Opinioni preconcette e libertà
Al giorno d’oggi, nel nostro Paese, definirsi pubblicamente “monarchici”, vuol dire sfidare l’opinione preconcetta della quasi totalità dei nostri connazionali. Come dichiararsi pro-nucleare dopo il fattaccio di Fukushima insomma. Un sorrisetto isterico, è il minimo che occorre saper sopportare dagli interlocutori più educati e tolleranti, …qualche battuta, quando non un insulto invece, debbono essere considerate reazioni “normali” !
Eppure la monarchia, così ben rappresentata nella nostra vecchia Europa, gode di fondato rispetto in quasi tutte le nazioni civili, siano esse istituzioni monarchiche o repubblicane.
Che la monarchia ereditaria e costituzionale sia da preferire sempre ad un sistema elettivo è un dato di fatto, comprovato dal maggior grado di tolleranza e democrazia espresso dai Paesi così organizzati istituzionalmente, e non solo in Europa.
Dall’inizio di questo 2011 poi, stiamo assistendo ad una serie quasi ininterrotta di sommovimenti popolari che interessano tutti i Paesi che si affacciano sul mediterraneo dal nord africa al medio oriente, contro i loro rispettivi “presidenti”. No, non ho scritto contro i loro dittatori, perché pur avendo già dimostrato che la stessa figura del Dictator, fu inventata nella Roma repubblicana per necessità di comando e potere, in questi casi, è corretto parlare di normali presidenti, legittimati, onorati e rispettati dalla comunità internazionale, al pari del Re di Svezia o del Presidente Napolitano !
Le nazioni civili e democratiche dell’occidente, non dialogano con i Dittatori, …giusto ?
Assistiamo quindi al fallimento in serie di tutte le repubbliche sorte dopo la seconda guerra mondiale in queste terre. Niente progresso, niente giustizia sociale, pochi diritti - specie per le donne - poca uguaglianza e libertà per il popolo.
Tutte bandiere sventolate con energia, ipocrisia e tanta demagogia da coloro che, ad ogni passaggio da una monarchia ad un repubblica, salutano “il progresso raggiunto” !
Da tanto scempio, sono escluse le uniche nazioni rette da Sovrani; Re Mohammed VI del Marocco e Abdallah II di Giordania.
Sovrani che non ho fatica a definire illuminati, come furono illuminati i Sovrani Europei all’alba del processo di democratizzazione che prese avvio quando le follie rivoluzionarie francesi e Napoleoniche ebbero termine, di cui Carlo Alberto di Savoia fu uno degli artefici maggiori.
Il compito di queste monarchie non è facile ed si svolge su un duplice campo, interno contro l’estremismo radicale religioso e contro le più contorte tradizioni tribali, ed esterno, contro gli interessi internazionale delle nazioni più progredite e sviluppate, che in questi Sovrani vedono un ostacolo “naturale”al loro appetito. Non è un caso, che in Libia, Mohammed al-Senoussi, principe ereditario del deposto Re Idriss, pur essendosi proposto dall’esilio, per fare di tutto in favore della creazione di uno Stato democratico, ed essere pronto a servire il popolo libico almeno per un periodo di transizione, non è stato neppure preso in considerazione dai Paesi interessati alle risorse energetiche la presenti… Francia Gran Bretagna, Stati Uniti ed Italia. Molto meglio dare l’appoggio ad un gruppo di sconosciuti interlocutori, che domani, spartendosi il potere tra loro, saranno certamente meglio disposti a concedere favori allo straniero che maggiormente li ha appoggiati !
È la storia di sempre insomma, quando si parla di denaro e potere, “una” repubblica appare in vantaggio sulla stabilità, la giustizia, e le maggiori garanzie di liberta e democrazia offerte dalla monarchia.
Romania, Bulgaria ed Albania in Europa, così come in Afganistan, dove la restaurazione monarchica sembrava possibile, al bene del popolo abbiamo anteposto gli interessi internazionali. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ecco perchè continuerò a sfidare i sorrisi di sufficienza e le battute saccenti dei miei acculturati interlocutori senza problemi.
È giusto però che queste popolazioni debbano soffrire per la loro supponenza e ignoranza ?
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