Gennaio 2017 - Pro o contro il mondo globalizzato?
Una grande opportunità per i monarchici italiani tra le
fila del campo "giusto"
Desidero aprire questo nuovo anno con una riflessione
sulla situazione politica e sociale che sta attraversando l’Italia e mondo
occidentale. Il 2016, è stato sotto molti punti di vista uno degli anni più
critici degli ultimi vent’anni, principalmente per il perdurare della crisi
economica e l’acutizzarsi della situazione relativa all’immigrazione
clandestina. Fuori dal nostro Paese, lo stesso anno ha visto il progressivo
deterioramento della situazione geopolitica dovuto in massima parte ancora, al
tentativo statunitense di proporsi sulla scena internazionale quale potenza
egemone. Allo stesso modo, occorre ricordare alcuni importanti fatti, che hanno
visto il successo di compagini politiche ed economiche avversate dai poteri
forti mondiali. Ci riferiamo chiaramente alla Brexit e all’elezione di Donald
Trump alla presidenza degli stati Uniti d’America…
Sul terreno nazionale, il referendum confermativo sulla de-forma
istituzionale Renzi Boschi Verdini, ha consumato in un colpo solo le residuali
speranze del Premier Renzi di continuare a gabbare gli italiani con promesse da
marinaio in favore degli interessi europei. Si potrà dire, come alcuni avevano
previsto alla vigilia, che non è cambiato nulla, che si tratta di una vittoria
di Pirro, confermato dal nuovo governo Gentiloni (definito un Renzi bis) ma non è così. Almeno
questa è la mia opinione
Credo al contrario che il risultato del referendum, oltre
al valore in se del significato politico che gli abbiamo attribuito, abbia
certificato in modo inequivocabile, che il sistema basato sulla dualità “destra
e sinistra” è terminato, finito!
Ciò si legge nell’analisi del risultato. Nel 40% di Si,
non troviamo esclusivamente l’elettorato storico del PD, così come nel
risultato sorprendente del No, non troviamo solo chi bramava strappare alla
sinistra (in senso lato) il potere. Come tra i favorevoli si possono annoverare molti elettori di
centro destra, pentastellati e radicali, tra i contrari, ancor meglio, troviamo
elettori che vanno da Casa Pound di estrema destra ai Comunisti di Rizzo! E ciò
non è solo sorprendente e quasi incredibile.
Quanto è successo quindi
è estremamente positivo, e foriero di un cambiamento radicale e utile a
risollevare le sorti della nostra Patria.
Al vecchio "fronte" destra-sinistra, abbiamo sostituito
il nuovo "fronte" di scontro basato su chi è pro o contro la
globalizzazione. Abbiamo cioè maturato una consapevolezza che ci ha portati a
ridistribuirci trasversalmente ai partiti tradizionali, pro o contro il bisogno
di sovranità nazionale, pro o contro la cultura e la civiltà della nostra
storia svenduta al nulla del multiculturalismo, il pro o contro la dignità del
lavoro e delle persone svendute alla competitività ad ogni costo dei mercati
aperti.
Questo è il “nuovo” che esce dall'Italia nel 2016 appena
concluso.
A confortarmi su questa analisi, è il fattore anagrafico.
Il fronte schierato contro la globalizzazione, contro l’annichilimento della
cultura e del lavoro in favore dei mercati e in favore di poteri
sovrannazionali vede molti più giovani di quanto ci si potesse aspettare, segno
evidente che l’informazione neutra e completa che si può trovare in rete,
indipendentemente dai mas media convenzionali di regime, ha svolto uno dei suoi
principali compiti: quello di garante della democrazia.
Italia Reale in questo nuovo panorama, può certamente
continuare a battersi per il ritorno della Monarchia in Italia, solo se saprà
attualizzare la propria azione politica all’interno del fronte volto a
recuperare la totalità della sovranità nazionale. Se un tempo era possibile
avere una Monarchie e contemporaneamente governi socialisti o social
democratici (si guardi alla Svezia)oggi deve essere chiaro che ciò non è più possibile.
La globalizzazione si pone in antitesi con le normali istituzioni democratiche,
siano esse monarchiche o repubblicane! Credere di poter instaurare una nuova
Monarchia senza prima aver liberato il campo dai negativi effetti della
globalizzazione è quindi utopia.
Il nostro continuo impegno in favore della Monarchia
insomma, può trarre nuova linfa proprio da questa nuova situazione, che dopo
decine d'anni di immobilismo politico "destra-sinistra" ci pone
culturalmente alla pari di altri partiti e movimenti politici, alla ricerca
della perduta libertà e dignità dei popoli.
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