Interviste ad Alberto Conterio

mercoledì 26 gennaio 2011

Fatti gli italiani, occorre rifare le istituzioni

Fatti gli italiani, occorre rifare le istituzioni

Di questi tempi, su ogni giornale, sia esso cartaceo o in linea, è tutto un fiorire di articoli a fondo o a tema storico, in cui l’ovvietà, il luogo comune, l’interesse o anche solo l’ignoranza anti italiana è sempre in agguato. Nell’insieme di questo “universo” ci si imbatte spesso e ci s imbatterà ancor di più nelle prossime settimane nella frase o sul tema “Fatta l’Italia dobbiamo fare gli italiani”. Sgombriamo ogni dubbio, deve essere una certezza… chi ama ripetere questa frase quasi come un rimprovero o per sottolineare falsamente le nostre deboli basi comuni, ignora o colpevolmente fa finta di non sapere che, il processo di “edificazione” dell’Italia e degli italiani soprattutto, fu eseguita ad arte e completata per la fine del XIX secolo. 

 
Forse il vero spartiacque tra gli italiani da fare e quelli fatti, si può individuare nel luglio del 1900, allorquando con l’assassinio del Re Buono Umberto I, l’intera società italiana si strinse attorno alla Corona, cementando di fatto con l’Italia, l’italianità del popolo. L’ondata di indignazione non ebbe confini, spaziando su tutte le classi sociali, tutti i credo politici e tutte le province della penisola. La conferma si ebbe qualche lustro dopo, sul Piave, quando i popolo italiano si incontrò davvero la prima volta e fece vedere di cosa era capace, e poi ancora dopo l’ultima guerra, quando pur umiliati dall’arroganza dei vincitori e traumatizzati dall’introduzione della corruzione e dalla partitocrazia repubblicana, gli italiani furono capaci del “miracolo economico” dei primi anni ’60. la mancanza di esempi, di solidi valori poi, hanno determinato il vuoto pneumatico in cui ci dibattiamo oggi senza respiro e futuro !
Non c’è bisogno di fare disquisizioni capillari o citare come esempio dei casi paradossali quanto isolati e per nulla popolari, è una questione di storia. Se siamo capaci di leggerla senza interessi, scopriremo che gli italiani erano fatti eccome !!!

Alberto Conterio - 26.01.2011

lunedì 24 gennaio 2011

Situazione politica ed istituzionale italiana

Situazione politica ed istituzionale italiana
Epilogo programma 150° anniversario della proclamazione del Regno d’Italia 

Volendo fare mensilmente il punto della situazione politica ed istituzionale italiana, occorre purtroppo rilevare che il primo mese di quest’anno, si caratterizza ancora per l’estrema litigiosità, il caos il gossip e una certa dose di ridicolo, che fanno di questa repubblica ormai, un esempio di malcostume e vergogna.
Provo immaginare che all’estero, un cittadino leggendo un giornale, possa imbattersi in notizie negative, ma anche in buone notizie, di quelle che ti fanno sentire orgoglioso di appartenere ad un comunità, ad una Nazione. In Italia, negli ultimi 25 - 30 anni, questo non può verificarsi in alcun modo, neppure per errore. Tutte le notizie sono funeste, tutte vergognose.


Non occorre perdere molto tempo, per leggere ogni sorta di insulto alla morale non solo della politica e delle istituzioni di questo Stato, ma anche alla morale degli stessi cittadini, che senza più esempi, annaspano sin dalla più giovane all’insegna del più lesto e del più furbo. Ad esempio, pur di apparire in Tv, vi sono ragazze disposte a professarsi prostitute, quasi fosse una buona e lodevole cosa. Rammento ciò che scriveva in proposito Oriana Fallaci (con molto anticipo) suscitando le ire del perbenismo ipocrita di corrotti e corruttori ! 

Sul piano prettamente “politico” il Presidente della Camera Fini, ha affermato che il Presidente del Consiglio Berlusconi dovrebbe dimettersi, mentre questi, che neppure pensa a questa eventualità, fa dichiarare dai suoi “centurioni” che a dimettersi dovrebbe essere Lui, il Presidente della Camera, che rappresenta un partito, il suo, e non più l’assemblea di Montecitorio.

