Interviste ad Alberto Conterio

martedì 14 gennaio 2014

Delirio di onnipotenza



Delirio di onnipotenza
Regione Piemonte, Lega Nord contro il Tar

La sentenza del Tar che ha annullato il voto del 2010 è un "attacco alla democrazia", così sta scritto su uno dei due striscioni che apriva la fiaccolata della Lega Nord l’11 gennaio scorso. Fiaccolata organizzata per protestare contro la decisione dei giudici amministrativi naturalmente
In prima fila il presidente (si fa per dire) della Regione Piemonte, Roberto Cota, e il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini. Presenti anche alcuni esponenti della Giunta di centrodestra, tra cui il vicepresidente della Regione, Gilberto Pichetto, e l'assessore al Lavoro, Claudia Porchietto.
E poi, rincarando la dose…"Stanno cercando di fare un golpe e noi scendiamo in piazza per difendere la democrazia e il voto dei piemontesi". Così il governatore del Piemonte, Roberto Cota. Alla fiaccolata è presente anche il governatore del Veneto, Roberto Zaia, ed i principali leader del Carroccio, accanto a moltissime persone che vogliono testimoniare così la loro solidarietà a Cota.


Costoro non hanno capito, o fanno finta di non capire che la volontà popolare non può essere invocata per avallare un sopruso o un broglio elettorale. Sono le regole che fanno la democrazia non la moltitudine imbonita del popolo ingannato. Ma desidero andare oltre per non essere frainteso: le regole servono proprio a tutelare il popolo da simili impostori!

Cota & Co. fanno chiaramente fatica a mollare l’osso, la cadrega (si dice da noi in Piemonte) sulla quale si sono appollaiati come rapaci, pronti a beccare chiunque tenti di sottrargli l’agognato potere. Un potere che non hanno utilizzato per migliorare la vita dei cittadini, o per ridurre i costi dei servizi. Non hanno neppure saputo ridurre i loro costi, nonostante la crisi avesse dovuto dettare più miti consigli. Hanno utilizzato il potere per autocelebrarsi, mentre le frattempo i pendolari hanno perso tutti i treni possibili e dove si può morire vagando da un angolo all’altro della Regione alla ricerca di una sala parto disponibile… per citare solo le ultimissime chicche, di una lista così lunga di nefandezze da far fatica a ricordare !!!
Certamente la peggiore amministrazione toccata a questa terra, da quando nel 1972 sono stati “creati” questi inutili quanto dispendiosi carrozzoni chiamati regioni. Enti istituzionali efficienti solo a centralizzare il potere, decentrando localmente i disservizi, le mancanze, gli errori di valutazione, le stravaganze( in questo caso) di politici da osteria.

Morto da oltre un secolo e mezzo, Camillo Benso Conte di Cavour, Presidente del Consiglio di S.M. Vittorio Emanuele II per il nostro Piemonte prima e dell’Italia intera poi, si rivolterà sicuramente nella sua tomba vedendo a cosa ci siamo ridotti.

Fosse anche solo un giorno prima della scadenza naturale di questa malaugurata legislatura, mi auguro con il cuore che questa gente venga educatamente (per carità) accompagnata alla porta… ne abbiamo davvero abbastanza! Vergogna.
Altro che fiaccolate in difesa della democrazia.
Grazie.

Alberto Conterio - 14 gennaio 2014    

venerdì 10 gennaio 2014

Sul Messaggio di fine anno del Principe Vittorio Emanuele



Sul Messaggio di fine anno del Principe Vittorio Emanuele

Passati 10 giorni ormai dalla fine dell’anno 2013, dopo aver letto più volte lo splendido messaggio di fine anno di SAR Vittorio Emanuele diSavoia, ho creduto opportuno scrivere una riflessione in merito:

Il messaggio di quest'anno mi è parso subito particolarmente significativo in quanto tratta diversi argomenti "scoperti" che la politica italiana... anzi repubblicana stenta non solo a risolvere ma addirittura a trattare. Per vergogna forse.


Mi riferisco alla situazione del governo attuale naturalmente. È chiaro a tutti sanno che quello che abbiamo non è un governo, ma un direttorio imposto dall'Europa, e viviamo con la paura (inventata) che tornare al voto sarebbe una sciagura. Bene, Vittorio Emanuele, restituendo simbolicamente la sovranità al popolo d’Italia e all'Italia stessa scrive chiaramente " ...senza avere timore di ricorrere a elezioni anticipate qualora ve ne fosse necessità." Ritengo che sia una frase di una importanza incredibile, non solo perché ci restituisce la democrazia oltre alla sovranità, ma sbugiarda il presidente della repubblica e il presidente del consiglio quando asseriscono (convinti?) il contrario!

