Evasione fiscale
Continua incessante la campagna mediatica contro l’evasione
fiscale. L’Espresso, settimanale illustrato di informazione, propone
sull’Ultima copertina a caratteri cubitali “300 miliardi di nero” e propone
l’uso esclusivo dei bancomat e delle carte di credito per combatterla.
Tutto condivisibile o non condivisibile, sono opinioni, così
come possiamo pensare di installare un contatore sull’apertura dei nostri
pantaloni per sapere quante volte al giorno facciamo pipì e tassare
l’inquinamento prodotto, oppure, come già fatto sugli animali domestici,
inserire un microcip sottopelle ai neonati, in modo da poter poi controllare a
bacchetta gli stessi una volta adulti. Siamo in democrazia in fondo è tutto è
possibile quando lo vuole il popolo, e sarà il popolo a volerlo, siatene certi.
Purtroppo la democrazia si sta rivelando ogni giorno di più
una piovra che stritola e divora ogni cosa, contro la quale, nessuno può
opporsi, soprattutto quando le maggioranze che la legittimano sono costruite
mediaticamente.
L’evasione fiscale oggi, sembra essere la sola causa della
crisi nazionale. Tutti siamo diventati evasori fiscali, secondo la vulgata
politicamente corretta!
Perché si pagano tante tasse? Perché il fisco è evaso da
molti italiani.
Perché i servizi non sono efficienti e non esistono del
tutto? Perché in Italia l’evasione fiscale è un’abitudine e così via. Potremmo
continuare all’infinito!
L’unica cosa certa e che gli italiani hanno la memoria
corta, e che si fanno prendere in giro molto spesso.
Quando l’Italia negli anni ’80, superò i girò d’affari della
Gran Bretagna piazzandosi al quarto posto mondiale, tutti gli italiani pagavano
le tasse? …in quel periodo la tassazione era elevata come oggi? I lavoratori
dipendenti, cioè coloro che alla fonte non possono evadere le tasse, avevano un
tenore di vita più alto o più basso dell’attuale?
Sono domandine facili a cui anche un supertecnico dell’ex
governo Monti e le scimmie dell’zoo potrebbe trovare risposta:
l’evasione fiscale era molto più elevata, il livello di
tassazione era decisamente più basso, e i lavoratori dipendenti avevano un
tenore di vita decisamente più elevato, il che vuol dire, che l’attuale stato
di crisi e di penuria generale, non è dovuto all’evasione fiscale, ma a decenni
di scelte politiche, sindacali, energetiche ed economiche sbagliate, anzi…
criminalmente sbagliate, che hanno trascinato questa Nazione nel baratro in cui
si trova.
Stendendo un velo pietoso sul governo Monti già citato, può
un governo di professionisti della politica perdere mesi in discussioni
infinite su come compensare gli introiti necessari a escludere il pericoloso
aumento di un punto percentuale di IVA o l’abolizione dell’IMU? Parliamo
pressappoco di 5 miliardi, a fronte di una spesa pubblica di oltre 830 miliardi
di Euro. Quando in una famiglia, che vive con un reddito lordo di 20.000 Euro
l’anno, non si arriva a fine mese, si va in strada a borseggiare i passanti,
oppure si attua una riduzione di spesa per la cifra necessaria ?
Chiaramente, si dilazionerà l’acquisto di un paio di scarpe
non così indispensabile, si smetterà di fumare (con miglioramento della salute)
si eviterà di acquistare il prosciutto di Parma accontentandosi di quello
Toscano e via dicendo. Alla fine la nostra brava famiglia italiana, troverà i
200 Euro mancanti, l’uno percento appunto!
Lo Stato italiano invece, per trovare il necessario… meno
dell’uno per cento della sua spesa totale, dopo mesi di discussioni, scenderà
in strada a borseggiare i cittadini, ma guai a chi avrà l’ardire di protestare
o di pensare che ciò è sbagliato, perché la colpa non è dello Stato – incapace
di risparmiare su se stesso meno dell’un percento – ma dei cittadini evasosi.
E così se vengono tagliati i mezzi pubblici invece degli
F.35, la colpa e degli evasori fiscali !
Senza voler legittimare una pratica illegale, che risulta
essere comunque una “caratteristica” del nostro modo di essere e di porci nel
mondo, e che in passato ha fatto dell’Italia una potenza economica culturale e
quant’altro, desidero far presente che questa campagna colpevolizzante non solo
è falsa, ma è criminale, perché tende a impoverire ulteriormente la società e
la liquidità degli italiani senza incidere di un solo Euro sulle cause del
dissesto finanziario. Per assurdo, potremmo anche perdere tutte le nostre
proprietà (come vorrebbe la Merkel) ma l’Italia continuerebbe a restare in
bolletta, perché è come tentare di riempire un catino che presenta un fondo
sforacchiato come uno scolapasta!
Questo modo di fare politica, di governare e di fare
informazione, ha creato una società imbonita, dove le bugie sostituite nel
tempo ad ogni verità, hanno reso i cittadini incapaci di fare un ragionamento
autonomo, tanto da risultare un giochetto far credere loro ogni sciocchezza.
Quando si individua un argomento spinoso che necessita di
denaro – vedasi la riduzione del cuneo fiscale di cui si fa un gran parlare da
anni - si fa ben attenzione a nascondere la verità dei costi di struttura,
soffiando sul fuoco dell’evasione fiscale. Ciò permette e permetterà di alzare
ancora l’asticella della pressione fiscale, contribuendo ad esasperare la
situazione oltre modo, portando i cittadini a maledirsi tra loro (virtuosi e
presunti non virtuosi).
Per concludere, è di queste ore la notizia riportata sul
Corriere della Sera, che lo Stato italiano, negli ultimi anni, ha continuato ad
aumentare la sua spesa corrente al ritmo dell’1 percento del Pil ogni anno,
vale a dire un aumento di spesa di circa 15 miliardi. Mentre Monti, ha tentato
- pur da totale incompetente - alcune
riforme strutturali per limitare ciò, l’attuale governo Letta sta pensando alla
rimodulazione di qualche tassa, o a qualche altra acrobazia contabile, che
allontani la paura di superare il limite europeo del 3% di disavanzo. Se
desideriamo suicidarci così… cerchiamo almeno di affrettare l’evento per
soffrire meno, ma lasciate stare gli evasori fiscali, abbiate una dignità!
Alberto Conterio - 24.09.2013
Nessun commento:
Posta un commento