Interviste ad Alberto Conterio

lunedì 26 maggio 2008

Il sentimento di Italianità, stride con la data del 2 giugno !

Messo in soffitta il Governo dei disastri e dei contestatori professionisti della sinistra, gli unici oggi a poter contrastare la festività del 2 giugno, restano coloro che della loro italianità vanno orgogliosi.
E’ mia opinione infatti che l’amor di Patria ed il sentirsi fieramente italiani, incespichi inevitabilmente con questa infausta data, e mi servirò di celebri firme del giornalismo italiano, per avvalorare questa mia tesi.
Sergio Romano su Corriere della Sera del 4 febbraio 2002 infatti scrisse : “Esiste un patriottismo che gli italiani non riescono a esprimere e che crea, per questa sua incapacità di uscire all’aperto, una specie di malessere nazionale. (…) le generazioni del dopoguerra sono state abituate a deridere i suoi simboli tradizionali (…) se qualcuno vuole la prova di questa patologia nazionale - un sentimento che non riesce a trovare né parole né simboli - dia un’occhiata alla bandiera sulla facciata dei palazzi pubblici (…) Non è una bandiera nazionale. E’ un drappo stinto, sporco, spesso stracciato. Lo hanno appeso a un’asta per obbedire a una disposizione ministeriale (...) nessuno si sognerebbe di salutare il “tricolore”, di ammainarlo al tramonto, di ripulirlo per le feste nazionali o di ripiegarlo religiosamente (…) Le sole bandiere che suscitano passione in Italia sono quelle delle contrade al Palio di Siena e delle squadre di calcio negli stadi (…) Ma “l’italianità” - una parola, ormai, pressoché impronunciabile – esiste (…)”
Il bravo Sergio Romano, dovendo dimostrare che l’Italianità è tuttavia presente nel popolo, non può evitare di lasciar cadere il “drappo stinto e sporco” (della repubblica) issato “dalle generazioni del dopoguerra” e ricordarsi di un’altra grande firma del giornalismo italiano, …Oriana Fallaci. Questa Donna infatti in un suo articolo, che Sergio Romano dice essere stato “per molti lettori la scintilla di un corto circuito”, parla della Bandiera d’Italia scrivendo : “Io ho una bandiera bianca rossa e verde dell’Ottocento. Tutta piena di macchie, macchie di sangue, tutta rosa dai topi. E sebbene al centro vi sia lo Stemma Sabaudo (ma senza Cavour e senza Vittorio Emanuele II e senza Garibaldi che a quello Stemma si inchinò noi l’Unità d’Italia non l’avremmo fatta), me la tengo come l’oro. La custodisco come un gioiello” (Corriere della Sera del 29 settembre 2001).
Oriana Fallaci, che come Sergio Romano certo non può essere considerata persona di fede Monarchica (“sebbene al centro vi sia lo Stemma Sabaudo” ne è prova inconfutabile), non lesina critiche all’odierna repubblica, dichiarando nello stesso articolo : “Naturalmente la mia patria, la mia Italia, non è l’Italia d’oggi. L’Italia godereccia, furbetta, volgare (…) L’Italia cattiva, stupida, vigliacca, delle piccole iene che pur di stringere la mano a un divo o a una diva di Hollywood venderebbero la figlia a un bordello di Beirut (…) L’Italia squallida, imbelle, senz’anima, dei partiti presuntuosi e incapaci che non sanno né vincere né perdere però sanno come incollare i grassi posteriori dei loro rappresentanti alla poltroncina di deputato o di ministro o di sindaco (…) Non è nemmeno l’Italia dei giovani che avendo simili maestri affogano nell’ignoranza più scandalosa, nella superficialità più straziante, nel vuoto (...)”
Tirando le somme quindi, due più due fa sempre quattro, …come la repubblica “volgare e vigliacca” dei “grossi posteriori dei suoi rappresentanti incollati alla poltrona” stanno al tricolore napoleonico “stinto e sporco” che frustra la nostra italianità.
Parola di Oriana Fallaci e Sergio Romano quindi : Viviamo in una repubblica contraria ai valori della Patria e dell’Italianità.
Esempi, a conferma di come la repubblica sia letale per la dignità ed il comune senso di italianità, se ne possono indicare a centinaia. Quanto visto e sentito però contro il Risorgimento, l’unità Nazionale e contro l’Eroe Garibaldi nella puntata del 1° maggio di “Porta a porta” per bocca dell’On. Castelli (ex guardasigilli del Berlusconi 3 ed oggi sottosegretario al Berlusconi 4) sono di uno squallore e di un’indecenza mai provati !
Lasciando il lettore alle sue riflessioni su quanto scritto, è bene citare, uno dei punti del Decalogo del Buon Italiano proposti dal valoroso Ufficiale Carlo Roselli Lecconi, che, figlio di un Decorato con Medaglia d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, abbandonò l’Esercito Italiano nel momento in cui cessò d’essere Regio : “Dobbiamo considerare il 2 giugno come giorno di lutto. - scrisse - Non si partecipi mai a feste, cerimonie, celebrazioni, non si accettino inviti e si dica sempre, ove sia possibile, perché lo si fa”
Attenendomi scrupolosamente a questo buon proposito, concludo invitando quanti come me non si riconoscono nell’attualità della società repubblicana, ad andarne fieri. Nell’interesse di tutti questo 2 giugno, facciamone con orgoglio un biglietto da visita !

