Interviste ad Alberto Conterio

mercoledì 17 luglio 2019

I Traditori dell’Italia e degli italiani


I Traditori dell’Italia e degli italiani
Parabola di un movimento che, nato per abbattere i potenti, si riduce a fare la stampella degli stessi

Su questo Blog, avevamo già trattato circa 12 mesi fa, l’argomento “tradimento” in un articolo dal titolo “Cos’è diventata la sinistra?”. In esso veniva tracciato a grandi linee il voltafaccia della sinistra italiana ai valori del popolo, dopo aver imboccato la strada della finanza per diventare l’esclusiva serva o cameriera delle grandi lobby di potere internazionale.
Non tornerò a parlare di costoro quindi, che hanno fatto una scelta, e che orgogliosamente la rivendicano nonostante tutto e nonostante tutti. Neppure perderò più tempo a scrivere di Berlusconi, che dal 2011, ridicola maschera di se stesso,  ha abdicato al suo conflitto di interesse e perfino al suo orgoglio di imprenditore accodandosi alle politiche europee e allo stesso Partito Democratico. Sono due capitoli di storia italiana superati dal tempo: chiusi appunto!


La novità del giorno, o meglio questa nuova puntata del più tragico dei tradimenti verso il popolo italiano, che viene perpetrato da oltre 25 anni, la svendita all’estero dei valori nazionali, siano essi materiale che immateriali, si arricchisce infatti di un nuovo episodio: Parliamo dell’elezione del nuovo presidente della Commissione europea, la Signora Ursula Van Der Leyen. Tedesca, braccio destro della più conosciuta Angela Merkel , è la persona nella quale è possibile sintetizzare ogni più radicale estremizzazione delle politiche di austerity, contro le democrazie e contro i popoli. La Grecia ne è sicura testimone.
Occorre premettere che, questa arcigna sessant’enne, sulla carta non aveva certo sicurezza dei numeri a suo favore. Le servivano almeno 374 voti per essere eletta, e nulla era scontato, anzi, c’era il fondato dubbio che venisse silurata dalle forze euro scettiche e euro contrarie presenti ormai in buon numero in Parlamento dopo le ultime elezioni del 26 maggio scorso.
Sorpresa quindi (sorpresa negativa) quando invece ha ottenuto ben 383 voti, cioè 9 più del necessario!
Pensare che costei, ancor prima di essere eletta, nel suo discorso quale candidata designata in parlamento, si era subito scagliata contro l’Italia, ricordandoci le solite lezioncine, quali “riforme” da completare, e facendo il bis al vergognoso neo eletto presidente del Parlamento europeo David Sassoli, sull’argomento clandestini e Ong, sbeffeggiando le politiche del nostro Ministro dell’Interno al riguardo.
Ma la sorpresa più grossa, ancor più negativa, quella che fa male, quella che ti costringe a svegliarti dal torpore nel quale ci tengono artificialmente per impedirci di capire, e stata quella di apprendere che a permettere l’elezione di questo campione di liberismo frenato, colpevole di ogni possibile nefandezza verificatasi in Italia negli ultimi 25 anni, sono stati i 14 euro deputarti del Movimento 5 Stelle, che hanno votato compatti assieme a Pd e a Forza Italia a favore della sua elezione…
Come nel gioco dell’Oca, siamo tornati alla casella di partenza… dopo aver seguito una parabola, iniziata per abbattere i poteri forti e terminata a fare da stampella agli stessi!!!
Nello squallore di questa situazione e nel vergognoso imbarazzo suscitato da questo tradimento verso il popolo e verso gli stessi ideali che dicevano d’avere, non possiamo non citare il comportamento coerente e corretto della Lega di Salvini e dei non più tanto piccoli Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che al contrario, unici tra gli italiani (ancora degni di questo nome) hanno votato contro l’eroina dei poteri forti europei.
Io che, in passato, ho criticato e ho avversato le idee e le politiche messe in atto dalla Lega Nord, devo oggi rendere onore a questa forza politica, che ha saputo rivedere i suoi orizzonti, schierandosi sulla fronte a difesa della nostra italianità, della nostra sovranità e della nostra dignità di popolo libero.
Nella speranza che presto la bufera passi, mi chiedo quanto ancora dovremmo sopportare l’inutile e dannosa diarchia dell’attuale governo nazionale.

