Prendendo spunto da quanto pubblicato su un Blog, circa l’attuale situazione istituzionale italiana, riprendiamo gli argomenti tentando di approfondire il discorso con la nostra opinione e osservazioni in merito. Per fare ciò, non è necessario conoscere il Diritto Costituzionale per capire appunto, che l’attuale crisi del governo mette in evidenza una profonda crisi istituzionale.
Che questo venga fatto passare sotto silenzio, non deve sorprendere, perché evidenziarlo, renderebbe consapevoli i cittadini tutti che l’intero edificio repubblicano sta infatti ormai crollando.
Gli ultimi eventi “Fini – Berlusconi – governo – elezioni anticipate” lo confermano.
Vediamoli nel dettaglio :
1) Non era mai successo che i Presidenti di Senato e Camera fossero convocati al Quirinale prima ancora delle dimissioni del Presidente del Consiglio. Questa convocazione dovrebbe avvenire solo dopo l’eventuale sfiducia dell’esecutivo in Parlamento. Non è una questione di forma, ma di sostanza, che ha un pesante significato politico. Il Presidente della repubblica si è sostituito in questo caso al Parlamento, con il chiaro intento di condizionare la normale dialettica politica, alterandone il percorso naturale. E se il governo Berlusconi dovesse riuscire ad ottenere ancora una volta la fiducia ? Ci troveremo davanti ad una situazione surreale e comica, in cui le tre più alte cariche dello stato apparirebbero inutili. Alle volte la realtà supera l'immaginazione, e se davvero dovesse succedere che il governo superi il voto della fiducia in Parlamento, il Presidente della repubblica potrebbe rimanere sommerso da attacchi politici ironici e satirici. Visto che in Italia però, non esiste una vera Libertà di Stampa (non per colpa di Berlusconi ma del regime repubblicano) il potere potrebbe riuscire a controllare le critiche e la satira, ma resterebbe il danno di immagine.
2) Il Presidente della repubblica ha ricevuto il Presidente della Camera, che è anche l'artefice della eventuale caduta del Governo. Possibile che Napolitano non capisca quanto sia delicata e imbarazzante la posizione di Fini ? A quale titolo Napolitano riceve Fini ? Fini poi, quando dialoga con Napolitano, si presenta quale Presidente della Camera o da leader di partito ? Insomma, come può Fini andare al Colle per esprimere un parere sulla crisi del governo, quando la crisi stessa dipende da lui.
3) Occorre inoltre sottolineare che Fini ha potuto costituire un nuovo partito, facendo leva sulla sua funzione di terza carica dello Stato. La presidenza della Carica insomma, è diventata un trampolino preferenziale e protetto per creare nuovi partiti ?
4) Il Presidente della Camera, invece di garantire il corretto funzionamento delle Camere, è diventato un elemento di disturbo del suo funzionamento. Fini, non solo è l'artefice della crisi di governo, ma è entrato in conflitto anche con il Presidente del Senato.
5) Parlando di responsabilità istituzionale, siamo sicuri di doverla pretendere soltanto da Berlusconi ? Perché non chiedere a Napolitano cosa pensa del comportamento del Presidente della Camera? Chi pretende di rappresentare le istituzioni al di sopra della politica, dovrebbe riconoscere nel comportamento di Fini una anomalia, in quanto il Presidente della Camera sta facendo politica andando ben oltre le prerogative della sua carica.
6) Avendo finora difeso sempre la figura di Fini, Napolitano dimostra di fare politica.
Il motivo è che Napolitano e Fini si sostengono a vicenda perché ambedue fanno opposizione al Presidente del Consiglio.
7) L'aspetto più importante, è che la posizione di Fini quale Presidente della Camera e di capo di un partito che provoca la crisi del governo in carica, scopre un nervo sensibile di questa repubblica. Il problema infatti, è rappresentato dal fatto che per esercitare il potere di sciogliere le Camere, il Presidente della repubblica deve ascoltare le opinioni dei Presidenti dei due rami del Parlamento, il che significa che Napolitano ha l'obbligo di ascoltare preventivamente Fini, che in questa faccenda non può essere al di sopra delle parti perché direttamente parte in causa con i suoi interessi.
Questo significa che questa repubblica è un’oligarchia in cui è impossibile parlare di equilibrio istituzionale. Invocare questo equilibrio quindi diventa un esercizio inutile. L’equilibrio istituzionale deve valere in ogni circostanza e per tutti.
L’equilibrio istituzionale è garantito soltanto quando il Capo dello Stato è un Sovrano. Un Re al di sopra della politica perché non eletto, che trae il suo prestigio e legittimità proprio dalla capacità di essere imparziale. Nessuno può accusarlo di favorire una fazione politica. La Monarchia insomma è la migliore garanzia di equilibrio istituzionale e quindi di democrazia !
Alberto Conterio - 18.11.2010
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