Dalle opposizioni al governo una sola cosa chiara : la confusione !
Il Partito Democratico è alle prese con delle primarie comunali in cui, se tutto va bene i candidati “preferiti” dai cittadini sono tesserati per altre forze politiche e Di Pietro, che non ci ha ancora spiegato come sia riuscito in data 14 dicembre 2010 ad assicurare la maggioranza al governo Berlusconi, dopo che da anni ne sparla malissimo, si è fatto più confuso e farneticante che mai !

L’asse Casini - Rutelli - Fini, sembra parecchio dietro i numeri dell’unica forza politica che aumenta costantemente il suo consenso : l’astensionismo !

Paradossalmente, la vera opposizione al governo, che sarebbe più opportuno identificare in opposizione …a Berlusconi, sono gli uomini dello stesso polo di centro destra che lo appoggiano.
Formigoni in settimana, quando s’è lasciato sfuggire che occorrerebbe “una maggior etica personale” …voleva forse candidarsi alla successione di Silvio ? Proprio lui, che con la sua di etica non si è sentito colpevole di aver falsificato le firme per validare la sua lista alle ultime elezioni regionali ?
Fino a prova contraria, “le tette ed i culi” non inficiano a prescindere il significato della parola Democrazia. Le firme false si… fosse anche una soltanto !!!
Il Ministro Maroni, integerrimo e quotato quasi come Tremonti (sornione), ha dichiarato infatti che è tempo di smetterla con le tette ed i culi, …per Dio, questo non è un circo, è una repubblica !  …e si vede, hooo se si vede !
Certo l’anatomia spicciola non è un argomento adatto ad essere abbinato all’operato e alla figura del Presidente del Consiglio, tanto è vero che la Lega Nord, avendo ben compreso che il suo federalismo fiscale si infrangerà presto sullo scoglio dei “comuni”, già si sta preparando alla prossima tornata elettorale, disconoscendo sia l’operato personale e personalistico del Premier Silvio, sia trattando parallelamente con le sinistre pur di portare a casa il “trofeo minimo” da esibire all’irrequieto popolo delle osterie.

Dopo aver scritto della politica (?) però, desidero parlare di istituzioni, riconoscendo nel Presidente Napolitano. Un esempio di rara maestria evoluzionistica. C’è da dire che il nostro Presidente è facilitato nelle sue “acrobazie” da un popolo senza memoria che gli concede qualsiasi “ripensamento” e da una folta schiera di lacchè, che per un piatto di minestra, sanno far finta di non sapere, di non capire e di non esserci insomma, …loro sorreggono il cero è basta, senza pudore e vergogna alcuna.


Il Presidente “cerca di fare quanto nelle sue possibilità per evitare che le fratture italiane diventino voragini e sfrutta al meglio l’inaugurazione a Roma di un busto in memoria del premier cecoslovacco Alexander Dubcek, l’uomo che avviò la «primavera di Praga» e che contribuì prima di altri alla caduta del comunismo nell’Est Europa” scrive il giornalista Ugo Bonasi su Quotidiano.net.
Basterebbero queste poche parole a dimostrare lo stato comatoso di questo Paese, rappresentato dal voltafaccia di una persona che dopo aver militato tutta una vita da una “parte” oggi pretende di rappresentare tutti al di sopra delle parti stesse in spregio all’intelligenza nostra ed alla memoria di un Eroe, Dubcek schiacciato dai cingoli sovietici, da cui il nostro attuale Presidente traeva forza e peso in passato.
Ma c’è dell’altro. E’ stata anche la giornata dell’ufficializzazione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, perfezionate l’altro giorno al Quirinale con Berlusconi.
È stato deciso che il 17 marzo, data di proclamazione del Regno d’Italia, che questa repubblica ha declassato ad “Unità d’Italia” nascondendoci la verità, sarà festa nazionale ! Solo per quest’anno però.
Gianni Letta sottosegretario, riferendo che non si andrà a scuola ne al lavoro, ci avvisa  che Napolitano  quel giorno, farà un gesto di grande significato simbolico : dopo la visita all’Altare della Patria, si recherà al Pantheon per rendere omaggio alla tomba di Vittorio Emanuele II. Questo, dopo che negli anni, nulla ha fatto per favorire la tumulazione dei Sovrani ancora esiliati dalle istituzioni che rappresenta, e dopo che tutta “l’organizzazione” ha accuratamente evitato di invitare o coinvolgere gli attuali Principi di Casa Savoia nel programma di festeggiamenti nazionali !

