Non abbiamo più memoria di quante volte abbiamo sentito in questi anni parlare di rincaro della benzina e del gasolio per auto trazione. La cosa ogni volta ci pone di fronte la realtà di maggiori esborsi e di maggiori sacrifici per la classica e inderogabile quadratura del cerchio dell’economia famigliare. Infatti in tutte le famiglie (soprattutto quelle dei lavoratori dipendenti) nessuno può pensare di poter recuperare il potere d’acquisto perso aumentando le tasse altrui, come viene fatto invece con regolarità dal Governo e dagli Enti locali.
Fin qui nulla di nuovo o che faccia scalpore. Ciò che mi lascia perplesso è il comportamento delle solite “menti” che a queste notizie sciorinano la solfa già provata del prezzo in salita del greggio, dei lauti guadagni dei petrolieri e dei costi di un sistema ormai superato nella di distribuzione del Carburante !
Anche Beppe Grillo cade nel tranello di questa onda “giudata”, infatti sul suo sito ultimamente è tornata a comparire la buffa quanto inutile proposta per far diminuire il costo alla pompa dei carburanti/combustibili. Questa si baserebbe infatti su un’auto regolamentazione popolare. Nello specifico, acquistando carburanti di alcune marche rispetto ad altre, si dovrebbe indurre le compagnie “dimenticate” a ridurre il prezzo, causando in breve una catena in discesa dello stesso, tutto favore del contribuente.
Incredibile che questo colpo di “genio” venga da colui che vuole rifare l’Italia, e come ormai consuetudine nel nostro paese partendo dal palcoscenico di un Cabaret, ma ancora più incredibile e che qualcuno ci creda davvero e/o presti fede a questa pochezza di pensiero.
Il ragionamento è corretto per carità, se, non ci fossero 1000 se, soprattutto pratici che interferiscono sull’attuazione pratica.
Ritengo intanto che l’alto costo della benzina non sia dovuto all’ingordigia dei petrolieri, e per visualizzare ciò, ci viene incontro il Sig. Pareto.
Mi sarei aspettato di più da un ragioniere qual è Beppe Grillo.
Allora vediamo, …si chiama diagramma di Pareto, che inventato dal Signore omonimo sintetizza visivamente che il valore misurato del problema (costo finale alla pompa) suddiviso in sottotitoli e/o causali del problema stesso, può essere affrontato dove è più remunerativo esserlo, per analizzare e attuare un’azione mirata al conseguimento del risultato che vogliamo ottenere (riduzione del costo alla pompa).
In breve, il costo della benzina è la somma del costo del greggio, del trasporto, della raffinazione, della pubblicità, della distribuzione, fino ad arrivare al costo rappresentato da tasse e balzelli vari, che su questo prodotto gravano ben oltre il 60 % !!!
Pareto insegna, che con una voce così consistente su cui “lavorare”, tutte le altre vengono messe da parte. Sarebbe infatti terribilmente stupido e anti-economico spendere tempo e denaro a ridurre una voce minore, quando con un semplice tratto di penna, si potrebbe da domani ridurre del 50 % questa assurdità, ottenendo una riduzione sul costo totale alla pompa del 25 o del 30 % !
Non occorre essere Ragionieri per capire ciò.
Chi fa finta di voler inventare una nuova Italia perché la vecchia non abbia a scomparire, e chi come lo Stato, senza un investimento o un rischio industriale, incassa ogni giorno oltre il 60 % di tasse sulla Benzina prodotta, venduta e consumata da terzi, si sono dati in questo caso la mano, utilizzando la disinformazione.
A titolo informativo, nel 2005 lo Stato ha incassato 32 miliardi di Euro dalla vendita del carburante.
Più la benzina sale di prezzo, più incassa lo Stato.
Abbiamo rinnegato tutto dell’Italia di un tempo, ma questa repubblica non riesce fare a meno neppure della ridicola accise sulla benzina introdotta per la guerra d’Abissinia, 1,9 lire al litro nel 1935 !
