Interviste ad Alberto Conterio
Importanti riflessioni... sempre valide !
martedì 18 luglio 2017
Opinioni Monarchiche: Italia: la misura è colma
Opinioni Monarchiche: Italia: la misura è colma: Italia: la misura è colma Sondaggi truccati e tensioni sociali, analisi della politica possibile Fare l’analisi della situazione ...
Italia: la misura è colma
Italia: la misura è colma
Sondaggi truccati e tensioni sociali, analisi della
politica possibile
Fare l’analisi della situazione politica interna italiana
non è facile mai. Negli ultimi mesi però, il quadro generale si è parecchio
semplificato. E’ diventato ormai evidente a tutti, che il Partito Democratico e
in generale tutte le forze appartenenti all’establishment che detengono il
potere e l'attuale status quo, abbiamo cominciato a comprendere - soprattutto
dopo gli ultimi negativi risultati elettorali alle amministrative - che l'eventuale
prossimo voto politico, varrebbe per loro la sicura estromissione dal governo
del Paese. Così, in modo strisciante, tra una battuta ed un’altra, è cominciata
un’opera di riposizionamento nella speranza di ingannare ancora una parte
dell'elettorato. Questo aggiustamento, avviato dall’ex presidente Renzi, si
basa per ora, sulla goffa mutuazione del programma politico della Lega di
Salvini. Renzi, bugiardo seriale acclarato, è arrivato infatti ad affermare che
gli immigrati devono essere aiutati a casa loro e che il nostro Paese non può
farsi carico di tutte le persone che continuano a giungere dal mare.
Ma non è tutto, infatti, all'interno della compagine
governativa, i trattati europei ed in particolare il Fiscal Compact, sono ormai
chiaramente criticati. Si pensi che, questo scellerato provvedimento, era stato
presentato e voluto fermamente da questi stessi signori solo alcuni anni fa, come
la panacea a tutti i nostri problemi, di debito pubblico, di bilancio e di
economia.
E' chiaramente un atteggiamento grottesco, dettato dal
panico: pare infatti che gli ultimi sondaggi siano per queste forze politiche particolarmente
impietosi. I risultati, valuterebbero che la somma di tutte le forze europeiste,
liberiste e mondialiste, da Sinistra italiana, al PD, passando per i vari
detriti lasciati dalla “salita” in politica di Monti, per giungere ai prefissi
telefonici di Casini e Alfano, e poi oltre ancora a comprendere addirittura Forza
Italia, non sarebbero sufficienti a raggiungere la maggioranza in Parlamento.
Ma la situazione è ancora peggiore di quanto è fatta
trapelare dai mas media di regime: pare infatti che i sondaggi, siano anche
truccati. Nella realtà dei numeri, il Movimento 5 Stelle starebbe ben 5 punti
percentuali davanti al PD, che viene valutato dagli stessi meno di quanto oggi
gli è attribuito di facciata.
Stesso criterio "interpretativo" per quanto
riguarda la Lega di Salvini e Forza Italia. Ufficialmente le due forze
risulterebbero in parità, mentre la realtà, vedrebbe una sensibile differenza
in favore della Lega Nord.
Alla luce di ciò, e ricordando quanto avevamo già scritto
ad inizio anno, facendo una analisi del dopo voto al Referendum del 4 dicembre
scorso, la suddivisione dell’arco politico in Italia, non vede più la diarchia
destra/sinistra, ma conferma invece una suddivisione più trasversale al vecchio
schema, tra chi è pro o contro la globalizzazione dell'economia. Ciò implica,
che Berlusconi si colloca politicamente ormai più lontano dal duo Salvini -
Meloni, che dal PD di Renzi.
Ciò vuol dire, che se si votasse a breve, l'unico governo
che potrebbe avere la fiducia in Parlamento, dovrebbe o potrebbe essere formato
soltanto dal M5S e i movimenti definiti sovranisti o nazionalisti: Lega Nord e
Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni! Queste forze tra loro non sono certo
omogenee e sovrapponibili, ma i loro programmi prevedono una serie di punti di
contatto importanti, che agirebbero da catalizzatori per un governo a termine,
di emergenza o di salvezza nazionale!
