Politica, monarchia e monarchici
6 febbraio 2013
Continua incessante la campagna elettorale, per quello che per noi monarchici è un mese d’attesa, di riflessione. Pensando ad Italia Reale, nel caso fossimo riusciti a presentare le nostre liste ovunque, per Camera e Senato, quale sarebbe stato l’impatto mediatico della nostra proposta politica e soprattutto come avrebbero potuto reagire le altre forze politiche a una nostra partecipazione massiccia e autonoma?
Continua incessante la campagna elettorale, per quello che per noi monarchici è un mese d’attesa, di riflessione. Pensando ad Italia Reale, nel caso fossimo riusciti a presentare le nostre liste ovunque, per Camera e Senato, quale sarebbe stato l’impatto mediatico della nostra proposta politica e soprattutto come avrebbero potuto reagire le altre forze politiche a una nostra partecipazione massiccia e autonoma?
Siccome sono certo, che il nostro programma avrebbe
sicuramente potuto interessare una larga fascia della popolazione, e di certo
le famiglie, dalla piccola borghesia fino ad abbracciare la parte più numerosa
della popolazione, cioè gli italiani che oggi più di ogni altri sentono il
mordere della crisi, non faccio difficoltà a credere che la reazione sarebbe
stata rabbiosa, indirizzando verso il nostro movimento le solite argomentazioni
di sempre, passando dalle iniziali ironie alle più argomentate e classiche
accuse storiche, con l’intento di screditare agli occhi degli ingenui,
l’avversario scomodo di sempre.
Ecco perché credo, che questa nostra “assenza” alle elezioni
politiche 2013, ci consenta di prendere tempo, e di preparaci meticolosamente
alla prossima possibile partecipazione (perché prima o poi dovrà pur succedere
no?)
Per allora (è bene esserne consapevoli) la nostra proposta politica non può che partire dall’azzeramento delle menzogne propagandate per “storia” dalla politica interessata e dalla società ben pensante e giustizialista di questa repubblica.
È vero che dobbiamo stare attenti a non storicizzare l’idea
della Monarchia, ma qualsiasi proposta del movimento politico monarchico non
può essere correttamente propagandata se non siamo in grado di tracciare un
confine netto tra la verità storica e le fantasie di comodo repubblicane che
vengono fatte passare per storia, al fine di mettere in ridicolo l’istituzione
stessa che abbiamo a cuore e per la quale crediamo sia necessario impegnarci in
politica per avere visibilità.
Un popolo ignorante della sua storia (non per sua colpa) o
peggio distratto dalla divulgazione di una storia faziosa e denigrante nei
nostri confronti sarà per il movimento monarchico italiano sempre un ostacolo
difficilmente superabile, con il quale potranno fermarci a piacere in ogni momento.
Ha ragione quindi l’Avv. Franco Malnati quando afferma che è
prioritario per i monarchici italiani rimettere in discussione questo stato di
cose, anche con una dura polemica, necessaria a riaprire tutti i capitoli di
storia necessari a far luce definitiva sulla verità.
Ciò implica che ognuno di noi deve avere su questi capitoli
storici idee chiare, precise ed uniformi. Quando si giungerà a parlare,
rispondere o dare spiegazioni di un fatto storico che mira a sminuire o peggio
ad incriminare la monarchia italiana per screditare alla base la nostra
eventuale proposta politica, occorrerà farlo a ragion veduta, senza tuffarsi in
opinioni personali, ma trasmettendo “storia”, citando con energia e fermezza,
fonti, documenti, autori, articoli e opere precise.
Mi viene in mente ad esempio, un argomento che troneggia su
molti altri, …quando si parla di 8 settembre, ognuno di noi può avere idee,
preferenze, opinioni, ma i fatti dovrebbero essere divulgati e trasmessi per
quello che sono e hanno rappresentato nella loro epoca. Non potremmo indugiare
sul senno di poi, o dare diverse interpretazioni del fatto storico in se, per
seguire le nostre simpatie su questo o quel personaggio, oppure, dare sfogo
alle nostre opinioni in merito, perché altrimenti faremmo il gioco degli
avversari di sempre : i repubblicani!
Purtroppo, e cito ancora Franco Malnati, queste menzogne,
non sono mai state sufficientemente ribattute e combattute neppure da SM
Umberto II e dagli attuali Principi, per troppa timidezza forse o più realisticamente
per desiderio di non doversi più scontrare con questa repubblica dedita alla
più bieca vendetta.
Gli ultimi guai giudiziari passati da SAR Vittorio Emanuele,
ne sono un chiaro esempio e rispondono alla logica della vendetta! I Principi
diventano troppo popolari? …e noi gli scagliamo addosso qualche tonnellata di
fango e lo imprigioniamo a nostro piacere! Il Principe osa chiedere ragione del
torto subito con l’esilio ? ..e noi lo rendiamo ridicolo e sgradevole agli
occhi del popolo con la calunnia ecc. ecc..
Di fronte a ciò, le normali ed ormai superate schiere
dell’associazionismo monarchico nulla hanno potuto,ma in fondo esse, in questo
sistema si destreggiano bene. Il loro obiettivo infatti, e di non dispiacere
troppo al padrone di casa di turno, quando invitati ad un convegno, una
trasmissione, una manifestazione. Questi monarchici in fondo si sono adattati
bene alla repubblica presente : poco visibili, non aspirano ad esserlo di più.
Tutti gli sforzi sono finalizzati a passare quanto più inosservati possibile
per poter continuare ad organizzare la messa commemorativa, la presentazione
del libro ai soliti amici ed altre lodevoli quanto inutili iniziative simili,
senza essere “disturbati”.
“Italia Reale” invece si pone l’ambizioso obiettivo di far
proselitismo tra la gente che ignora l’opzione monarchica, tra gli agnostici
puliti, che non hanno mai volto lo sguardo a noi, per il semplice fatto che
ignoravano la nostra esistenza.
Questo obiettivo pone nelle nostre mani, oltre all’onere
della sfida in se, una enorme responsabilità.
Dobbiamo essere consci che una volta fuori dalla nostra
scialuppa, saremmo soli a nuotare tra le onde di un mare in tempesta, e che ci
sarà precluso fare marcia indietro senza perdere ciò che resta della nostra
dignità. Una dignità, che per quanto ormai ridotta al lumicino, ha sempre un
valore. Ricordiamoci, che questa, è una dignità che dividiamo con tutti i
monarchici, anche coloro che non perdono occasione per rimarcare la loro
contrarietà al nostro progetto.
Nel contempo, costoro dovrebbero capire che la guerra in
casa non fa bene all’ideale monarchico tutto, ed in ultima analisi non fa bene
neppure al mondo associazionistico loro… se ne facciano una ragione!
Alberto Conterio
Italia Reale - Stella e Corona
Alberto Conterio
Italia Reale - Stella e Corona
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