Il “programmone” prevede infine che nella notte del 16 marzo, tutti i comuni che vorranno organizzare qualche cosa ad hoc, potranno farlo ! E ci mancherebbe fosse vietato…

Bonasi poi, conclude scrivendo che “Napolitano e Berlusconi (quello di cui sopra !) hanno già invitato i capi di Stato di tutti i Paesi europei, gli Usa, la Russia, oltre a quelli (Argentina, Brasile, Canada, Australia) che ospitano comunità italiane numerose a partecipare ad alcuni degli eventi organizzati. In particolare alla parata del 2 giugno a Roma. Sarà quella la vetrina internazionale delle celebrazioni (…)” !
E il gioco è fatto… la data del 17 marzo che ricorda troppo la Monarchia e Casa Savoia che l’Italia l’hanno messa assieme, sarà chiaramente disertata da costoro per la ristrettezza dei tempi “concessi dai protocolli organizzativi e di sicurezza” - meno di due mesi - ma potranno essere tutti presenti invece per la data del 2 giugno, in cui questa repubblica che l’Italia la sta dissolvendo, potrà autocelebrare la sua “gloria” !
A noi il gusto amaro, di aver previsto da questo Blog con 24 mesi di anticipo, questo triste epilogo. Vergogna !

Alberto Conterio - 24.01.2011

venerdì 14 gennaio 2011

Marchionne, il miglior sindacalista italiano !

Marchionne, il miglior sindacalista italiano !

La notizia di questi giorni, sui ogni giornale italiano è sicuramente il contrasto tra Marchionne amministratore delegato della Fiat e la Fiom - Cgil di Mirafiori a Torino per l’accettazione tra i lavoratori dello stabilimento dell’accordo firmato dalle altre organizzazioni sindacali e l’azienda torinese. Nell’occasione sono ricomparsi sui muri, stelle 5 punte, e l’aria in città s’è fatta elettrica come non succedeva da anni.
Essendo stato in passato anch’io un dipendente Fiat Auto, proprio nel comprensorio di Mirafiori, mi sono interrogato, su cosa avrei votato nel referendum interno dei lavoratori. 


Mi sono così soffermato a riflettere sulla “proposta” di Marchionne, il disgusto di certo sindacato, le opzioni date dal mondo del lavoro globalizzato oggi, e tutto quanto possa servire ad avere sull’argomento un quadro completo e reale.
Per dare una risposta che abbia una logica, e che serva a comprendere davvero il problema e le scelte possibili che possono concorrere alla sua risoluzione, è necessario andare indietro nel tempo, e rispolverare alcune verità taciute o abilmente contraffatte, senza le quali contestualizzare gli avvenimenti per capire cosa succede oggi diventa difficile.

Per fare ciò, desidero utilizzare “tangentopoli” come confine tra due precisi momenti storici (che abbiamo vissuto e stiamo vivendo) ricordando opportunamente che :
Prima di quella data, sia i partiti che i sindacati (tutti i sindacati), erano schierati su posizioni di immobilismo. Tolte alcune piccole eccezioni infatti, partiti e sindacati, “esistevano”, per assicurare alle rispettive schiere di responsabili e dipendenti, uno status quo, creato artificialmente con l’avvento della repubblica e sviluppato in seguito, che prevedeva dei privilegi e il possesso del potere. Badate che scrivendo “responsabili e dipendenti” non ho indicato i cittadini elettori per i partiti ed i lavoratori iscritti e non iscritti per i sindacati, ma esclusivamente quelle persone che dai partiti e dai sindacati traevano lustro e lauti guadagni.

Tutto questo immobilismo (sia esso di partito o di sindacato), era suddiviso in due fazioni, uno palesemente conservatore, dedito quindi a conservare il potere acquisito, ed il secondo, apparentemente rivoluzionario al solo scopo di rovesciare il sistema per sostituirsi ad esso, fermo restando chiaramente i privilegi ed il poteri acquisiti anch’esso. Il sindacato ovviamente apparteneva al ramo rivoluzionario, servendosi dei lavoratori - il “tramite” - per raggiungere nuove soglie di privilegio e di potere. Le conquiste sindacali oggettive, avute negli anni 50, 60 e 70, sono quindi da ritenersi una conseguenza secondaria !