26.05.2008 - Alberto Conterio

lunedì 7 aprile 2008

Elezioni 2008 : Sappiamo cosa fare ?

Domenica 13 aprile, tutti al voto… ma sappiamo cosa stiamo facendo ?
Ho dei dubbi seri ! Quest’anno mi sono astenuto da ogni commento circa le urla in piazza dei vari imbonitori durante la campagna elettorale, le promesse le speranze dei partiti, un poco meno quelle dei cittadini, definiti “programmi”.
I motivi sono l’apatia generalizzata e sempre più palpabile nella stessa società italiana per questo periodico “evento”. La noia e la totale sfiducia infatti regnano sovrani. Inutile perdere del tempo quindi, ognuno faccia secondo coscienza e che Dio abbia pietà di noi !
Non voglio pertanto condizionare la scelta di nessuno ricordando uno studio statistico effettuato dal quotidiano Repubblica, sui risultati elettorali del 2006. In esso la scelta di Scheda Bianca risulta essere una pessima scelta. Secondo questo studio, che di fatto è la certificazione di ciò che in cuor nostro avevamo sempre dubitato, risulta fuor di dubbio che le schede bianche non votate divengano una “delega” alla volontà dello scrutatore o del presidente del seggio.
Essere venuti a conoscenza poi, che il voto degli italiani all’estero risulta molto meno credibile delle democratiche elezioni in un regime dittatoriale africano, non ha modificato le mie intenzioni elettorali. Uguale risultato hanno prodotto le decine di missive propagandistiche recapitate al mio indirizzo di residenza. Mai come nel periodo pre elettorale infatti il cittadino italiano gode di tanta importanza, ed è indicato con aggettivi quali “Gentilissimo…”, ”Pregiatissimo…” ecc. ecc.
Certo sapere di dover esibire passaporto della repubblica Italiana ad un eventuale espatrio estivo quest’anno, non sarà azione esente da un minimo di vergogna. Senza sindacare sulla pubblicità trasmessa da immani mucchi di immondizia e dalla sconfitta subita con “bufala” della mozzarella made in Italy, fa arrossire essere testimoni che nonostante l’esperienza maturata in decine e decine di elezioni Politiche e Amministrative, non siamo riusciti ad evitare in questa occasione la burla di escutere forze politiche che avevano tutte le carte in regola, per poi fare marcia indietro a 15 giorni dal voto, oppure che a meno di 7 giorni dal voto, sorgano ancora dubbi sulla validità o meno delle stesse schede elettorali.
Quest’ultima chicca poi, vale da sola la differenza tra un Paese con la “P” maiuscola ed una caotica pro loco paesana, la dice lunga sulla credibilità ed il valore delle Istituzioni e della classe politica italiana. Parlare in questo frangente, come fatto dai soliti invasati padani, di rivoluzione armata quindi, non dovrebbe scandalizzare nessuno. Chi si scandalizza, recita !
Vittorio Feltri, in un suo articolo di questi giorni, ha scritto “Non bisogna stupirsi, di conseguenza, se il Paese somiglia ad un’osteria dove gi avventori più ubriachi si impongono su quelli sobri…”
E’ per questa ragione che anche in questa occasione non mi recherò volutamente alle urne, evitando nel mio piccolo e in tal modo di legittimare questo imbroglio definito “sovranità popolare”, in cui il popolo viene esclusivamente e periodicamente preso in giro da Istituzioni che dal dopoguerra ad oggi hanno mortificato ogni principio e ogni valore per interesse di parte.
Questo è il tesoro (il mio voto) che nessuna forza politica, e nessun potere istituzionale potrà mai carpirmi ! E con esso che vive l’ultimo lembo del mio orgoglio ferito di Italiano.

