Mi sono sempre chiesto già ai tempi in cui frequentavo le scuole superiori a Torino negli anni ’80, perché gli oltre 1500 allievi della mia scuola dovessero più volte al mese soccombere alla soprafazione di poche teste calde che picchettando l’entrata, obbligavano noi a scioperare. Inutile dire che complice anche la possibilità così offerta di saltare un giorno di scuola, nessuno si è mai sognato di reagire a questa violenza, come è inutile ricordare anche a conferma di ciò, che solo poche decine di noi accoglieva l’invito di adunanza in Piazza Albarello (punto di incontro per l’avvio delle manifestazioni del tempo). Di fatto, era un giorno di “vacanza” e basta, …la politica la si lasciava a chi aveva la “barba”. Certo, così era per molti, ma non per tutti, ed in effetti, un certo senso di sconfitta in me come per alcuni altri amici era già presente e si e conservato intatto fino ad oggi. Da qualche anno ormai ho capito, che ciò che provavo non era altro che il senso di sconfitta dovuto all’offesa che in quei momenti si portava alla Democrazia.
E’ così oggi. Nulla di fatto è cambiato. Ancora una volta, l’autunno sta diventando caldo, e come sempre, si scontrano due Italie. L’una chiassosa, pronta a scioperi e proteste, l'altra ben più silenziosa ed operosa, immersa nelle proprie occupazioni con buon senso, responsabilità e dedizione al lavoro.E' l'eterno scontro fra una minoranza portatrice di caos e disordine, ed una maggioranza che con frustrante pazienza tenta di proseguire il suo cammino nella società e per la società, chiedendo solo di poter operare nell’ordine, accompagnati da decisioni rapide da parte di chi governa.
In questi giorni, l’opposizione alla riforma della scuola del Ministro Gelmini, è come se mi avesse riportato indietro nel tempo. Le sensazioni sono le stesse di allora. La maggioranza delle persone che conosco, che frequento per lavoro, con cui ho occasione di parlare per mille motivi, concordano in gran parte con le proposte di riforma scolastica che il Governo si appresta ad approvare. I punti dubbi, o contrari sono pochi e perlopiù marginali. Ma allora perché i media ci inondano con notizie di manifestazioni, occupazioni, proteste ? E’ forse in gioco qualcosa di diverso del futuro dei nostri figli ? Qual è l’Italia che protesta così rumorosamente da oscurare la verità ?
Ma chi sono le persone che protestano ? Sono forse gli studenti che intendono proseguire gli studi pro forma saltando gli ostacoli più difficili giovandosi della possibilità di accumulare i debiti in avanti (e poi si vedrà…) ? Sono forse gli insegnati o altro personale scolastico riempitivo assunti in passato quale investimento elettorale delle forze politiche più disparate ?
Se è vero che viviamo in Democrazia, la “maggioranza silenziosa” questa volta deve dimostrare la sua presenza. Dobbiamo uscire allo scoperto anche noi, non possiamo porgere ancora la guancia a chi sa urlare più forte, a chi ha l’appoggio della visibilità mediatica, di chi insomma ha a cuore la veniale convenienza o la promozione di ideologie politiche. Non stiamo parlando di ammortizzatori sociali o di centri di intrattenimento giovanili. Stiamo parlando di scuola ed istruzione, quindi del futuro di questo Paese !
Alberto Conterio - 17.10.2008
E’ così oggi. Nulla di fatto è cambiato. Ancora una volta, l’autunno sta diventando caldo, e come sempre, si scontrano due Italie. L’una chiassosa, pronta a scioperi e proteste, l'altra ben più silenziosa ed operosa, immersa nelle proprie occupazioni con buon senso, responsabilità e dedizione al lavoro.E' l'eterno scontro fra una minoranza portatrice di caos e disordine, ed una maggioranza che con frustrante pazienza tenta di proseguire il suo cammino nella società e per la società, chiedendo solo di poter operare nell’ordine, accompagnati da decisioni rapide da parte di chi governa.
In questi giorni, l’opposizione alla riforma della scuola del Ministro Gelmini, è come se mi avesse riportato indietro nel tempo. Le sensazioni sono le stesse di allora. La maggioranza delle persone che conosco, che frequento per lavoro, con cui ho occasione di parlare per mille motivi, concordano in gran parte con le proposte di riforma scolastica che il Governo si appresta ad approvare. I punti dubbi, o contrari sono pochi e perlopiù marginali. Ma allora perché i media ci inondano con notizie di manifestazioni, occupazioni, proteste ? E’ forse in gioco qualcosa di diverso del futuro dei nostri figli ? Qual è l’Italia che protesta così rumorosamente da oscurare la verità ?
Ma chi sono le persone che protestano ? Sono forse gli studenti che intendono proseguire gli studi pro forma saltando gli ostacoli più difficili giovandosi della possibilità di accumulare i debiti in avanti (e poi si vedrà…) ? Sono forse gli insegnati o altro personale scolastico riempitivo assunti in passato quale investimento elettorale delle forze politiche più disparate ?
Se è vero che viviamo in Democrazia, la “maggioranza silenziosa” questa volta deve dimostrare la sua presenza. Dobbiamo uscire allo scoperto anche noi, non possiamo porgere ancora la guancia a chi sa urlare più forte, a chi ha l’appoggio della visibilità mediatica, di chi insomma ha a cuore la veniale convenienza o la promozione di ideologie politiche. Non stiamo parlando di ammortizzatori sociali o di centri di intrattenimento giovanili. Stiamo parlando di scuola ed istruzione, quindi del futuro di questo Paese !
Alberto Conterio - 17.10.2008
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