Questa poco lusinghiera “fotografia” del sindacato, non è una mia immaginazione, dovuta a risentimento o a pregiudizi nei confronti dello stesso, perché trova conferma nei risultati del “lavoro” svolto dal sindacato medesimo in favore dei lavoratori. Se noi ad esempio, prendiamo dei lavoratori appartenenti a diverse categorie - metalmeccanici, tessili, commercio, chimici, edili, pubblica amministrazione - ci accorgiamo in fretta che costoro, non godono degli stessi diritti, ma sono più o meno tutelati secondo l’importanza che ha, o che ha avuto in passato la propria categoria. Cosa intendo dimostrare con ciò ? Ciò dimostra, quanto asserito, cioè che il sindacato si serviva dei lavoratori per accrescere il potere ed i privilegi suoi, dimenticando quelle categorie meno numerose e quindi meno appetibili sul piano della visibilità mediatica a favore invece di quelle categorie che potevano dare maggior prestigio allo “sforzo” del suo operato.
Se mettessimo fianco a fianco, il valore dei diritti di ciascuna categoria di lavoratori, in un ipotetico diagramma di pareto infatti, avremmo tutta una scala, che partendo dal contratto dei metalmeccanici con valore pari a 100, arriverebbe al contratto dei braccianti agricoli con valore pari a 10. E ciò non può essere smentito da nessuno !!!

Dopo tangentopoli, il “panorama politico” e solo quello, rifacendosi il trucco, si suddividerà invece in liberisti, e progressisti. I liberisti, sono gli eredi dei conservatori sprofondati negli eccessi del sistema che avevano contribuito a creare, e il loro scopo oggi, è eliminare le regole per rendere il potere ed i privilegi, disponibili ai furbi. La contropartita come abbiamo detto è rappresentata dai progressisti, che essendo gli eredi dei rivoluzionari falliti, si accontenterebbero oggi di riscrivere le regole per penalizzare l’avversario, al solo fine di appropriarsi del potere e dei privilegi che ancora gli mancano.
E’ il sindacato ? La parte più consistente, rappresentato dalla Cgil e il suo braccio estremo della Fiom per i metalmeccanici - non essendo stati ufficialmente interessati dal fenomeno di tangentopoli, sono rimasti da soli sulle precedenti barricate. In Italia infatti, la Cgil, è rimasta l’ultima rappresentanza del più feroce conservatorismo, facendo della conflittualità permanente l’unico contributo ad ogni tentativo di accordo ! 
Per il lavoratore italiano, questo vuol dire che la Cgil, non rappresenta più il mondo del lavoro attuale, dove la logica della mediazione è spesso la salvezza del lavoro e lo sviluppo delle aziende, ma rappresenta lei solamente, lo strappo con la realtà e la riduzione dei diritti dei lavoratori che si vogliono attribuire oggi a Marchionne. Perché un sindacato degno di questo nome, ieri come oggi dovrebbe battersi affinché tutti i lavoratori inseriti nel mercato del lavoro nazionale abbiamo gli stessi diritti, non schierarsi alla testa di una frazione d’essi a difesa dei loro esclusivi diritti e privilegi, soprattutto quando siamo obiettivamente a conoscenza, che il mondo passato con le sue certezze ed i suoi tempi non è più proponibile. 

Lo scandalo quindi, non è rappresentato da Marchionne che sottrae ai lavoratori alcuni diritti per permettere all’azienda di proseguire la sua “avventura” nel mercato mondiale dell’auto, con la conservazione del lavoro il Italia, ma è rappresentato da un sindacato che in passato ha permesso a schiere di fortunati lavoratori di andare in pensione con 20 anni di contributi, mentre altri dovevano sgobbarne 40 ! Lo scandalo è rappresentato da un sindacato, che permette ancora oggi alle cooperative di non pagare le ferie ai propri lavoratori, oppure, che domani in nome di un principio irrinunciabile arriverà a sacrificare tutti i lavoratori senza contropartita alcuna !!!

Concludendo, se in Italia dovesse sorgesse un sindacato che sapesse assicurare finalmente a tutti i lavoratori i diritti ed il lavoro, previsti dall’accordo “imposto” da Marchionne, a Pomigliano e a Mirafiori, quello sarebbe il miglior sindacato mai visto nel nostro Paese ed io lo sosterrei convintamene !

Alberto Conterio – 14.01.2011

giovedì 13 gennaio 2011

Alla repubblica serve una Legge per sentirsi italiana...

