Ai posteri l’ardua sentenza
Matteo Renzi: notaio dell’inevitabile declino?
In questi ultimi 10 giorni, sono stati in molti a scrivere
di Matteo Renzi, di destra e di sinistra, nel bene e nel male; pertanto non
pretendo di essere originale, ma una riflessione occorre farla.
Paradossalmente, è stata più la stampa orientata a destra
che ha scritto bene di Renzi rispetto alla tradizionale stampa di sinistra. La
cosa non deve stupirci visto le modalità operative che hanno condotto il Sindaco
di Firenze in circa un anno a rottamare (sono parole sue) intere schiere di
dinosauri e burocrati d’apparato del partito approdando, senza passare dal voto
a Palazzo Chigi.
Ringraziamo Matteo Renzi di averci sollevato dal dover
sopportare in tivvù persone come la Bindi, Finocchiaro, l’ombra grigia di
D’Alema e le incomprensibili battute di Bersani, oppure di averci evitato di
fare maggior conoscenza di Cuperlo e Pippo Civati, una statua di cera il primo,
un esagitato estremista il secondo, ma desideriamo anche essere chiari: al
momento questa rispettabilissima figura politica in ascesa, non ci ha ancora
dimostrato nulla, o meglio ha dimostrato di essere un ottimo parlatore,
divulgatore di idee (anche di ovvietà), così come ha dimostrato di non avere paure
referenziali nei confronti di nessuno, ma tutte queste innegabili qualità, non
hanno impedito ai lavoratori delle aziende di trasporto del comune di Firenze
di alzare una forte protesta il giorno stesso che il presidente della
repubblica gli ha affidato l’incarico della presidenza del consiglio. Quindi,
non è propriamente vero, che Firenze sotto la guida di Matteo Renzi si è
trasformata in un Eden come si cerca di far credere. Vi sono grosse sacche di
malcontento. È un fatto provato, anche se pochissimo pubblicizzato.
Comprendiamo, ma lo evidenziamo.
Alla luce di ciò, possiamo stabilire che anche Matteo Renzi
è umano. È un primo passo, che ci porta alla necessità di dare una risposta
alla domanda: in cosa potrà effettivamente migliorare sotto la sua guida,
questa Italia stanca e senza verve!
I paletti europei sulla gestione dell’economia restano ben
fissi, Pier Carlo Padoan, tecnico europeista farà buona guardia con
soddisfazione di madan Merkel. Il presidente della repubblica è quello di
sempre, e non si può certo pensare che abbia cambiato le sue idee, quindi?
Quindi è come pretendere di rianimare un malato terminale
con una mezza bottiglia di acqua gasata. Il risultato non potrà che essere un
fiasco, ed è un peccato, perché pur con tutte le riserve che abbiamo sulle
convinzioni politiche di Renzi, resta un personaggio sicuramente intraprendente
ed interessante come non se ne vedevano da anni in Italia.
Messo nelle condizioni di poter decidere liberamente,
potrebbe fare del bene al Paese, oppure anche sbagliare più di quanto si sia
sbagliato in questi anni, ma avremmo avuto una possibilità. In questa gabbia
invece si rischia di rimbalzare da una parete all’altra procurandosi dei lividi
in più senza riuscire ad avere neppure la speranza di poter intervenire e
risolvere i guai che ci attanagliano.
Facciamo i nostri migliori auguri a Matteo Renzi, ne ha
davvero bisogno… ai posteri l’ardua sentenza!
Alberto Conterio - 21.02.2014
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