Alberto Conterio - 17.07.2019

sabato 6 luglio 2019

Viviane Lambert: “Stanno uccidendo mio figlio”


Viviane Lambert: “Stanno uccidendo mio figlio”
La nuova legislazione transalpina sul fine vita, è un mostro di nichilismo

Sul finire dello scorso giugno, nel silenzio mediatico “organizzato” dal politicamente corretto e dai seguaci dell’ideologia della morte, giunge la notizia che il medico di Vincent Lambert avrebbe deciso di interrompere il trattamento medico che tiene in vita il paziente.
Vincent Lambert, il tetraplegico francese in stato vegetativo da oltre dieci anni divenuto simbolo del dibattito sul fine vita nel suo Paese, rischia così di dover morire: è quanto riferiscono fonti citate dall'emittente televisiva francese Bfm-Tv.
Il 28 di giugno infatti, la Corte di Cassazione francese aveva riaperto alla possibilità che una simile decisione fosse legale e indipendente dal volere dei parenti.


La madre di Vincent, preoccupata, a Ginevra, presso l'Onu, ha parlato con un intervento toccante lunedì primo luglio: «Non sono né medico, né giurista, sono la mamma di Vincent». La donna, Viviane il suo nome, è da anni al centro della battaglia per il diritto alla vita del figlio 42enne, paziente tetraplegico in stato di minima coscienza, divenuto (non solo oltralpe) un simbolo di tutti quei portatori di handicap gravi i cui diritti fondamentali rischiano di essere ignorati o mal interpretati nelle corsie degli ospedali a causa delle varie leggi sul fine vita, che ovunque ormai prendono piede. Estremamente commossa, la donna ha denunciato il tentativo di «assassinare» legalmente il figlio: «Perché non mi ascoltate? Vincent è un essere umano, non è un oggetto. Ciò è drammatico».
Viviane Lambert si è espressa così, presso la principale sede Onu europea, smuovendo il Comitato internazionale sui diritti delle persone con disabilità, che ha deciso di studiare il caso del paziente, chiedendo contemporaneamente alla Francia d’impedire temporaneamente l’attuazione di qualsiasi decisione che porti ad effetti irreversibili.
Dopo la sentenza della Corte di cassazione infatti, il personale medico del Policlinico di Reims non ha di fatto, più ostacoli legali per attivare una procedura o un protocollo per mettere fine alla vita di Lambert.
«Vincent non è un vegetale. Non ho mai visto un vegetale che gira la testa quando viene chiamato. Ho tantissimi scatti fotografici e video che mostrano esattamente il contrario di quanto possano scrivere sulla stampa», ha dichiarato la donna, sostenuta in Francia da chi denuncia il reiterato tentativo di avallare «un’eutanasia mascherata» su Vincent.
Quanto succede in queste ore in Francia, deve farci riflettere: non sono che le prime avvisaglie di un’era nella quale gli ospedali, o le autorità competenti potranno mettere fine alla vita dei pazienti. Un’era di orrore e sopraffazione  verso i più deboli. È evidente che queste legislazioni, nate per dare a pochi individui un diritto di più, in realtà non sono che una mascheratura per togliere alla maggioranza degli individui il diritto di vivere.
Altro che il medioevo invocato dai bardi del modernismo, abbiamo imboccato la strada della preistoria, dove i bimbi nati imperfetti e i vecchi malati, venivano soppressi perché socialmente non sostenibili.
10.000 anni di storia e di progresso per tornare con cinismo, alla casella di partenza come nel gioco dell’oca.
Viene da chiedersi quanti di coloro che si sono stracciate le vesti per avere nero su bianco il diritto di togliersi la vita, abbiano capito di aver “combattuto” per rischiare la possibilità di essere soppressi legalmente da chicchessia in forza di una legge che può essere interpretata secondo interesse.
La nostra era una civiltà (quella cristiana ed europea) di luce, di progresso, di diritto, di umanità, dove gli Stati sono nati per proteggere i cittadini, mentre oggi, siamo entrati nel tunnel del buio, della prepotenza, dell’odio, del nichilismo, dove lo Stato spogliato delle sue prerogative, diventa un campo neutro pericolosamente gestito contro i cittadini. Con la nostra ignoranza, il nostro egoismo o semplicemente per il nostro disinteresse, abbiamo dato vita ad un mostro, un dittatura ideologica, peggiore di qualsiasi altra, vista su questo pianeta dalla notte dei tempi.
Quanto ancora possiamo far finta di non capire che sull’argomento, avanti di questo passo, un ipotetico malato potrebbe essere soppresso semplicemente per non sforare il bilancio di un ospedale (privato), o per asportargli degli organi necessari a chi può pagare di più?