Berlusconi e Forza Italia secondo la nostra opinione
hanno davvero esaurito ogni possibilità di poter dare un contributo positivo,
soprattutto alla luce dell’ultima proposta: quale candidato unitario per il
centro destra, l’anziano leader ha designato la persona di Sergio Marchionne.
Ma davvero Berlusconi crede che Marchionne possa salvare
l’Italia?
Ricordiamo che l’Amministratore Delegato di Fiat Chrysler
Automobiles, dopo aver usufruito di ingentissime somme di denaro prelevate ai
contribuenti italiani, ha pensato vantaggioso per lui e per l’azienda privata
che rappresenta e dirige, trasferire all’estero la sede, pagando le tasse in
Olanda!
L'interessato peraltro, ha già risposto negativamente,
mettendo fine alla barzelletta, ed in evidenza se ancore ve ne fosse bisogno, l'enorme
distanza esistente ormai tra Berlusconi appunto, e il Paese reale oggi!
Seguendo l’analisi fin qui tracciata, è doveroso e
necessario scrivere che il prossimo governo italiano (democraticamente eletto) sarà
quindi sicuramente formato da forze avverse al sistema attuale. Potrà essere un
governo di coalizione come scritto poc'anzi, oppure essere un governo tutto M5S
operante con l'aiuto esterno di Lega e Fratelli d'Italia sui provvedimenti o le
riforme ritenute indispensabili alla sopravvivenza della Nazione.
In ogni caso, se dovessero tenere fede al loro programma
politico (in antitesi al sistema) avranno di fronte sfide ardue e durissime. Il
loro avversario mortale, e le loro principali preoccupazioni, non verranno certo
dal PD di Renzi, ma dall’intero establishment europeo e/o mondialista. Qualche
avvisaglia di ciò si può cogliere quotidianamente dalle notizie che giungono
dal Regno Unito. I tentativi, le minacce e intimidazioni quotidiane per far
deragliare i propositi del governo di Teresa May che si muove legittimato da un
regolare voto popolare, sono tanto evidenti quanto preoccupanti.
Preoccupanti perché, l’ipotesi che il prossimo governo italiano,
forte del mandato popolare per spazzare via il liquame neo-liberista al comando,
possa cadere nella tentazione di facilitarsi la permanenza a Palazzo Chigi,
scendendo a patti, ammorbidendo le posizioni, o peggio proseguendo sul solco
obbligato, tracciato da Bruxelles, potrebbe portare ad un pericoloso innalzamento
delle tensione sociali.
E qui è opportuno citare altri due sondaggi, che sono
stati effettuati senza troppa pubblicità, uno a livello europeo ed uno in
Italia. I risultati sono a dir poco scioccanti! Il primo, effettuato sui
giovani di tutta Europa, stabilisce che oltre il 50% di essi non ritiene più la
democrazia, il miglior sistema per risolvere i problemi sentiti dalla gente. Il
secondo, ancora peggio, ha stabilito che in Italia il 70% degli intervistati
auspica ed appoggerebbe un golpe militare che si riappropri della sovranità
perdute, per traghettare l'Italia a nuove elezioni politiche. Insomma la misura
è colma!
Per concludere, diventa chiaro che di fronte a questi
scenari, il compito del prossimo governo Italiano, non solo è difficile, ma è
anche obbligato. Se qualche cosa di poco chiaro, dovesse turbare il lavoro per
il quale otterrà il mandato popolare, le elezioni che ci accingiamo a
svolgere, potrebbero davvero essere le ultime.
martedì 4 luglio 2017
Politica: il fallimento dei moderati
Politica: il fallimento dei moderati
La politica, quella vera, è sempre stata scontro di idee
e di ideologie. Gli ultimi trent’anni di politica italiana, ma non solo
italiana invece, sono improntati alla moderazione. I risultati sono sotto gli
occhi di tutti: non si capisce più nulla, e in questo caos a perderci è lo
sviluppo della Nazione e con esso il benessere dei cittadini.
