Interviste ad Alberto Conterio

venerdì 18 luglio 2008

Viva l'Italia sempre !

Stamane, acquistando un panino da poter mangiare nella pausa pranzo, non mi sono accorto d’aver ricevuto in resto al biglietto da 5 Euro con cui ho pagato, anche una moneta da un Penny del Regno Unito, scambiata forse erroneamente per una da 5 centesimi di Euro. Senza voler sindacare sul fatto che al cambio potrei averci perso o guadagnato, desidero fotografare con questo mio scritto una situazione che, pur presa scherzosamente, dovrebbe invece farci riflettere sulla nostra attuale situazione di Stato sovrano, senza sovranità o quasi.
Vorrei infatti soffermarmi sulla perdita di identità dei cittadini, e la perdita del sentimento nazionale, in quanto è ormai assodato che con l’entrata in circolazione della nuova moneta Europea, il nostro potere d’acquisto è diminuito in modo vistoso fin dalle primissime battute. A confermare ciò, che sembrava l’eresia di pochi Eurocontrari, sono oggi un numero elevato di docenti universitari e di “famosi” economisti, prima impegnati a “raccontarci” la favola dei suoi vantaggi, che ha dovuto ammettere gli evidenti svantaggi e grazie a ciò, il palese impoverimento del nostro ceto medio.
Il normale cittadino di questa repubblica infatti, già privato del suo orgoglio “grazie” ad Istituzioni lontane ed inutili dedite dalle loro origini alla corruzione ed all’inganno, menomato nell’onore da una malavita organizzata che appare all’estero più famosa della cultura e delle opere d’arte che il nostro paese ha esportato per 20 secoli, ci tocca anche subire la beffa di tenere in tasca monetine sconosciute, oltre che svalutate.
E’ una prova da fare… tiriamo fuori di tasca le monete in nostro possesso, e ci accorgeremo che oltre a qualche clamoroso errore (vedi il Penny su citato) diverse di esse si differenziano dal grigiore generale della monetazione Europea per non essere neppure coniate in Italia.
Ora voglio ricordare, che il primo segno tangibile della sovranità o dell’indipendenza di un Signore rispetto ad un altro, di una città o di una regione è sempre stata nella storia, la possibilità e la capacità di coniare o battere moneta.
Uno Stato senza moneta propria di fatto non è uno Stato. Così, come abbiamo già avuto modo di capire, L’Italia non è più uno Stato sovrano, lo conferma ogni volta che un provvedimento di questa repubblica viene apertamente contestato e contrastato dall’Unione Europea. Succede quando si decide di mettere una stampella alla compagnia di bandiera Alitalia, oppure quando è nostro desiderio scontare le salate multe dovute dagli allevatori “birichini” che facendo bene il loro lavoro hanno prodotto più latte di quanto consentito. Ma può un organismo nato per migliorare la condizione dei cittadini Europei multare gli stessi cittadini perché hanno fatto meglio del previsto ? Pare di si ! In questi giorni poi siamo arrivati ad essere additati da Bruxelles come razzisti per delle impronte digitali, da chi fino a ieri a costretto gli extracomunitari nei ghetti o in un passato non troppo remoto, li commerciava come quarti di bue. Pazienza !
Ciò che invece la pazienza la fa perdere spesso, è che un italiano che si sente tale, non abbia più ben chiari i segni tangibili della sua identità, e delle differenze che ne fanno un’entità speciale. Personalmente infatti, ritengo che un italiano non è mai banale o un peso nel mondo, ma sempre e comunque un valore aggiunto, e fa male doversi confondere a forza nel blu stellato dei banchieri.
Tornando ai banchieri dell’Unione Europea, che per conseguire i loro obiettivi non si fermano neppure davanti alle volontà popolari (peraltro a noi negate da questa repubblica dell’imbroglio), a segnare la nostra residua sovranità, abbiamo ancora il ricordo ed il valore simbolico del nostro Risorgimento. Seppur sbiadito, è ciò che resta della libertà, quella vera, che veniva invocata da SM Umberto II di Savoia per ammonirci che con essa tutto era ancora possibile. Senza questa libertà invece, tutto è perduto.

