Interviste ad Alberto Conterio

venerdì 2 agosto 2013

Decreto del di-sfare



Decreto del di-sfare

Sul finire di maggio, scrivendo una memoria sul “lavoro in Italia” avevo tentato di sintetizzare l’attuale sistema, che prevede la cannibalizzazione delle aziende nostrane a favore di quelle che migrato all’estero e soprattutto a beneficio di quelle estere, ubicate in Paesi in via di sviluppo. Il premio per coloro che partecipano a questa neo colonizzazione è l’arricchimento frenato sistematico. Sembrerebbe un buon affare, ma non è così, o almeno non è così per la quasi totalità della popolazione italiana, del suo tessuto sociale e delle sue capacità economiche, ma ciò è un dettaglio.


A fronte di questa situazione, che ormai vede centinaia di aziende italiane a dover chiudere ogni giorno con decine di suicidi, che per ragioni di “decoro” sono raramente pubblicizzati, il governo delle larghe intese presieduto da Letta, continua imperterrito ad approvare provvedimenti definiti di rilancio dell’economia, che tutti assieme dovrebbero comporre il “Decreto del Fare” tanto pubblicizzato quanto inutile.
Come ho già avuto modo di scrivere più volte infatti, se il lavoro non c’è, varare provvedimenti che teorizzano sgravi fiscali per le aziende che assumono lavoratoti o giovani lavoratori o ancora donne lavoratrici, è come sperare nella caduta dal cielo della manna di biblica memoria, oppure serve a far passare del tempo, a scaldare poltrone, poltroncine e scranni. Il disegno infatti pare già scritto, e al nostro governo, legato mani e piedi dall’Europa dei burocrati e dei finanzieri d’assalto, indottrinato dalla Bce e guidato da tutta una pletora di fosche figure che si muovono nell’ombra, non resta che gestire senza idea alcuna un declino che vedo ormai irreversibile. Una toppa qua, un rappezzo la, con il solo obiettivo di mantenere fino a quando sarà possibile, l’ordine sociale nazionale. 
Una vergogna, che umilia l’intelligenza di un popolo che può vantare almeno 25 secoli di storia e civiltà ininterrotti. Una vergogna che in altri Paesi, porterebbe questa classe politica senza onore al suicidio di massa, altro che assistere da ipocriti al suicidio di lavoratori e titolari di aziende per la disperazione.
Il Decreto del Fare così, invece di portare a un effettivo beneficio, non fa che aggravare la situazione generale, cadendo inoltre nella discriminazione…
Un Decreto composto di sussidi, agevolazioni, sgravi fiscali mirati, favori e favoritismi, che sembrano una brutta copia del sistema economico del Regno delle Due Sicilie, dove aziende e industrie non vivevano del loro lavoro e della loro capacità manageriale, ma sopravvivevano grazie alla beneficenza del Re Borbone!
Un sistema questo che disabitua gli industriali (sempre gli stessi di un elenco di favoriti ) a fare meglio, perché può contare sulla “paghetta settimanale” di Stato. Un sistema che discrimina un lavoratore di 40 anni da uno di 25, un sistema che costringe per convenienza non già a scegliere un lavoratore tra i capaci con esperienza o elevata scolarità, ma a scegliere un lavoratore tra coloro che si portano in dote una prebenda statale, una regalia, un pizzo da riscuotere sicuro!
Uno Stato sovrano, non dovrebbe abbassarsi a distribuire aiuti e sussidi a qualcuno, ma ad operare perché tutti abbiano in partenza le stesse opportunità. Uno Stato che intende avere il rispetto dei cittadini, non deve distribuire pasti gratis, ma fare in modo che tutti possano lavorare per potersi permettere una vita dignitosa e indipendente. Questo quindi, non è il Decreto del Fare, ma il Decreto del DI-sfare, perché oltre a non far nulla per consentire alle nostre aziende di poter lavorare almeno sul mercato nazionale, protette da regole che escludano coloro che queste regole non rispettano, distribuisce danari non suoi, drenati al popolo italiano con una tassazione inverosimile, e che in parte non è già più in grado di sopportare.
Non avessimo avuto delle precedenti esperienze, Il Presidente del Consiglio Letta, potrebbe essere accusato soltanto di incompetenza, ma sono 20 anni che una parte dell’industria italiana sopravvive di bonus e sussidi… cosa è cambiato? Nulla!
Gli incentivi alla rottamazione delle auto, hanno portato in dote una Fiat nuova, lontana dalla crisi dell’auto? No di certo, e allora l’attuale Presidente del consiglio come tutti i suoi predecessori non è un incompetente è un criminale, che sa perfettamente di sbagliare, ma continua a condurre verso il fondo del baratro questo Paese.
Che Dio ci aiuti!

Alberto Conterio - 02.08.2013