Consenso popolare e legalità
Il Consiglio di Stato, ha sospeso in data 19 ottobre il riconteggio dei voti delle elezioni Regionali di un anno fa, accogliendo il ricorso del “Presidente” Cota. Ciò fa balzare di gioia gli amici leghisti ma non noi che personalmente riteniamo questa faccenda una vergogna nazionale perfettamente in linea con le altre innumerevoli vergogne di questa repubblica.
Anche in Lombardia, il Presidente Formigoni, ancora accusato dai Radicali di aver vinto le elezioni con una lista palesemente irregolare nella presentazione delle firme convalidanti, non ha ancora fornito una spiegazione in merito, bissando l’arroganza di istituzioni che non fanno nemmeno più finta di darsi un tono, scadendo apertamente nei valori propri di una repubblica centro-africana.
Purtroppo, e rimarco la parola purtroppo, gran parte della popolazione cavalca l’idea berlusconiana della volontà popolare. Secondo costoro, quando è il popolo che lo vuole, votando favorevolmente, questi fatti non hanno importanza. È ormai passato cioè, il teorema che la volontà popolare si impone sulle regole, anche quando le regole sono fatte proprio per tutelare il popolo.
A rigore, questo non è propriamente un teorema dalla singola paternità, infatti, soprattutto la sinistra, quando fa comodo, invoca alla volontà popolare delle piazze, aizzate a dovere, per dichiarare che il Governo e delegittimato ad operare, ignorando il pensiero di coloro che non si sono espressi restando a casa, anche se maggioranza !
Ora possiamo pensare che Formigoni in Lombardia sia un ottimo Presidente e che la sua
ri-elezione sia cosa buona e giusta, così come possiamo ritenere la Sig. Mercedes Bresso ex Presidente della Regione Piemonte - battuta da Cota - assolutamente indegna di rappresentarci, ma non possiamo dimenticare, che la Legge è la Legge, e che nessuno può pensare di infrangerla, aggirarla, ignorarla o sbeffeggiarla perché gode del consenso della maggioranza degli elettori.
Anche tra noi monarchici, c’è chi plaude alla sconfitta della Presso in Piemonte. È legittimo ciò, ma non è corretto !
Non possiamo infatti ignorare che On. Cota, si è servito dei voti di liste irregolari. Pensiamo alla lista di Rabellino, o di altre liste, che riciclando le firme raccolte per altri scopi o per consultazioni elettorali precedenti, hanno “prodotto” la documentazione necessaria infischiandosene delle regole, anzi contro le regole !
Se anche tra noi si arriva a legittimare la consuetudine che la maggioranza vince anche se infrange le regole, allora non solo disattendiamo l’insegnamento di SM Umberto II - che nel dubbio di non aver ragione pur avendola eccome - evitò di rischiare la vita altrui, ma commettiamo l’errore di uscire dalla legalità. E per noi monarchici la legalità è importante, perché la Monarchia incarna la primogenitura del diritto. Quindi se demoliamo il diritto, demoliamo la Monarchia.
Vero è che nella Democrazia riconosciamo un sistema che presenta molti difetti, primo tra tutti, la possibilità che dieci 10 scimmie possano prevalere su nove primi nobel, ma se poi, confondiamo anche il consenso popolare con la legalità, allora …senza accorgercene, siamo già immersi fino al collo nell’anarchia. Con l’anarchia - siamone coscienti - i vantaggi li traggono i disonesti ed i prepotenti, e questo non è il mondo che desideriamo per i nostri figli. Sbaglio ?
Alberto Conterio - 22.10.2010