Di recente ho avuto un contatto con una conosciuta personalità politica locale. Non posso dire di non aver provato soddisfazione per le lusinghe avute.
È chiaro che anche al giorno d’oggi, le idee, il senso pratico ed il buon senso sono ancora valori ricercati e determinanti per farsi notare. Sapere d’essere ben valutati per queste caratteristiche non può che far piacere. In politica però, anche i complimenti hanno un costo, una contropartita insomma !
L’offerta di poter collaborare, prevedeva se non l’abiura, almeno la certezza che le mie idee e preferenze istituzionali volte alla monarchia restassero celate… “ tu sai quanto possono essere negative in termine di preferenze al partito queste tue idee nell’immaginario popolare” mi è stato ricordato senza troppi complimenti !
Comprensibile dal punto di vista dell’attuale politica, …anzi molto comprensibile. Si tratterebbe di dover ammettere che la monarchia e Casa Savoia nel nostro Paese alla deriva, sono ancora un valore, dopo 50 anni passati a demonizzarli.
Non ho voluto essere scortese, ma allo stesso modo non ho impiegato che tre secondi appena per assicurare a questa brava persona che non avrebbe dovuto preoccuparsi in merito.
Ricordando un brano scritto da Salvator Gotta, ho risposto molto semplicemente che non avrei mai potuto accettare l’offerta nascondendo - ciò che del resto è risaputo - la mia fede monarchica e Sabauda. Io che sono piemontese di sangue e di spirito, non potrò mai nascondere il legame quasi religioso che mi unisce ai secoli di storia nei quali l’augusta Casa di Savoia ha retto paternamente e gloriosamente le sorti della nostra terra prima e dell’Italia poi.
L’espressione di stupore prima, trasformatasi rapidamente in sufficienza sul volto dell’interlocutore, mi ha fatto immediatamente capire quanto i valori nel nostro Paese siano condizionati oggi dalla politica che li esprime. Non ho rimpianti comunque, provo solo tristezza per questo nostro povero Paese, non sono alla deriva, ma allo sfascio perché precluso nelle scelte possibili a prescindere.
A tutte quelle persone che pur credendosi monarchiche, per opportunità politica si definiscono soltanto “liberali di vecchio conio” o nel peggiore dei casi “conservatori” nascondendo la loro natura, raccomando di non fingere. Voi non siete mai stati monarchici, di cosa vi dovere preoccupare?
Alberto Conterio - 08.11.2010
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