Una società arrogante e decadente, votata alla propria
distruzione
6 maggio 2013
I fatti accaduti in questi primi giorni di maggio dovrebbero
farci riflettere sulla strada intrapresa dal “libero mondo occidentale”,
evidenziando le offese gratuite alla tradizione e l’intransigenza di talune
minoranze, che con l’aiuto del dilagante perbenismo ipocrita, proprio della
nostra “civiltà”, si fanno sempre più minacciose e determinanti.
Mi riferisco chiaramente all’out out delle organizzazioni
omosessuali posto alla nomina del Sottosegretario alle pari opportunità Micaela
Biancofiore, accusata di essere omofoba e contraria al riconoscimento dei
diritti delle persone omosessuali e trans, per la quale nessuno, del mondo
politico ha seriamente preso la sua difesa.
Non si tratta comunque di difendere la persona a mio avviso,
ma di difendere con fermezza un’opinione in quanto tale. Se è vero infatti, che
esiste il libero arbitrio, costoro non possono invocare il riconoscimento di un
diritto, affossandone contemporaneamente un altro. Con questo mio articolo
quindi, oltre a difendere la persona, Signora Micaela Biancofiore, alla quale
la delega di sottosegretariato è stata mutata, facendo registrare la prima
sconfitta politica del neo governo Letta ad opera di una assoluta minoranza
(quella gay, ormai nella condizione di imporre le proprie tesi ed ideologie)
intendo soprattutto difendere “l’opinione”, che è quella di non vedere nella
richiesta del riconoscimento di diritti alla minoranza gay, una priorità, …anzi
una necessità!
Le mie possono sembrare parole forti, relativamente al
contesto di una società rinunciataria come l’attuale, verso i valori fondanti
della nostra secolare civiltà, e possono quindi essere interpretate dagli
interessati come meglio credono, ma tant’è!
Altro argomento invece, ben più serio e prioritario, che
dovrebbe essere preso in seria considerazione, da tutti coloro che, per
interessi politici vari, si dicono (a parole) cattolici impegnati, riguarda il
sacrilegio compiuto il 1° maggio durante l’ormai rituale concerto musicale
organizzato in piazza San Giovanni, a Roma.
In questo concerto, si concentra da anni ciò che resta del
progetto politico della sinistra rossa, della sinistra sindacalista e della
sinistra estrema dei centri sociali, con la riproposizione di atteggiamenti
anarchici e anti clericali che sembravano ormai superati. Ciò, rilancia invece
quella che oggi potrebbe essere etichettata “cristianofobia”, peraltro
denunciata dallo stesso da Papa Benedetto XVI durante il suo recente pontificato.
Protagonista dell’odioso spettacolo, e stato il cantante
Luca Romagnoli, il quale, abbigliato come un francescano, davanti alle
telecamere di Rai 3 (rete pubblica, finanziata anche con i denari di tanti
credenti in buona fede) si è esibito in diretta nella parodia della
Consacrazione del Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, sostituendo la
normale eucaristia con un preservativo e la consueta sacra formula con un
volgare sproloquio inneggiante all’uso del profilattico!
Finita la scenetta questo “artista” si è calato i pantaloni
rimanendo nudo davanti alla folla. Rai 3, ha pensato di coprire quest’atto
mandando in onda la pubblicità, peccato. Sarebbe stato opportuno, e meno
ipocrita mostrare ai telespettatori anche lo “scrigno” contenente l’intelligenza
e il rispetto del cantante Romagnoli, a futura memoria!
Sacrilegio religioso, oltraggio alla pubblica piazza e
…indifferenza. Assordante silenzio di coloro che avrebbero dovuto reagire con
energia a questa vergognosa provocazione.
L’unica voce contro questa atto blasfemo, è stata quella
della Diocesi di Roma.
In una nota firmata dal Cardinale Agostino Vallini, Vicario
di Sua Santità per la città di Roma, si deplora “la pochezza culturale senza
eguali che manifesta la deriva dell’intelligenza cui la crisi morale in atto
sta conducendo”
Dal profondo del nostro cuore, diciamo grazie al Cardinale
Vallini, sicuro punto di riferimento della comunità romana e di tutti noi che
non vogliamo arrenderci a questo nuovo ordine sociale.
Fatti questi, che testimoniano ancora una volta come, questa
repubblica, si identifichi in un sistema incapace di prendere una posizione
chiara ed univoca di fronte a quanto accade, sfociando nella contraddizione dei
due pesi e delle due misure tipiche dell’ideologia che rappresenta: Interesse
esclusivo della classe dirigente al potere, giustizia sommaria per abbattere
gli avversari scomodi, ipocrisia di chi predica un principio solo per
contraddirlo nei fatti, l’assenza di validi principi e valori con cui guidare
il progresso della società odierna, e la volontà ultima ma determinata di
distruggere la tradizione promovendo confusione, insicurezza e caos.
Alberto Conterio
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