Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoia il Italia
Cronaca di un inchino alla repubblica
Sulla traslazione delle salme della Regina Elena e di
Vittorio Emanuele III di Savoia a Vicoforte, non avrei voluto scrivere nulla
perché troppo doloroso. In fondo la causa monarchica non guadagna e non perde
nulla della sua attualità con o senza la mia modesta opinione, ma giova
ricordare che nel 1973, il giornalista Giovanni Mosca, durante un'intervista a
Umberto II di Savoia, raccolse l'opinione del Re su questo argomento. Umberto
doveva essersi infastidito dall'incalzare di alcune domande del giornalista, e
rispose abbastanza seccato: "Mosca cosa è venuto a fare? Il mio pensiero
sulla sepoltura dei miei genitori lo conoscono tutti. A Superga no, al Pantheon
si. Altrimenti le salme restano dove sono. Avrebbe per caso intenzione di
indurmi a cambiare opinione?"
Dal 1973 quindi, l'opinione del più alto rappresentante
della Dinastia è noto a tutti: questo era il pensiero e il desiderio del Re, e
come tale avrebbe dovuto essere rispettato sopra a qualsiasi altra nostra
opinione o intendimento. Sappiamo che così non è stato...
E' stato però il servizio di Studio Aperto di Italia 1
alle ore 18.40 di domenica 17 dicembre a farmi comprendere il fiume in piena
delle notizie che ormai da 48 ore si susseguivano sull'argomento. Tra le
notizie lampo, che vengono "recitate" leggendo il brogliaccio dal
giornalista di turno, appare un servizio (registrato) dal Santuario di
Vicoforte. l'inviato in primo piano, a mezza voce, fa presente che sta
assistendo al solenne corteo funebre di Re Vittorio Emanuele III. Credevo di
non aver capito bene, di sognare. Mi sono invece reso conto che era tutto
verissimo: stavo vivendo un incubo. Per fortuna il tutto è durato lo spazio di
questa ridicola frase: una manciata di secondi di ripresa, 7, 8 al massimo -
poi il servizio si è chiuso! Un attimo ancora di sbigottimento, poi la rabbia
mi ha assalito violenta: "...solenne corteo funebre" ??? Qualche
carabiniere in divisa di servizio in funzione di sfollagente/fotografi, una
trentina di giornalisti che seguono la salma facendo riprese in disordine, una
cinquantina di persone che seguono più o meno ordinatamente il feretro portato
a spalla, la maggior parte di loro con gli immancabili quanto fastidiosi
telefonini alzati per riprendere l'accaduto. Sarebbe questo il "...solenne
corteo funebre" ???
Ma andiamo con ordine: in serata di venerdì 15 dicembre,
apprendo dall'Ansa che era tornata in Italia la salma della Regina Elena di
Savoia. Le spoglie della moglie di Vittorio Emanuele III, penultima Regina
d'Italia, erano state trasferite (così recitava il comunicato) da Montpellier,
dove era morta nel 1952, al Santuario di Vicoforte, vicino a Mondovì, nel
Cuneese. A seguire queste prime quattro righe, l'inchino alla repubblica. Maria
Gabriella di Savoia, infatti, esprimeva "profonda
gratitudine" al presidente Sergio Mattarella, "che fattivamente propiziò la traslazione della salma",
così è scritto! A seguire due righe storiche sul Santuario e la conclusione non
meno sorprendente dell'apertura... non
era escluso che nelle settimane a seguire si potessero traslate anche le
spoglie di Vittorio Emanuele III, morto in esilio il 28 dicembre 1947 ad
Alessandria d'Egitto, e dove da allora riposava.
Letto questo, mi sono buttato sulla rete e sui social per
avere ulteriori ragguagli. Quasi immediatamente si sviluppava un forte scambio
di opinioni tra monarchici e non monarchici, tra i favorevoli ed i contrari, con
punte molto critiche di intolleranza, volgarità e violenza verbale. Discernendo
in questo caos ciò che mi poteva interessare, cominciavano a farsi largo in me
alcune domande: Cosa pensava il Principe Vittorio Emanuele? Era stato Lui ad
architettare questo “trasporto”? Cosa sarebbe successo al rientro del Re suo nonno,
ora che il velo della segretezza era stato squarciato? Visto che si era puntato
sulla segretezza per evitare intoppi ideologici, perché non si era proceduto a
traslare prima la Salma del Re, per farla poi seguire dalla meno
"scomoda" Elena, ancora oggi ben ricordata da ampie porzioni della
popolazione?
Per fortuna, alla prima domanda, rispose direttamente Sua
Altezza Reale il Principe, con un comunicato ufficiale in data 16 dicembre
(sabato), dove con parole molto chiare, dichiarava: “Ho
appreso, insieme ai membri della mia Casa, con stupore, delle dichiarazioni di
mia Sorella la Principessa Maria Gabriella inerenti la traslazione al Santuario
di Vicoforte ed a nostra insaputa della Salma di mia Nonna, la Regina Elena.
(...)"
Restava da capire cosa sarebbe
successo in seguito all'avventatezza d'aver traslato prima del Re (da sempre
maggiormente contestato) la Regina Elena...
