Significato
storico della grande guerra
Evento
storico che non può essere scisso dall’operato e dai meriti di Casa Savoia
Ricorre
quest’anno il centesimo anniversario dell’inizio della grande guerra.
Desideriamo
scrivere, senza retorica pacifista (che non ci appartiene) che troviamo poco «opportuno» ricordare
l’inizio di una guerra. Una guerra mondiale tra l’altro, che ha fatto
innumerevoli vittime.
Avremmo
voluto al contrario preparare una degna commemorazione del centesimo anniversario
della Vittoria nella grande guerra, che avverrà nel 2018, ma questa
commemorazione «anticipata» si rende necessaria, per tentare di arginare la
disinformazione, l'inganno anche istituzionale dell'odierna repubblica.
Prendiamo
spunto dalla Mostra al Complesso
del Vittoriano di Roma, tenutasi tra il 31 maggio e il 31 luglio 2014, nella
quale un visitatore attento e interessato al fatto storico, non ha potuto che
restare deluso dai contenuti e dai significati che si è voluto trasmettere.
Le carenze
della mostra, (iniziativa di apertura sulle celebrazioni per il centenario
della Prima Guerra Mondiale, organizzata dal Governo italiano) sono chiaramente
volute ed intenzionali. Non si spiega altrimenti la mancanza concreta di una
spiegazione storica sulle diverse motivazioni che portarono alla guerra le
diverse nazioni, alla quasi totale mancanza di documentazione sulle terre
irredente di Istria e Dalmazia, così come non si spiega l’occultamento di eroi
nazionali quali Nazario Sauro. In quest’ottica si comprende bene perché anche
la «Vittoria» finale, sia stata trascurata da
questa mostra in favore invece di una minuziosa puntualizzazione sul numero dei
morti, dei feriti e di quanti, ritenuti colpevoli sono stati fucilati per
diserzione o tradimento!
Per queste
istituzioni, e per il politicamente corretto, una vittoria della nostra Italia
non conta nulla, anzi diventa scomoda, un fatto da nascondere per quanto
possibile! Sarà forse perché nonostante una guerra, l'Italia di allora era
un'Italia migliore e rappresentava anche all'estero un esempio di cui essere
orgogliosi, ...a differenza di oggi.
Definita da
tutti come la più grande tragedia del XIX secolo dopo la Seconda Guerra
mondiale, la Grande Guerra resta nell’immaginario collettivo come la guerra
delle trincee e degli inutili macelli per la conquista di pochi metri di
terreno, la guerra della stupidità.
Una «inutile strage» la definì il Papa Benedetto XV nel
1916.
Sicuramente
giusto e coretto, ma a cento anni di distanza, a noi spetta una riflessione ed una analisi diversa, anche
positiva di questo avvenimento storico e della conseguente vittoria, per riscoprire
il significato e i valori che la grande guerra hanno trasmesso alla giovane
Italia e agli italiani di allora. Valori quanto mai validi e necessari
soprattutto oggi.
Per noi
monarchici poi, celebrare la Vittoria, senza se e senza ma, dovrebbe essere un
impegno preciso, perché significa ricordare il ruolo fondamentale ed
insostituibile di Casa Savoia nello sforzo generale di un popolo intero, che nell'occasione
e per la prima volta imparava a conoscersi e a essere tale.
Di fatto la
guerra 1915-18 per l’Italia, rappresenta l’ultima guerra di indipendenza (la
quarta, dopo quelle del 1848-49, 1859 e 1866) ed è la consacrazione quale
nazione unita, in potenza mondiale.
Il
Patriottismo che la ispirò e il Patriottismo che uscì da essa rafforzato nella
vittoria riportata, cementarono le fondamenta del nostro Paese e contribuirono
al sentimento di unità tra la gente per molti anni ancora dopo la seconda
guerra mondiale.
E sarà forse
per questo, che il 4 novembre è da tempo nel mirino delle istituzioni
repubblicane e della sua politica per essere cancellata assieme ai valori che
ha rappresentato e che potrebbe ancora rappresentare. L’occasione del centenario
e delle sue celebrazioni, sono quindi una enorme occasione per rimettere al
centro dell’attenzione «la storia» e la storia soltanto.
Ma perché si
vuole cancellare questa data ?
Perché essa
riveste un importante passaggio storico che dimostra con i fatti la falsità
ideologica anti italiana e secessionista oggi imperante (non solo in Italia)
minando alla radice i piani dei sostenitori della «repubblica globale» e gli interessi sovrannazionali
della finanza.
Questo
anniversario è stato nel dopoguerra, prima declassato e corroso dalle menzogne,
e ora si sta tentando di dimenticare del tutto, o di abbinarlo a valori
diversi, riduttivi e particolaristici o addirittura negativi, rispetto a quello
originale. Come abbiamo già accennato poi, la grande guerra, come il
Risorgimento è un evento storico che non può essere scisso dall’operato e dai
meriti di Casa Savoia, e questo nell’odierna Italia repubblicana non è
ammissibile.
La
commemorazione di questo importante passaggio storico, vedrà quindi nei
prossimi mesi sforzi immensi del governo di questa «piccola» repubblica nell'occultare e
sminuire i motivi e i significati storici dell'epoca, e quando ciò non potrà
essere fatto, verranno utilizzati la disinformazione e l'inganno. Dobbiamo
essere consapevoli e preparati. Sta a noi filtrare questa vergognosa opera di
falsificazione storica, perché gli eroi di questa epopea non vengano
dimenticati o ricordati per quello che non sono stati.
Crediamo infatti
che ai giovani italiani, che saranno domani le colonne sulla quale poggerà
tutto il peso del nostro passato e del nostro futuro di popolo, sia opportuno
ricordare che l’Italia è entrata in guerra nel 1915, oltre che per interessi
economici (come tutti gli altri Paesi interessati dell'epoca), anche e soprattutto
per il forte e sentito bisogno di completare l’unità nazionale. Un'occasione
quindi, per ricordare alle nuove generazioni, che l’Italia è stata un tempo
molto più grande e unita di oggi, e che questa guerra, è servita non solo a
distruggere come la demagogia dei nostri tempi vuol far credere, ma al
contrario, è servita soprattutto a costruire una nazione migliore.
Ecco il
significato della grande guerra!
Alberto
Conterio - 01.10.2014
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