Alla repubblica serve una Legge per sentirsi italiana…

Basilicata :
Approvato in commissione un Progetto di Legge per il recupero monumenti in vista del 150° Unità d’Italia

Potenza, 12 gennaio 2011

Si è riunita in mattinata la Commissione permanente Affari istituzionali del Consiglio regionale della Basilicata che ha approvato a maggioranza la proposta di legge su ''150 anni dell'Unità d'Italia: recupero e realizzazione di monumenti, cippi e lapidi'', presentata dai consiglieri Scaglione, Vita, Singetta, Navazio e Pici.

Il testo, che passa ora all'esame dell'Aula per la definitiva approvazione, consentirà alla Regione Basilicata di erogare contributi economici ai Comuni che si impegneranno nella realizzazione e nel recupero di opere commemorative dei caduti militari e civili nel processo di unificazione nazionale, al fine di tutelarne la memoria.

Approvata a maggioranza anche la proposta di legge costituzionale concernente il ''Riconoscimento dell'inno di Mameli quale inno ufficiale della Repubblica''.


Sull'argomento il presidente De Filippo, udito nel corso della seduta, ha sottolineato che ''se il Consiglio regionale approverà definitivamente la proposta, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione una piccola Regione come la Basilicata potrà portare l'iniziativa all'attenzione del Parlamento e dare la spinta necessaria all'ufficializzazione definitiva di un simbolo importante per lo spirito dell'Unità che oggi non è disciplinato dalla legge''. Anche questo provvedimento verrà esaminato e approvato in via definitiva dal Consiglio regionale.

Nel corso della riunione il presidente della Giunta è stato udito, anche, in merito all'iter attuativo di un articolo della legge finanziaria 2010 che istituisce l'Unità interdipartimentale ''Film Commission''. Assicurando ''tempi brevi'' per l'attuazione del provvedimento da parte dell'esecutivo regionale, De Filippo ha sottolineato il suo riscontro positivo sulle osservazioni avanzate dalla commissione Affari istituzionali.

Tratto da : Agenzia (ASCA)


Osservazioni e commenti :

Infierire in questi casi è particolarmente brutto, in quanto sembra di avere a che fare con dei bambini…
Sicuramente l’iniziativa ha dei meriti non c’è dubbio, ma serve anche a fare delle riflessioni e a puntualizzare delle responsabilità precise :
Dalla notizia apprendiamo - ma già lo sapevamo - che “il canto degli italiani”, musicato da Michele Novaro, dopo “soli” 64 anni e 6 mesi circa, è l’inno della repubblica italiana in via provvisoria, e lo si vorrebbe ufficializzare una volta per tutte. Viene da ridere, …perché, mentre abbiamo trovato il tempo di demolire l’unità degli italiani e la dignità di una nazione, questa repubblica, non ha trovato il tempo di ufficializzare il suo inno dopo 60 di potere incontrastato !
Per carità, ci sono argomenti più importanti, e basta leggere le dichiarazioni di questi giorni rilasciate dal Presidente Napolitano sull’argomento “150°” per rendersi conto che “il canto degli italiani” è l’ultima delle preoccupazioni sue !

Tra le righe dell’Agenzia , si viene inoltre a comprendere, che il senso di appartenenza a questo Paese, ha bisogno di una “Legge dello Stato” che richiami le istituzioni o chi di dovere, a sentire l’orgoglio di ricordare e tenere dignitosamente in ordine, i monumenti, le targhe e quant’altro rappresentino la memoria dell’epopea gloriosa del Risorgimento, dal quale l’Italia e sorta a nazione e potenza internazionale solo 150 anni fa !
Per comprendere quanto ridicolo sia questo fatto e le cause che hanno portato la Commissione permanente Affari istituzionali del Consiglio regionale della Basilicata ad essere forse, l’apripista per un provvedimento parlamentare a livello nazionale, è sufficiente fare qualche chilometro oltre confine, per rintracciare un monumento similare straniero. Una volta trovato, non si farà la minima fatica a capire la distanza siderale che divide questa repubblica dal normale rispetto, che in ogni altra nazione civile viene religiosamente osservato nella cura di questi manufatti.

Anche nelle località più sperdute ed impervie un monumento o una lapide a ricordo di un fatto, un personaggio o altro abbiano a che fare con l’identità stessa della nazione, sono onorati sempre con una ordinaria manutenzione e molto spesso, con abbondanti fiori freschi in omaggio, in ogni periodo dell’anno.
Ricordo che in Inghilterra, anche le semplici panchine al parco, intitolate ognuna ad un diverso, semplicissimo e sconosciuto soldato, vengono periodicamente lucidate e onorate dalle scolaresche più giovani, che contribuendo a mantenerle dignitose e pulite, scoprono la storia del loro Paese formandosi una coscienza nazionale che questa repubblica nostra ha voluto cancellare per non dover subire l’impari confronto con l’Italia Sabauda che l’ha preceduta.