Alberto Conterio - 06.07.2019

mercoledì 3 luglio 2019

La Battaglia che dobbiamo combattere


La Battaglia che dobbiamo combattere
Maggio impegno per un mondo più giusto …nella “normalità”. 

Devo scusarmi con i lettor di questo blog, perché negli ultimi anni, la mia presenza è stata molto minore rispetto al passato. Ciò è dovuto al fatto che l’incarico di Direttore del periodico Italia Reale assorbe la maggior parte del mio tempo libero.


In questi anni, ho trattato centinaia di argomenti con lo stesso entusiasmo e trasporto di sempre, pertanto non ho perso l’abitudine di scrivere, ma mi sono concentrato sulla carta stampato trascurando la rete. Una scelta, controcorrente  se vogliamo ma non priva di soddisfazioni. Il giornale è un magnifico esercizio, con i suoi tempi fissi e le sue scadenze. Il risultato è stato mediamente buono e mi ritengo soddisfatto, ma… c’è un ma!
In questo periodo, la storia bussa alle nostre porte: non è più il mondo di ieri, ed oggi non sappiamo come sarà il mondo di domani. O meglio, sappiamo che potrebbe diventare un inferno, e che quindi abbiamo il dovere di fare qualche cosa perché ciò non accada.
Oriana Fallaci, che reputo uno dei più grandi giornalisti di ogni tempo (non uso i termini maschili per mancargli di rispetto, ma al contrario per elevare questa donna al di sopra del genere “giornalista” nella sua globalità, siano essi uomini o donne) scrisse che “Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.”     
Ecco dunque che farò del mio meglio per aggiornare settimanalmente questo blog per combattere anch’io la battaglia per evitare che la nostra cultura, la nostra società, il nostro mondo vengano cancellati dal nichilismo di questo falso modernismo globalista che tutto calpesta e tutto distrugge.
I fatti che ogni giorno entrano nella storia ci parlano di un mondo, il nostro occidentale, lanciato contro la morale del buon senso, contro i valori fondanti la società, contro la nostra cultura cristiana, contro la nostra Patria, la nostra storia e le nostre stesse possibilità future. Noi dobbiamo combattere perché questo “mostro” possa essere abbattuto e si possa riprendere la nostra vita come un tempo, non tornando indietro nel tempo, ma andando oltre questa miseria dell’ideologia del politicamente corretto, del buonismo ad ogni costo, della tolleranza di ogni eccentricità moderna, del globalismo quale religione, dell’Europa unita come traguardo e della moneta unica irreversibile ecc. ecc.
Da oggi quindi riprenderò a pubblicare ogni mio pensiero su ciò che non sopporto di questa dittatura mediatica, politica, finanziaria e di costume, che sta inesorabilmente cancellando i nostri punti fermi di riferimento in favore di punti mobili di interesse vantaggiosi ai soliti pochi e alle solite multinazionali.
In questi anni ho maturato la consapevolezza che solo una forte coesione tra tutti coloro che “pensano” possa risultare utile ad inceppare quello che Draghi, nel 2011 definì “il pilota automatico”. Non me ne vogliano gli amici monarchici, ma non perderò tempo a parlare di unità dei monarchici, desidero invece parlare di unità delle persone che ancora “pensano” con la loro testa, siano essere monarchiche o non monarchiche, di destra come di sinistra (la vera sinistra s’intende…). Dobbiamo dare voce a questo fronte di persone, contro il fronte delle pedine, degli “utili idioti”, come li ha definiti il filosofo Diego Fusaro.
Ecco, se sapremo evitare al nostro mondo di scomparire, portando con se i valori sacri della civiltà come l’abbiamo conosciuta fino a trent’anni fa, forse un domani potremo riprendere con vigore la nostra battaglia in favore della monarchia, per un mondo più giusto …nella “normalità”.  

Alberto Conterio - 03.07.2019