Altro argomento: ci siamo davvero dimenticati dei nostri soldati in India. E' ormai evidente. Questa repubblica, non solo non è stata capace di recuperare i due servitori suoi, ma fa di tutto per dimenticarseli. Bene, Il Principe scrive " Casa Savoia vi è vicina..." Attenzione, non ha scritto “io vi sono vicino”, ma Casa Savoia, cioè la monarchia per eccellenza, …insomma, l'opzione a questa repubblica.

Personale opinione poi, che un altro passaggio importantissimo, sia la commemorazione del 100° Anniversario della Grande Guerra. Utilizzato da SAR Vittorio Emanuele per sottolineare, come il nostro passato non possa colpevolmente essere dimenticato, ricordando che Re Vittorio Emanuele III, risulta ancora esiliato. Anche su questo punto, il nostro Principe, non ha fatto un appello generico affinché i Sovrani sepolti all’estero siano riportati in Italia, ma ha rimarcato che il Re Soldato, cioè il Sovrano simbolo della nostra storia e delle salme di tutti i Sovrani italiani in esilio, non riposa ancora al Pantheon di Roma!

In chiusura, un veloce riferimento alla recente sciagura della Sardegna e all’Arma dei Carabiniere completano il messaggio, facendo in modo che l’intera popolazione Italiana e tutti i servitori fedeli dello Stato si sentano parte integrante della Patria nel suo insieme. Una comunità.

Sono passaggi a mio parere molto importanti e profondi, che fanno di questo Messaggio di fine anno uno dei migliori degli ultimi anni. Forse il vento comincia a cambiare davvero, e la parola "speranza" che il Principe nostro ha citato nelle prime righe del suo scritto, torna per suo merito ad essere presente nel nostro vocabolario.

Che il Signore onnipotente protegga la vita, la salute e le fortune del nostro Principe e quindi della nostra Patria.

Alberto Conterio - 10.01.2014

martedì 7 gennaio 2014

Dittatura globale: nuovo ordine mondiale!



Dittatura globale: nuovo ordine mondiale!
Distruzione della famiglia, “religione” europeista e leggi liberticide: questo il futuro che ci aspetta?

Come è mia abitudine, di tanto in tanto, mi fermo un attimo per guardarmi indietro oppure per cercare di scrutare il futuro prossimo che mi aspetta.
Devo dire che guardare agli ultimi 10 anni, mi coglie la tristezza, e mi spiace essere certo, i prossimi 10 anni potrebbero essere anche peggio.
Ritengo d’aver avuto una buona educazione generale, basata su solidi valori. Tutti valori che negli ultimi anni appunto sono stati rovesciati o si trovano sotto incalzante attacco frontale da parte di entità non sempre visibili o identificabili come avversari o nemici da combattere.
Mi riferisco ad esempio al tentativo di distruggere la famiglia, minando alla radice la società naturale basata sulla tradizione e l’insegnamento cristiano, con molteplici armi. Altro valore importantissimo che stiamo definitivamente perdendo e la Sovranità Nazionale.


