Costi della politica
Nelle ultime settimane abbiamo appreso notizie che non
avremmo mai voluto udire. Parliamo del fenomeno della gestione allegra dei
rimborsi elettorali ai Partiti. Un vero fiume di denaro che viene elargito
annualmente in proporzione al numero dei votanti tra i partiti presenti in
Parlamento. Impossibile essere certi delle cifre, ma solo l’ultima trance da
spartire – ed ora “sospesa” per non surriscaldare troppo gli animi
dell’opinione pubblica – pare si aggiri sui 100 milioni di Euro. La cosa certa
è che, la maggioranza dei Partiti, risulta tanto ricco da non dar peso appunto,
alla gestione allegra dei propri tesorieri di questi denari. La Magistratura
dovrà confermare, ed è quindi d’obbligo usare il condizionale, ma sono talmente
tanti questi soldi inutilizzati che alcuni hanno pensato di “diversificare gli
investimenti”, acquistando lingotti d’oro, appartamenti, diamanti!
Ma ciò non basta, perché questo rimborso, erogato per la
legislatura (5 anni circa) è ampiamente superato dai costi di gestione annuale
della Camera dei Deputati. In questo caso, con un bilancio assolutamente opaco,
privo di qualsivoglia informazione utile a comprendere i capitoli di spesa ecc.
ecc. si parla di un costo superiore ad un miliardo di Euro… ogni anno ripetiamo.
I politici più sfrontati o professionali – dipende dai punti
di vista – si stracciano le vesti in questi giorni dichiarando che la
democrazia ha un costo, tentando di giustificare, se non l’uso improprio del
denaro, almeno le cifre elargite in assoluto. Ciò è vergognoso, ma guardiamo
avanti…
Giustamente alle proteste della gente, il “palazzo” una
risposta la deve dare, e allora ecco la ricetta :
dimezzare parlamentari e consiglieri comunali!
Di primo acchito, verrebbe da dire …finalmente! Invece c’è la
fregatura, e bella grossa anche.
Dimezzando i parlamentari (e non è neppure vero che saranno
dimezzati ma solo ridotti di un quarto circa) riduciamo sensibilmente la
rappresentanza popolare in Parlamento, aumentando in proporzione il costo della
politica stessa. Di fatto, la casta politica verrà ridotta ai soli Deputati e
Senatori che storicamente hanno il maggior appoggio del Partito alla loro
elezione, cioè i vecchi politicanti di mestiere, rendendo l’accesso in
Parlamento ai “giovani” una missione impossibile. Stipendi, prebende, rimborsi,
privilegi e bouvettes resteranno invece gli stessi d’oggi, con gran
soddisfazione dei soliti volponi, che non vedevano l’ora di poter dare un
contentino all’opinione pubblica, guadagnandoci in sicurezza, senza perdere un
centesimo.
Anche in questo caso insomma, …cornuti e contenti!
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