La Chiesa e il supermercato
24 marzo 2013
...anche su Politicamentecorretto.com/
Da ammiratore di Benedetto XVI, ho vissuto la sua rinuncia al Soglio Pontificio come l’ennesima riprova della sua grandezza, e ho vissuto l’attesa al conclave che avrebbe designato il nuovo Papa con curiosità e orgoglio. Pur non essendo un assiduo praticante infatti, sento l’orgoglio di essere cristiano e di appartenere ad una Chiesa che non teme il tempo che vive, ma anzi, oggi come nei secoli passati, resta protagonista del tempo stesso. Questa è una Chiesa, che nonostante le critiche e le difficoltà degli ultimi lustri, ha saputo in meno di due settimane mettere d’accordo un nutrito gruppo di persone, tra le più colte ed istruite del pianeta, diversissime tra loro per tradizioni, nazionalità ed esperienze, ed eleggere senza fronzoli il nuovo Papa, cioè colui che questa Chiesa dovrà guidare nei prossimi anni in ogni angolo del mondo. Il confronto con qualunque altra elezione più o meno democratica è senza paragoni, e per quanto riguarda il nostro Paese, risulta addirittura imbarazzante.
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Da ammiratore di Benedetto XVI, ho vissuto la sua rinuncia al Soglio Pontificio come l’ennesima riprova della sua grandezza, e ho vissuto l’attesa al conclave che avrebbe designato il nuovo Papa con curiosità e orgoglio. Pur non essendo un assiduo praticante infatti, sento l’orgoglio di essere cristiano e di appartenere ad una Chiesa che non teme il tempo che vive, ma anzi, oggi come nei secoli passati, resta protagonista del tempo stesso. Questa è una Chiesa, che nonostante le critiche e le difficoltà degli ultimi lustri, ha saputo in meno di due settimane mettere d’accordo un nutrito gruppo di persone, tra le più colte ed istruite del pianeta, diversissime tra loro per tradizioni, nazionalità ed esperienze, ed eleggere senza fronzoli il nuovo Papa, cioè colui che questa Chiesa dovrà guidare nei prossimi anni in ogni angolo del mondo. Il confronto con qualunque altra elezione più o meno democratica è senza paragoni, e per quanto riguarda il nostro Paese, risulta addirittura imbarazzante.
A ormai quasi un mese dalle elezioni politiche, questa
repubblica ancora non è riuscita a palesare un accordo di principio per la
formazione del nuovo governo, altro che governare il Paese.
Essere cristiani dunque, vuol anche dire vivere l’unico vero
valore rimasto, quando tutti gli altri sono ormai ridotti a essere immagini
vuote di interesse, commercio, ipocrisie, falsità, convenienze, moda.
Con la certezza di assistere ad un capitolo di storia insomma,
mercoledì 13 marzo 2013, ho vissuto attimi di attesa e di felicità nel
conoscere il nuovo Papa Bergoglio, Francesco.
Il suo volto e le sue parole non lasciano dubbi, sarà un
ottimo Papa.
Dopo lo studio e le riflessioni universalmente riconosciute
di Benedetto XVI, serviva un evangelizzatore capace di trasmettere la fede alle
genti del mondo con l’entusiasmo della semplicità. Papa Francesco, ha tutte le
caratteristiche per essere un ottimo evangelizzatore.
Le sue qualità sono così evidenti che i nemici palesi della
Chiesa hanno portato il loro primo attacco (poche ore dopo la sua elezione) con
rabbia, come se rispondessero ad un istinto bestiale, come quegli animali che
colpiti in pieno grugno, tentano di mordere scompostamente la stessa mano che
li colpiti!
La difesa di Papa Francesco, non ha avuto difficoltà,
aggiungendo tra le qualità del nuovo Santo Padre, anche quelle di fiero e
strenuo oppositore del passato regime militare argentino, confermato da
innumerevoli testimonianze provate!
Purtroppo però, la Chiesa ha anche tanti, forse troppi
nemici occulti che, viste le prime azioni del nuovo pontefice, hanno cominciato
ad agitarsi a fantasticare… a pretendere.
Sto parlando di nemici pericolosi, di nemici che non sanno
neppure di essere nemici. Sono nemici che si annidano dentro la Chiesa stessa,
nemici che frequentano le messe molto più assiduamente di quanto non faccia io,
che non sono per nulla un buon cristiano.
Non credo di scrivere delle eresie, ma escludendo casi
limite (ad esempio Don Gallo della Comunità di San Benedetto di Genova, che
qualche giorno prima dell’elezione del nuovo Papa, durante un’intervista è
arrivato a invocare un Papa gay, credendo forse di risultare “al passo con in
tempi”), che si commentano e si “valorizzano” da se, questi nemici, si identificano
in tutte quelle persone che aspettano dal nuovo Papa, “delle aperture”.
Perché il fatto che Francesco, si sia presentato al mondo
come una persona affabile, buona, vicino ai deboli e ai bisognosi, secondo
costoro implica che debba essere anche predisposto al dialogo, ai compromessi,
alle aperture appunto.
E così i divorziati si attendono di poter fare anche loro la
comunione, gli omosessuali magari di potersi sposare in chiesa. Ci si attende
che anche i preti possano avere una moglie e magari che le donne possano diventare
sacerdoti e perché no, domani anche Papa, e via tutta una serie di amenità e
ridicolaggini, come la necessità di rivedere la non negoziabilità di certi
valori cardine, perché non politicamente corretti!
La Chiesa deve adattarsi ai nuovi tempi, alla società
moderna. Questa la parola d’ordine in questi giorni nei Talk Show, e in tutte
le trasmissioni più in voga, alla radio o alla televisione.
Queste persone, non sono nemmeno sfiorate dall’idea che la
religione semmai, per mezzo dei valori che rappresenta, serve a calmierare una
società, non a farsi guidare per essere più appetibile. Secondo costoro il Papa
dovrebbe forse cambiare le tavole dei dieci comandamenti così come sarebbe
necessario aggiornare la Costituzione?
Desideriamo ridurre anche la Chiesa ad un contratto commerciale
da aggiornare secondo le quotazioni di mercato o le previsioni di vendita del prossimo
semestre?
Io mi auguro, che Papa Francesco, che viene dalla fine del
mondo, zona sicuramente meno agiata della nostra, sia mosso da una sensibilità
maggiore (come hanno già indicato le sue prime apparizioni in pubblico) per la
vita reale delle persone, soprattutto le più deboli e bisognose, ma mi auguro che,
con la stessa forza e determinazione, sia una faro nel buio di questa società
allo sbando, difendendo l’ortodossia della dottrina Cattolica della Chiesa da
ogni richiesta di maggior tolleranza e apertura, che porterebbero a snaturala
rendendola irriconoscibile o uguale a certe sette pseudo religiose tanto in
voga nei Paesi più ricchi.
Se desideriamo una maggior apertura, stiamo cercando un
supermercato h24, non una Chiesa. Rendiamoci conto dell’assurdità. La Chiesa
Cattolica peraltro è aperta a tutti gli uomini di buona volontà, un centro
commerciale invece è aperto soltanto per gli uomini che possono spendere del
denaro!
Alberto Conterio
Italia Reale - Stella e Corona
Italia Reale - Stella e Corona
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