Ritengo che quanto sta succedendo sotto ai nostri occhi, abbia il peso sufficiente per scardinare lo stesso ordine mondiale che da secoli regola “il funzionamento” di questo Pianeta.
Ora, non possiamo certo scrivere che il pianeta Terra è l’Eden descritto sulla Bibbia, e che non si siano mai fatti errori o ingiustizie, ma qual è il motivo per mettere in discussione questi fondamenti?
Certo, in questo primo scorcio di secolo ci sono alcune questioni mondiali che, impongono riflessioni e decisioni su argomenti che difficilmente possono essere affrontati dai singoli Stati come siamo abituati a conoscerli. Mi riferisco ad esempio alla protezione dell’ambiente e al controllo del fenomeno della migrazione di grandi masse di persone in fuga da disastri naturali, oppure da emergenze politiche e economiche.
Questo però, non vuol dire come si vuol far credere, che tutto “il passato” sia da buttare o che per essere all’avanguardia occorra necessariamente rifare o rivedere ogni valore.
Secondo il mio parere, un bambino resta un bambino, e deve conservare il diritto di crescere in una famiglia normale, formata da un uomo ed una donna possibilmente sposati che gli assicurino gli esempi di cui necessita per la sua formazione e la stabilità necessaria a sentirsi protetto, sicuro e amato. Negli ultimi anni, ciò non può più essere considerato un’ovvietà purtroppo!
E sul fronte della sovranità nazionale ? Il dogma della multiculturalità, dell’economia globalizzata delle merci e della finanza che sono state spacciate per la panacea al miglioramento delle condizioni di vita del terzo e quarto mondo, sono argomenti che fanno apparire le Nazioni, entità obsolete.
Ma questa cieca ideologia, ha forse risolto i problemi di queste popolazioni? Direi di no, altrimenti non si metterebbero per mare a rischio della vita per raggiungere le nostre coste!
Nel contempo però, hanno gravemente compromesso il benessere socio economico della parte del mondo più fortunata a beneficio esclusivo di un numero ridottissimo di lobbie e persone potentissime. Facciamocene una ragione…
Ed è chiaro che in una di queste lobbie dobbiamo collocare coloro che hanno predisposto e oggi impongono la “religione” dell’europeismo e della moneta unica. A loro protezione una stampa “libera” di facciata, che sostiene e ripete che un’uscita dall’Euro ci porterebbe alla miseria.
Io scrivo che ciò è da dimostrare, e vorrei poter scegliere tra i canali televisivi, dieci o cento diverse trasmissioni in cui venga dibattuto con obiettività e varietà di contradditorio questo importante argomento. Nulla invece… perché?
Al contrario, non è necessario dimostrare invece, quanto sia stato dannoso per la sovranità nazionale e la condizione economica delle aziende e delle famiglie italiane aderire ciecamente a questa follia.
Ma ciò che sta accadendo non basta ancora: nel nostro Paese e in altri Paesi europei meno fortunati di noi (per ora) con la permanenza nell’euro sistema, sono in gioco la dignità e della libertà dei cittadini.
Sono interrogativi che sempre più spesso mi rovinano il sonno perché quotidianamente abbiamo notizie che non fanno ben sperare per il futuro.
Nella “liberissima” e progredita Europa, non è più consentito ad una giornalista televisiva norvegese mostrarsi in televisione con un simbolo cristiano al collo, il Sig. Barilla in Italia è stato pesantemente minacciato di ritorsioni per aver affermato in una banale intervista che i loro prodotti erano pensati per una “normale famiglia”, in Grecia è stata votata una legge che prevede il reato di dissenso nei confronti dell’Unione Europea, e ancora in Italia, mentre le associazioni pro-famiglia vengono continuamente ostacolate nella loro opera di divulgazione culturale, si andrà presto a votare una legge che prevede il reato di omofobia, in base alla quale essa, anche solo esternare una opinione negativa al riguardo, si può essere denunciati e puniti per discriminazione.
Stiamo forse per vivere una nuova stagione di dittatura? Ma se un tempo si poteva contare sempre su una parte del mondo libera, oggi questa dittatura appare globale anch’ essa. Chi ci difenderà?

Fino a qualche decennio fa, da monarchico, ero propenso a pensare che l’instaurazione di una monarchia quale opzione alla repubblica attuale, ci avrebbe sicuramente difeso meglio al riguardo, ma vista l’ostilità che le legittime monarchie stanno incontrando in Romania e Ungheria (pur acclamate a gran voce dal popolo) con il silenzio totale dei media sull’argomento, ritengo che anche questa strada sarà per noi italiani sempre maggiormente preclusa: a prescindere.
Denuncio inoltre la mia profonda delusione nel constatare che, la maggior parte di queste leggi liberticide o ideologicamente guidate, spacciate per liberali, liberiste o progressiste, sono “nate” o sono state immediatamente adottate in Europa, da Paesi retti da Monarchie costituzionali.
In essi, i legittimi Sovrani, hanno colpevolmente favorito (a volte entusiasticamente) l’avanzare di questo cancro, oppure l’ hanno dovuto subire senza potersi opporre in alcun modo.

Mi chiedo se ciò sia dignitoso per questi Sovrani, le tradizioni, la storia e i popoli che intendono rappresentare. Un monito quindi anche noi monarchici di Italia Reale, che impegnati in una missione forse più grande delle nostre reali possibilità, potremmo un giorno non riconoscerci forse nel risultato conseguito?

Alberto Conterio - 07.01.2014