18.07.2007 - Alberto Conterio

mercoledì 9 luglio 2008

No Cav-Day del 08/07/2008 a Roma

…il meglio della repubblica.

In repubblica, il caos, eretto a simbolo stesso della Stato è una cosa normale. E’ evidente in ogni Paese di questo pianeta, dal piccolo al grande. In italia però, quella con la “i” minuscola della repubblica italiana il caos è parte integrante anche delle forze politiche che si chiamano all’opposizione del Governo in carica. L’indecoroso spettacolo di giullari senza fisso lavoro, messo in piazza l’8 di luglio a Roma da Grillo e Travaglio è l’apoteosi di questo sistema Istituzionale basato dal dopoguerra sulla truffa e l’inganno.
In esso coloro che dovevano fare opposizione di piazza ai primi provvedimenti del Governo, erano simpaticamente in …disaccordo tra loro. Così abbiamo assistito ad invitati che si defilano e importanti uomini politici dissociarsi dall'iniziativa. Volgari insulti e falsità rivolti a persone e critiche pesanti a Sua Santità il Papa. Cosa possa centrare il rappresentante della Chiesa Cattolica con i provvedimenti del Governo, è un mistero che solo la mente malata o depressa di Grillo può svelare. Ciò ci fa comprendere a quale livello di “insufficienza” siamo globalmente giunti. Comici, gli attacchi al Capo dello Stato, al Partito Democratico e non sappiamo più a cosa e a chi ancora, in un carosello che poteva attrarre un pubblico formato soltanto da chi non aveva neppure un cagnolino da accompagnare al parco ! Resta il fatto che il popolo “sovrano” si aspetterebbe di meglio di questo squallido spettacolino in un momento di crisi tanto acuta quanto l’attuale ...o no ?
Insieme al sole di questi giorni, non possiamo far altro che "goderci" questa repubblica, o comunque questo teatrino, dove, pur non potendo più associare un volto ai tanti burattinai, siamo invece sicuri d’essere noi i burattini manovrati con tanta e sapiente bravura !!!

09.08.2008 – Alberto Conterio


Da tgcom.it… il resoconto della memorabile giornata :
http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo420802.shtml


No Cav-Day, finisce in turpiloquio - 08/07/2008
Grillo e Guzzanti contro Colle e Papa

La manifestazione di Piazza Navona contro il governo finisce in turpiloquio: durante il "No Cav Day" Grillo e Sabina Guzzanti se la prendono con tutti, da Berlusconi a Veltroni, dal Papa a Napolitano. La folla si scalda ma il polverone sarà oggetto di scontro. Il comico, in diretta telefonica, definisce Napolitano ''un Morfeo che sonnecchia, ma poi firma provvedimenti per la banda dei 4". Lo stesso Di Pietro prende le distanze dagli attacchi.

Grillo e la Guzzanti
"Io Pertini, Ciampi o Scalfaro non me li immagino a firmare cose del genere...''. spiega il genovese. Il riferimento è al lodo Alfano che garantisce l'immunità per le prime quattro cariche dello Stato. Grillo non risparmia poi i partito politici (''Sono 15 anni che ci prendono per il culo con l'alternanza finta''), invitandoli, ''dopo aver mandato il Paese in rovina, a farsi il passaporto per un vaffa...''. Dopo Grillo è la volta di Sabina Guzzanti. Comincia con le indiscrezioni sulle intercettazioni del premier intonando una filastrocca: Osteria delle ministre... "paraponziponzipo"... le ministre so' maestre..."

La gente
A Piazza Navona la gente c'è nonostante il giorno feriale ed il sole. Si capisce dalle magliette ''Fermiamo il Caimano'' e da slogan come ''Presidente che cuccagna la Carfagna'' che i manifestanti sanno che dal palco non si userà il fair play e subito il direttore di Micromega Paolo Flores D'Arcais attacca il ''piduista Fabrizio Cicchitto'' ed il governo che ''vuole l'impunità totale di tutti i criminali''. Ma un baluardo in difesa del presidente della Repubblica era stato eretto subito dal 'presentatore' Mattia Stella, che aveva chiesto in apertura l'applauso per il capo dello Stato. Ed infatti nessuno, prima di Grillo, attaccherà Napolitano e nessuno prima di Marco Travaglio si scaglierà contro il Pd.

