Non siamo governati e resteremo al buio !
L’avevamo detto o no ?
La settimana passata avevamo previsto che il neo programma nucleare italiano sarebbe affondato nel fango creato dal caso giapponese di Fukushima, e così è stato !
Il Ministro Romano, ieri, ha annunciato infatti, che il governo ha deliberato una moratoria di 12 mesi sulla decisione, in modo da acquisire tutti i dati necessari e le certezze previste dai “fantomatici” crash test sugli impianti nucleari europei esistenti !
Prima di insultare per l’ennesima volta l’esecutivo – che evidentemente ci meritiamo – su questa decisione, desidero affermare che la stessa sarebbe legittima in ogni contesto responsabile, ma non lo nella particolare situazione presente in Italia oggi.Già un anno fa, denunciammo come il corretto ritorno all’energia nucleare necessaria a rilanciare la competitività delle nostre industrie, e per ridurre l’inquinamento atmosferico (come previsto dagli accordi di Kyoto) e ridurre la nostra dipendenza energetica da fonti estere, fosse azzoppato dall’incomprensibile comportamento della politica effettuata dal governo stesso. Questo infatti, fatto il primo passo, avrebbe dovuto impegnarsi a fondo con una capillare opera di informazione dell’opinione pubblica, contrastando con la verità, le molte cassandre che da decenni fanno terrorismo informativo sull’argomento utilizzando molteplici menzogne.Tacque invece, fino a ieri, quando dopo il disastro naturale giapponese, che ha conseguentemente creato il “problema” Fukushima” ha reso la strada in salita verso la costruzione di nuovi impianti per lo sfruttamento dell’atomo, difficilissima, improbabile !
Ma difficilissimo non vuol dire impossibile. A rendere - per questo governo - impossibile la faccenda, sono i referendum di giugno. Tra essi un quesito sull’argomento “nucleare”, che, risultando già ostico al governo prima del caso giapponese, ora l’ha messo il fibrillazione. Ieri così se creduto opportuno congelare il programma con una moratoria.
Ritengo la decisione della moratoria corretta dal punto di vista tecnico, se fosse dettata da ciò; risulta invece la solita pagliacciata, perché dettata, anzi imposta da esigenze di opportunità politica. L’opinione pubblica infatti, già contagiata da anni dal virus (virulento) che non vuole lo sfruttamento dell’atomo in Italia, ed ulteriormente spaventata dall’incidente sicuramente grave avvenuto in Giappone - ma che non ha nulla a che vedere con pericoli insiti nello sfruttamento dell’atomo - risulta particolarmente portato a votare contro la proposta governativa.
Il governo, che tira a campare giorno per giorno basandosi sui sondaggi telefonici e sulla danze della pioggia, ha disposto d’ufficio il depennamento della “difficoltà”.
Il criterio di questo comportamento quindi non è basato su fatti tecnici obiettivi, perché è chiaro che una moratoria di 12 mesi, non può aggiungere nulla di più agli oltre 25 anni di riflessione e progresso intercorsi tra Chernobyl e Fukushima ! Il comportamento del governo è dettato esclusivamente volontà di conservare la “poltrona”, e per fare ciò, è pronto a depennare qualsiasi provvedimento possa procurargli un “dispiacere” a giugno o in futuro.
Mi chiedo : ma questo sistema di condurre una Nazione che tra lazzi e battute, risulta essere comunque la sesta o settima economia mondiale, è una cosa seria ?
Possiamo rivoltare come un calzino un programma a lunga scadenza e di importanza strategica che mirava a stabilizzare la dipendenza energetica di una nazione tra le più progredite al mondo con 60 milioni di abitanti per paura di affrontare un referendum ? È possibile comportarsi così vergognosamente senza provare a difendere le proprie idee e le proprie convinzioni ?
Ma che uomini sono questi ?
In che mani abbiamo delegato la nostra sovranità, la nostra fiducia, i nostri figli ?
È davvero il caso di fare gli scongiuri !
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