Ma non c'è stato tempo di pensarci più di tanto, perché già in prima
mattinata di domenica 17 dicembre, si spargeva voce che anche le spoglie del Re
Imperatore stavano per giungere da un momento all'altro a Vicoforte!!!
Il servizio già citato di Italia
1 quindi, chiudeva per me, 48 ore concitatissime di emozioni, rabbia e
disgusto!
Ma è stata la definizione di "...solenne corteo
funebre" data la giornalista, che, mi toglieva il velo che mi impediva di
vedere e di capire...
Purtroppo, una folta schiera di lacchè di questa
repubblica si nasconde anche tra le schiere di noi monarchici italiani. Costoro
sono ben nascosti dietro titoli altisonanti e rappresentano sigle d'elite
dell'universo monarchico italiano. Ed è chiaro che devono essere stati costoro
a influenzare negativamente la Principessa Maria Gabriela consigliandola
davvero male.
Si trattava di dribblare il volere di Re Umberto, per non
turbare l'odierna repubblica degli orrori, senza inferocire troppo chi è
davvero monarchico o ha a cuore la storia del nostro grande Paese: l'Italia. Lo
scopo?, mettere fine, una volta per tutte alle insistenze monarchiche e della
stessa Casa di Savoia, che vedeva nel Pantheon e solo nel Pantheon il luogo
adatto al riposo di tutti i sovrani d'Italia.
E allora lo "spettacolo" ha previsto di dare in
pasto a costoro, un contentino innocuo: Vicoforte, Santuario sicuramente
bellissimo e storicamente abbinato alla Casa di Savoia, ma posto ad almeno 700
km di distanza dal Pantheon di Roma. Troppo pericoloso evidentemente piazzare
dei simboli di un'Italia sicuramente migliore all'odierna così vicino alla sala
dei bottoni repubblicana. Allo stesso tempo niente contestazioni di bassa lega
(vedasi centri sociali e antagonisti vari) ma in cambio nessuna istituzione
pubblica presente. l'umiliazione di una cerimonia "riservata" ...definita
così da "un portavoce".
Insomma per la Regina è rientrata in Italia furtivamente
di notte, come una ladra, per saggiare il terreno, rompere il ghiaccio, poi,
prima che l'intellighenzia di sinistra potesse organizzarsi, è giunto il nostro
Re... senza bissare la vergogna della "segretezza" certo, ma senza poter
organizzare una diversa e più consona accoglienza. Le poche immagini
disponibili sono sotto gli occhi di tutti. Un squallido funerale in economia,
come un normalissimo cittadino. Niente fiori, niente bandiere, neppure una
tromba! Un insulto, non solo al Grande Re, ma alla stessa storia d'Italia. Il
tutto a pochi giorni dai funerali di Stato svoltisi in Romania in pompa magna, per
tumulare Re Michele. Autorità dei massimi livelli statali, affusto di cannone,
picchetti d'onore, discorsi, un degna collocazione! Evidentemente, il lustro
d'Italia è ormai indietro anche a quello di Romania!
Desidero affermare con forza, che non è questione di
essere o non essere monarchici, ma il semplice prendere atto che la storia di
un popolo non la si può ridurre ad una edizione a fascicoli, dove si può
evitare di acquistare quelli che non ci piacciono. Ormai si dovrebbe aver
compreso che senza memoria non vi è futuro. Infatti i risultati attuali di
degrado e mancanza di valori (da tutti invocati) non sono dovuti ai pochi che
hanno ancora un retaggio culturale alle loro spalle, ma ai più che pensano di
doverlo rinnegare questo retaggio, perché sgradito, senza capire che fa parte
della nostra stessa personalità, e senza la quale, poco a poco non ci riconosceremo
più guardandoci allo specchio!
Un "affare" quello di queste traslazioni, che lascia
l'amaro in bocca. Gli stessi strilloni di regime sono rimasti spiazzati,
lasciando il posto agli ormai immancabili intellettuali che non sogneresti di
vedere quanto in basso sono pronti a spingersi per non dispiacere al Regime!
Altro che ventennio fascista!!!
Insomma il cerchiobottismo repubblicano a sostituito i
comunisti oltranzisti duri e puri screditati (loro si) dalla stessa storia, con
i luogocomunisti. Cioè con quelle persone che non avendo nessuna idea loro propria,
brillano della luce riflessa data dai luoghi comuni più beceri e vergognosi, ma
sempre d'effetto. In questo ruolo si é distinto magnificamente Enrico Mentana,
giornalaio, al secolo definito "mitraglietta", con una dichiarazione
che avrebbe lasciato stupito e imbarazzato anche il senatore Sandro Pertini,
forse il più acerrimo nemico di Casa Savoia!
Presto mi recherò a pregare su queste tombe, e allora
forse riuscirò a sopire la rabbia la vergogna e l'umiliazione d'essere
cittadino di questa repubblica. Sarà allora, che davanti alle spoglie del Re
Soldato, ritroverò la forza il coraggio e l'orgoglio d'essere italiano!
Alberto Conterio - 18.12.2017
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