Bene quindi l’iniziativa, ma male, anzi molto male, i motivi evidenti che l’hanno ispirata !

Alberto Conterio – 13.01.2011

martedì 11 gennaio 2011

Due madrine per il “figlio” di Elton John

Due madrine per il “figlio” di Elton John
Quando il ridicolo riempie la nostra essenza !

Leggiamo dall’Ansa di Milano : “Il piccolo Zachary Jackson Levon non sarà il "figlioccio" di alcuna celebrità. Elton John e il compagno, David Furnish, hanno, infatti, scelto una coppia di amiche di basso profilo e di vecchia data - la scozzese Ingrid Sischy e la sua partner lesbica Sandy Brant (ex moglie del milionario newyorkese Peter Brant, amico del Principe Carlo) - come padrino e madrina del bimbo nato il giorno di Natale da una madre surrogata, di cui non si conosce l’identità. A confermarlo al tabloid Mail on Sunday è stata una fonte vicina alla 63enne popstar, spiegando che il cantante e il compagno hanno preferito ricorrere alla coppia di amiche, anziché a qualche famoso personaggio dello showbiz della loro cerchia di celebrità, perché convinti che le due donne prenderanno il compito loro affidato più seriamente” …poi l’articolo di Simona Marchetti pubblicato su “Corriere della Sera” del 9 gennaio 2011 si perde nel spiegare l’armonia rappresentata da queste due “normalissime” persone, Ingrid e Sandy, semplici e leali, fra i pochissimi amici a cui Elton e David avevano raccontato i dettagli delle gravidanza surrogata. 


Viene da chiedersi perché questa scelta, ma è presto detto, è stato lo stesso Elton John a dichiarare che c’è una sola ragione. Il bimbo (di nome Zachary) è molto importante, ed è stata scelta questa “coppia” di madrine perché si prendano cura di lui nel caso in cui dovesse succedere qualcosa alla “coppia” di papà !!!

E’ giusto a questo punto che esterni tutto il mio disgusto, e sottolineo disgusto per l’intera questione. Con questo, non è mio desidero negare diritti a nessuno. In questo mondo che marcia veloce verso il caos generalizzato ognuno può ormai fare ciò che crede e che vuole. Questi diritti che ci siamo arrogati per noi però, anche quando vanno contro le stesse leggi della natura, dovrebbero valere per tutti. Giusto ?
Allora mi chiedo se è giusto che a Zachary, questi diritti vengano negati all’origine !

Perché a questo povero bimbo abbiamo negato il diritto - questo si un diritto fondamentale che dovrebbe essere innegabile e garantito da uno di quei organismi internazionali ben pagati per sorvegliare il nulla - di avere una famiglia normale e possibilmente naturale composta di una Madre e di Padre come tutti gli altri.
E siccome la nostra ipocrisia di adulti viene da noi stessi molto spesso indirettamente criticata indicando nell’innocenza e spontaneità dei bambini l’essenza di correttezza e di buon comportamento naturale che bisognerebbe sempre avere, dovremmo avere il coraggio di non negare che questa creatura (Zachary), quando giungerà a contatto dei i suoi coetanei, alla scuola d’infanzia o alle scuole primarie, dovrà sopportare l’onta, la vergogna e l’imbarazzo di comprendere e spiegare alle domande altrui, che a Lui, questo mondo di libertà, diritti ed egoismo ha riservato una “cosa” e non una famiglia, e che e composta di soli “padri”, e che la madre, mai conosciuta, non era una persona con un cuore orientato alla sacralità della vita da creare e da proteggere, ma un pollo da batteria che, sfornato l’uovo, torna ad ingozzarsi di mangime per essere in grado anche domani di soddisfare le tabelle di produzione standard.

Il ridicolo, che non dovrebbe mai rappresentarci, neppure quando ormai famosi e smaliziati, non ci resta altro per riempire le inutili giornate date dall’agio di montagne di quattrini guadagnati grazie all’idiozia dei nostri simili più ingenui, non dovrebbe mai scontrarsi o essere riduttivo della libertà, dei diritti e della dignità altrui.

Alberto Conterio - 11.01.2011