Ecco quello che si evita di ricordare alla gente, ecco perché non sono il seguace di un comico che ambisce distraendoci a rifare l’Italia urlando in piazza !!!
Alberto Conterio - 15.01.2008
Fin qui nulla di nuovo o che faccia scalpore. Ciò che mi lascia perplesso è il comportamento delle solite “menti” che a queste notizie sciorinano la solfa già provata del prezzo in salita del greggio, dei lauti guadagni dei petrolieri e dei costi di un sistema ormai superato nella di distribuzione del Carburante !
Anche Beppe Grillo cade nel tranello di questa onda “giudata”, infatti sul suo sito ultimamente è tornata a comparire la buffa quanto inutile proposta per far diminuire il costo alla pompa dei carburanti/combustibili. Questa si baserebbe infatti su un’auto regolamentazione popolare. Nello specifico, acquistando carburanti di alcune marche rispetto ad altre, si dovrebbe indurre le compagnie “dimenticate” a ridurre il prezzo, causando in breve una catena in discesa dello stesso, tutto favore del contribuente.
Incredibile che questo colpo di “genio” venga da colui che vuole rifare l’Italia, e come ormai consuetudine nel nostro paese partendo dal palcoscenico di un Cabaret, ma ancora più incredibile e che qualcuno ci creda davvero e/o presti fede a questa pochezza di pensiero.
Il ragionamento è corretto per carità, se, non ci fossero 1000 se, soprattutto pratici che interferiscono sull’attuazione pratica.
Ritengo intanto che l’alto costo della benzina non sia dovuto all’ingordigia dei petrolieri, e per visualizzare ciò, ci viene incontro il Sig. Pareto.
Mi sarei aspettato di più da un ragioniere qual è Beppe Grillo.
Allora vediamo, …si chiama diagramma di Pareto, che inventato dal Signore omonimo sintetizza visivamente che il valore misurato del problema (costo finale alla pompa) suddiviso in sottotitoli e/o causali del problema stesso, può essere affrontato dove è più remunerativo esserlo, per analizzare e attuare un’azione mirata al conseguimento del risultato che vogliamo ottenere (riduzione del costo alla pompa).
In breve, il costo della benzina è la somma del costo del greggio, del trasporto, della raffinazione, della pubblicità, della distribuzione, fino ad arrivare al costo rappresentato da tasse e balzelli vari, che su questo prodotto gravano ben oltre il 60 % !!!
Pareto insegna, che con una voce così consistente su cui “lavorare”, tutte le altre vengono messe da parte. Sarebbe infatti terribilmente stupido e anti-economico spendere tempo e denaro a ridurre una voce minore, quando con un semplice tratto di penna, si potrebbe da domani ridurre del 50 % questa assurdità, ottenendo una riduzione sul costo totale alla pompa del 25 o del 30 % !
Non occorre essere Ragionieri per capire ciò.
Chi fa finta di voler inventare una nuova Italia perché la vecchia non abbia a scomparire, e chi come lo Stato, senza un investimento o un rischio industriale, incassa ogni giorno oltre il 60 % di tasse sulla Benzina prodotta, venduta e consumata da terzi, si sono dati in questo caso la mano, utilizzando la disinformazione.
A titolo informativo, nel 2005 lo Stato ha incassato 32 miliardi di Euro dalla vendita del carburante.
Più la benzina sale di prezzo, più incassa lo Stato.
Abbiamo rinnegato tutto dell’Italia di un tempo, ma questa repubblica non riesce fare a meno neppure della ridicola accise sulla benzina introdotta per la guerra d’Abissinia, 1,9 lire al litro nel 1935 !
Ecco quello che si evita di ricordare alla gente, ecco perché non sono il seguace di un comico che ambisce distraendoci a rifare l’Italia urlando in piazza !!!
Alberto Conterio - 15.01.2008
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