Di Pietro e la P2
Di Pietro arriva in piazza con largo anticipo e si muove come padrone di casa nella marea di bandiere Idv. I girotondini e gli intellettuali preferiscono l'ombra sotto il palco e defilati fanno la loro prima apparizione pubblica dopo la batosta elettorale Oliviero Diliberto del Pdci e Angelo Bonelli dei Verdi. L'ex Pm è fedele agli annunci e picchia duro dopo che aveva definito ''mafioso'' lo stile del premier per imporre i provvedimenti giudiziari. ''C'è in atto un comportamento da nuova P2 - incalza Di Pietro dal palco - proprio P2 perché sono sempre quelli''. E, alludendo ad altre opposizioni, assicura che ''quando c'e' emergenza democratica si sta al fronte''.

Colombo indignato
Colombo ascolta sotto il palco e subito dopo le parole di Grillo si indigna dopo che aveva chiesto garanzie sul fatto che non sarebbe stata una manifestazione contro il Colle e il Pd ma contro le ''malefatte'' del governo. L'indignazione monta dopo gli insulti, anche volgari, di Sabina Guzzanti e l'ex direttore dell'Unità si sfoga: ''Sono indignato, non ho mai partecipato ad una manifestazione in cui dal palco si lanciano offese a chicchessia. Sia Grillo che Travaglio hanno sbagliato intervento''. E mentre l'ulivista Giovanni Bachelet abbandona polemicamente la piazza, alla fine anche Di Pietro è costretto a prendere le distanze da Grillo e dalle parole contro il Papa.

La querela
E a chiusura di giornata l'annuncio di querela della Carfagna: "In riferimento alle parole volgari e fantasiose della comica Sabina Guzzanti - si legge in una nota - il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna ha dato mandato all'avvocato di Roma Federica Mondani per adire le vie legali nei confronti della figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti.

mercoledì 2 luglio 2008

Ancora uno schiaffo a questa repubblica...

Viene da Bondi, l’ennesimo schiaffo all’attuale repubblica delle “bufale”. Alla cerimonia di apertura del 23simo Congresso mondiale degli architetti, tenutosi nei giardini della Reggia di Venaria Reale in Piemonte, Sandro Bondi, nella sua nuova veste di ministro dei Beni Culturali, ha bollato l’architettura del dopoguerra come “brutta, banale ed insignificante”.
L’architettura e l’arte in effetti seguono come un’ombra i periodi storici con i loro risvolti sociali, economici e politici.
L’architettura dell’antica Roma ci parla di grandezza, ricchezza ed ingegnosità, che non può essere smentita. Seguì il periodo medioevale, che con costruzioni fredde, buie ed arroccate, rispecchiavano il momento di decadenza ed insicurezza.
Il rinascimento poi segna il ritorno alla fiducia, il miglioramento sociale ed economico di un mondo che si svegliava dopo lungo assopimento.
Con il periodo barocco sono evidenti i segni di grandezza e l’opulenza di un’Italia che pur oppressa ancora da potenze straniere mirava comunque a fare strada.
Così ogni epoca o momento storico, ha il suo riscontro nell’arte e nell’architettura.
L’attuale repubblica della corruzione e delle vergogne quindi, viene bocciata anche in questo campo, allineandosi con la bruttura delle sue costruzioni e delle sue città al peggior periodo di decadenza medioevale.
Possiamo affermare che l’elenco delle evidenti negatività di questa repubblica sia finito ?
Auguriamocelo. Nel frattempo con soddisfazione, incassiamo implicitamente un elogio per quell’Italia Regia, che viene spesso definita con sufficienza “l’italietta”, quell’Italia che da anni la meschinità di mille interessi ed ideologie politiche tenta inutilmente di farci dimenticare.

02.07.2008 - Alberto Conterio