Germania, addio al nucleare
30 maggio 2011
La Germania fermerà il suo ultimo reattore nucleare nel 2022, diventando così la prima potenza industriale a rinunciare all'energia atomica. Lo ha annunciato oggi il ministero dell'Ambiente tedesco. I tre reattori più moderni del Paese di fermeranno al più tardi a fine 2022, ha dichiarato il ministro Norbert Rottgen (Cdu) dopo una riunione tra i leader della coalizione e la cancelliera Angela Merkel. Otto dei 17 reattori tedeschi già tagliati, dopo la catastrofe di Fukushima, dalla produzione di energia elettrica non saranno più riattivati, ha aggiunto Rottgen, definendo la decisione "irrevocabile".
Già da quest'anno saranno necessarie delle alternative: gran parte dei reattori tedeschi sarà disattivato entro quest'anno mentre una prima parte - i reattori costruiti prima del 1980 - erano stati spenti subito dopo il disastro giapponese. Ne rimarranno attivi quindi solo tre che funzioneranno per altri 11 anni al massimo. Il ministro ha spiegato che gli otto reattori dei 17 che non sono collegati alla rete di produzione di energia elettrica non saranno più riattivati.
L'annuncio segue la tempistica anticipata da un articolo pubblicato sulla Bild: entro inizio giugno, scriveva il giornale, lo coalizione liberal democristiana avrebbe iniziato a lavorare all'alternativa energetica al nucleare. Uno dei pilastri del nuovo piano è l'eolico, con nuove aree designate per ospitare gli impianti e turbine eoliche ancora più efficienti.
Tratto da : www.avvenire.it/
Osservazioni mie personali…
Alcuni appunti su questo articolo di sicuro effetto propagandistico… Tanto per cominciare la prima potenza economica industriale a rinunciare all’energia dall’atomo è stata l’Italia. Non che vi sia da vantarsi ma semplicemente per la storia, …non credo che ciò si possa smentire !
Non riusciamo insomma a mostrare un briciolo di patriottismo neppure di fronte ad una evidenza.
Altra cosa; le decisioni irrevocabili sono tali per le persone che le prendono oggi, e sono irrevocabili per le società che economicamente oggi possono permettersele. Domani si vedrà, anche perché, il 25 % del fabbisogno nazionale tedesco, non si “inventa” dall’oggi al domani, neppure in Germania dove, pare siano i primi della classe !
Tanto è vero che l’articolo non nasconde l’incognita nella quale i tedeschi si sono lanciati : “già da quest’anno saranno necessarie misure alternative” è scritto !
Il progresso non si può sboccare, e poggiarlo sul pilastro dell’eolico è un bell’azzardo oltre che un disastro ambientale e paesaggistico annunciato !
Auguri agli “amici” tedeschi e complimenti per lo spot referendario di Avvenire, molto ben modulato in vista del 12 - 13 giugno.
Sui petrolieri non è necessario scrivere o aggiungere nulla, negli ultimi 40 anni infatti, sono i protagonisti assoluti !
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