07.04.2008 - Alberto Conterio

venerdì 28 marzo 2008

Repubblica "inbufalita"

Sembra incredibile, spariti dagli schermi televisivi lo sconcio dei cumuli di immondizia, spunta un’altra grana in Campania : la diossina nella mozzarella di bufala.
Facciamo un passo indietro, ma il problema immondizia l’abbiamo risolto ? nessuno ha informazioni precise !
Pare di no comunque. Infatti se avessimo avuto la fortuna di averlo risolto, la grancassa della politica ne farebbe una bandiera elettorale nauseante.
Oggi quindi embargo internazionale sulla nostra mozzarella di bufala e un negativo giudizio degli “amici” della Commissione Europea sull’insufficiente controllo della situazione, ci portano nuovamente sotto i riflettori mondiali !
Grazie alla repubblica in Italia non abbiamo bisogno di giochi olimpici per essere sulla bocca di tutti. A noi basta una mozzarella !
Quanto ancora dovremmo sopportare Istituzioni che non sanno garantirci neppure una mozzarella ?
In questo caso infatti, sia che la diossina sia presente, sia che il prodotto risultasse perfetto, nessuno può negare che ci troviamo di fronte ad una repubblica che fa dell’assoluta incapacità di gestire un problema, anche banale, la sua unica bandiera !
Nel caso questo formaggio risultasse non commestibile, le istituzioni non sono state in grado di salvaguardare la salute dei cittadini, ed hanno dovuto farsi tirare le orecchie dai controlli doganali dell’estremo oriente. In caso contrario, se la mozzarella risultasse commestibile la repubblica dimostra di non aver il “carattere” per difendere davanti al mondo l’operato delle aziende italiane e dei lavoratori italiani. E’ una sconfitta comunque. L’ennesimo caso di assoluta mancanza di credibilità della repubblica italiana.
Attendendo con ansia la data del 13/14 aprile, per continuare convintamene la tradizione di non essere complice di questa pagliacciata, spero in un astensionismo alle urne da record, unico segnale popolare di dissenso che non può essere censurato da nessuno.
Consoliamoci nel frattempo con l’X Factor, o con il Grande Fratello, in quanto lo sconto di 2 centesimi sul prezzo della benzina non ha rallegrato nessuno, e sembra più una presa in giro che un provvedimento serio per rilanciare un Paese in difficoltà.
Qualcuno quasi due secoli fa disse che l’Italia era null’altro che un’espressione geografica, oggi grazie alla repubblica possiamo affermare d’essere soltanto una “bufala”.

28.03.2008 - Alberto Conterio