L'affare Renzi
Politica e democrazia in Italia ...a controllo remoto
Vorrei potervi parlare in questo articolo dell'affare
Renzi. In questi giorni si sono sprecati fiumi di parole e di inchiostro per
"informarci" di quanto ha fatto Renzi, ma credo che il punto vero della
questione, cioè dell'affare, perché di questo si tratta, non se ne è parlato
affatto.
Dobbiamo sapere che dal 1954, si tiene ogni anno un
incontro privato ad invito, in cui un elenco sceltissimo di persone prendono
parte ad una conferenza, chiusa alla stampa ed al pubblico. Basti sapere che è
un'idea del banchiere americano David Rokfeller, per cominciare ad avere dei
dubbi che questo incontro sia una semplice occasione di poter esprimere le
proprie opinioni in libertà, tra persone che contano. Di anno in anno, le persone
che partecipano appartengono ai più disparati ambienti della cultura, della
politica, dello spettacolo e di ogni altro settore della vita pubblica e
privata, ma soprattutto - guarda caso - esponenti
di spicco dell'alta finanza europea e anglo-americana. Parliamo del Gruppo
Bildeberg, dal nome del primo albergo che ospitò questa conferenza a Oosterbeek
in Olanda il 29 maggio 1954 appunto.
L'incontro di quest'anno, svoltosi tra il 30 maggio e il 2
giugno a Montreux in Svizzera, ha viso la partecipazione tra gli invitati, di Matteo
Renzi. Ora possiamo pensare che anche il Gruppo Bildeberg, soffra anch'esso del
degrado del livello culturale e professionale che ogni giorno ormai possiamo
osservare ovunque, ma, ...non è così.
Matteo Renzi è stato invitato alla conferenza, non perché non vi fosse altra
persona italiana degna, o perché vi fosse la necessità d'avere un idiota con
cui divertirsi nei momenti di relax nei quattro giorni di lavori (magari
noiosi) ma, è stato invitato perché c'era esattamente bisogno di lui e dei suoi
servigi. E infatti, dal quel momento, il Senatore di Rignano, il bomba come
viene chiamato, torna ad imperversare in tivvù, sui giornali e ovunque
possibile. Ed è lui a caldeggiare l'accordo tra gli opposti - Pd e M5S - ed è sempre
lui a far cambiare idea a Zingaretti, che mai avrebbe acconsentito all'aborto
di questo governo. Pensiamo che solo 24 ore dopo l'avvio della crisi di
governo, il 9 agosto, deposita il nuovo simbolo del suo partito (in gran
segreto) e che già a quella data poteva disporre di finanziamenti autonomi e di
sede, con uffici e arredi! Poi vi è ancora qualcuno che non crede alla potenza
e all'esistenza di forze sovranazionali che controllano le democrazie???
Ma andiamo con ordine: neppure 24 ore dopo il giuramento degli ultimi
sottosegretari, boom.. il botto! Renzi annuncia la scissione dal Pd, ma
l'appoggio al governo, facendo intendere chiaramente che tutto il castello fin
li costruito è affar suo! Tanto è vero che il Presidente del consiglio Conte,
accortosi immediatamente della fregatura, ha fatto intendere nel corso di una
intervista, che, se avesse saputo prima di questa mossa di Renzi, col cavolo
che avrebbe accordato tante "poltrone" agli uomini fidati di costui.
Ma il dado è ormai tratto, e mi piacerebbe vedere la faccia di Grillo, che anch'esso
come un pesce è caduto nella rete, e così Zingaretti, altro burattino che si è
mosso esattamente quanto conveniva a Renzi.
Ma il Bomba, spudorato, arrogante e presuntuoso oltre
ogni limite, non ancora contento affonda la lama fino in fondo... non gli basta
essere diventato all'improvviso l'ago della bilancia. La squadra che lo
accompagnerà al nuovo partito infatti non è composta dai suoi fedelissimi, ma
da comparse di secondo livello, che può controllare da vicino. I fedelissimi li
ha lasciati al Pd, in modo che possano controllare in vece sua, quel che rimane
di questo partito, che diciamocelo, non esiste più, come non esiste più il M5S!
E qui, bisogna spendere due parole su Zingaretti: che non
fosse un genio l'avevamo capito quando ha svolto il suo mandato da governatore
della regione Lazio, ma che si facesse fregare in questo modo vergognoso sotto
al naso nessuno poteva prevederlo. Ricordiamo infatti, che due terzi buoni dei
Deputati e dei Senatori del Pd, rispondono a Renzi, per il fatto che nelle
liste bloccate alle elezioni del 4 marzo 2018, li ha piazzati lui, e che
quindi, Zingaretti per rifondare il Pd su nuove basi, avrebbe avuto tutto
l'interesse ad andare al voto quanto prima possibile, piazzando uomini suoi...
altro che fare un governicchio con Grillo. Invece no. Come se rispondesse pure
lui alla stessa regia, e forse è proprio così.
In tutto questo contesto, in questo circo politico e
mediatico, non bisogna dimenticare che, sondaggi alla mano, oltre il 60% degli
italiani, non è d'accordo con l'impostazione di questo inciucio e che avrebbero
desiderato tornare alle urne, ma, chi siede al Quirinale, non è persona
autonoma nelle sue azioni e indipendente nel pensiero, saggio custode della
democrazia. Così, invece di sciogliere le camere, e rimettere la parola ai
cittadini, ha preferito voltarsi dall'altra parte.
Chi si straccia le vesti ed i capelli spiegandoci che il
presidente della repubblica ha agito secondo la legge e la costituzione,
rispondo che hanno ragione, ma anche che non credano d'aver a che fare con dei
cretini funzionali: il popolo ha ben capito la differenza tra il rispetto
formale della legge e il sentimento di democrazia che dovrebbe pervadere le
istituzioni di questa repubblica... La repubblica italiana appunto, non "...l'Italia
degli italiani"!