Il pressappochismo renziano non paga
Ulteriore aggravamento dell’economia nazionale
Settembre non è stato un mese per il «nostro» presidente del
consiglio. Dai fischi dei lavoratori in diverse occasioni alle sculacciate
dell’Europa e dell’Ocse per l’andamento poco felice della nostra economia. Il
vento ha cominciato a girare anche per lui alla fine!
Tutti dati economici confermato quello che l’economia reale
«percepisce» da tempo, l’ulteriore aggravamento della situazione, sbugiardando
clamorosamente l’ottimismo spocchioso e infantile del «premier». Il disappunto,
che mi porta a scrivere queste righe però è dovuto alle diverse dichiarazioni
ascoltate a commento dei dati economici su citati che venivano divulgati goccia
per goccia… il vice ministro all’Economia Morando ad esempio, ha dichiarato «L'economia
va male, molto peggio di come avevamo previsto. Bisogna accelerare sulla strada
delle riforme. Il problema non è cambiare la rotta, ma confermarla e accelerare
per riportare il Paese su un sentiero di crescita stabile che è ancora lontana
da essere conseguita»…
Dunque vediamo:
1)
il Paese è malato gravemente
2)
le previsioni fatte si sono dimostrate errate
3)
bisogna accelerare il piano di riforme,
confermando la sua utilità
Credo che non occorra aggiungere altro, costui è da
rinchiudere.
Quando un malato, dopo settimane, mesi ed anni di terapia,
ha un aggravamento del quadro clinico, l’unica cosa logica che si può fare è
quella di rivedere la sua cura nella globalità!
Morando invece, sicuro paladino della Troika europea
asserisce il contrario… abbiamo sbagliato le previsioni (non è la prima volta.
Da Monti in avanti le abbiamo sbagliate tutte), i provvedimenti intrapresi non
hanno portato miglioramenti (anzi, hanno depresso in modo incredibile quello
restava dell’economia italiana) ma, occorre perseverare nell’avvelenamento con
i provvedimenti medesimi!!!
Resto basito, perché di fronte a tanta sfrontatezza e tanta
pericolosa ignoranza ci si sente impotenti.
Detto questo, vediamo quali sono i dati commentati dal vice
ministro:
L'Istat fa sapere che se la situazione non migliorerà (a
questo punto anche l’Istat comincia a sperare in Babbo Natale) negli ultimi
mesi del 2014, il Pil su base annua potrebbe attestarsi al -0,3%.
Per comprendere la follia cieca di coloro che guidano questo
Paese, ancora a fine luglio, il «governo» era certo del consolidamento della
ripresa. Cioè, data per scontata la ripresa, e si spingeva a considerare un
consolidamento della stessa! Ad inizio anno era prevista una crescita dell’1%,
subito ridotta ad un 0,8% cautelativamente. Ci troveremo invece a fine anno a
zero, …se tutto va bene!
Quindi a un livello ben lontano dal Documento di Economia e
Finanza. In totale, potremmo essere lontani dalle previsioni più di un punto
percentuale. Una differenza, che significherà avere ammanchi fiscali
consistenti che dovranno essere bilanciati da una ulteriore manovra di
prelievo. Visto che ciò, è stato categoricamente escluso per quest’anno (per
ovvie ragioni di immagine), occorrerà intervenire all’arco del 2015. Per il
prossimo anno quindi, oltre ai 16 miliardi di nuove entrate già previste,
occorrerà aggiungerne circa 8 nuovi miliardi.
Si tratta in totale di circa 24 miliardi… non noccioline.
Da quale «cilindro» verranno estratti, dovrebbe essere
chiaro. Renzi ha «promesso» che non aumenterà le tasse. Non gli resta che
accelerare le misure di risparmio sulla spesa pubblica, e siccome non basterà,
perché al contrario di quanto viene sempre asserito per disinformare l’opinione
pubblica e per colpevolizzare gli italiani, la nostra spesa pubblica è già
inferiore alla spesa media Europea (!).
Se saranno nuove tasse o saranno altri tagli alla spesa
pubblica non lo sappiamo, di certo ciò porterà ad una nuova contrazione
dell’economia reale, nuove previsioni non rispettate, altri dati negativi,
futuri inasprimenti fiscali, svendite di patrimoni pubblici, altri tagli su
quanto resta dei servizi sociali ecc. ecc., in una spirale che non vede fine,
ma che ci prospetta «la fine», perché tassare le proprietà improduttive (come
ci stiamo accanendo a fare) significa solo aumentare la povertà rendendo
impossibile pagare le tasse. Da sempre noi monarchici scriviamo che occorre
ricavare il gettito fiscale (in percentuali eque) solo dai redditi
effettivamente incassati. Non credevo ci volesse un premio Nobel per capire
questa ovvietà, ma il presidente della Camera, la Sig.ra Boldrini, ha voluto
invitarne uno, per una lezione di economia concentrata. Così mercoledì 24
settembre 2014, a Joseph Stiglitz, sono bastati 35 minuti per smontare il
sistema Euro, l’austerity della Troika e l’agenda di Renzi sulla riforma del
lavoro… Chi lo ascoltava aveva i tappi nelle orecchie? Probabilmente si!
Alla prossima… e tanti auguri!
Alberto Conterio - 26.09.2014
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