Poteva dare fastidio negli anni ’60 e ’70, la
conflittualità permanente tra destra e sinistra, dove per destra si intendevano
i reduci e gli affiliati a ciò che restava della repubblica sociale e a
sinistra, i comunisti veri, quelli senza compromessi. Alla luce di quanto
succede oggi però, occorre dire con sincerità che si sente la nostalgia di quei
tempi… come si sente la nostalgia e il bisogno fisico della nostra Monarchia Sabauda.
Oggi in piazza ad esempio, si manifesta trasversalmente
ai partiti pro o contro l’immigrazione o pro e contro i diritti dei gay, pro o
contro la famiglia. Ieri si manifestava in piazza - anche con scontri fisici e
violenti - per ottenere una maggiore dignità sul lavoro, un migliore contratto dal
punto di vista economico, l’estensione a fasce sempre più ampie della
popolazione di diritti sociali cardini della nostra civiltà, come il diritto
allo studio o alle prestazioni sanitarie gratuite. La moderazione diventata
poco a poco, pensiero unico, è ormai utile soltanto ad addomesticare l’opinione
pubblica, ad evitare gli scontri, cioè ad evitare che l’interesse dei più
grandi e potenti, sia turbato.
Credo fermamente, che per tornare a parlare seriamente di
programmi politici occorra tornare agli scontri in piazza, ai comizi con
servizi d’ordine, alle assemblee urlate, dove tra gli oratori e la moltitudine
del popolo, si sentiva forte la tensione, la rabbia anche. Occorre cioè tornare
a quel sano scontro che alimenta le idee e accelera la necessità verso la
soluzione dei problemi.
Poteva esserci intesa tra Almirante e Berlinguer? Sicuramente
no, ma il rispetto tra avversari era una costante alla quale nessuno si
sottraeva. Oggi purtroppo, proprio perché nessuno ha più rispetto del proprio
avversario, ogni accordo è possibile, anche il più innaturale!
E quando la politica non ci parla più seguendo una linea
di principio, ma segue uno dei tanti interessi, da perseguire al di sopra dei
principi, “la politica” perde ogni valore e si trasforma soltanto in un metodo,
un meccanismo che si autoalimenta di se stesso, nel silenzio assenso delle
masse addomesticate, senza guida e senza principi.
Si dice che il ventesimo secolo sia stato il secolo delle
ideologie totalitarie, alludendo ad un fatto estremamente negativo della storia
umana. Si dimentica anche che è stato il secolo del più alto sviluppo della
stessa umanità. Siamo passati da una alfabetizzazione elitaria, ad una alfabetizzazione
per tutti, abbiamo visto introduzione di elettrodomestici nella vita
quotidiana, siamo passati da una esistenza votata esclusivamente al lavoro per
la sola sussistenza, ad una società che finalmente tornava ad avere tempo
libero, così come abbiamo visto nel volgere di 25 anni, passare dai biplani di
legno e tela ai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki. E’ nella natura
dell’Uomo dare il meglio di se nello scontro, nella necessità primordiale della
sopravvivenza. Quando per i più svariati motivi o intendimenti, ciò si
assopisce, tutto si assopisce.
Per il bene di questo Paese quindi, dobbiamo fare lo
sforzo di dire basta alle ammucchiate di idee, ai compromessi, alle grandi
coalizioni, alla retorica degli accomodamenti. Dobbiamo tornare a farci dei
nemici in nome di un principio che consideriamo sacro e necessario: La parola “moderazione” non può più far parte
del dizionario politico. L’etichetta di moderato, dovrebbe offendere il
politico capace, come oggi può offendere il politico onesto l’etichetta di “ladro”!
Sentiamo la necessità di avere chiarezza nelle politiche,
di chiamare le cose con il loro nome. Gli italiani sono stufi e disinteressati
al discernimento e alla “corretta interpretazione” delle idee da parte degli
intellettuali. Questi devono pensare a proporre le idee; all’interpretazione,
vogliamo pensarci noi!
Ne siamo capaci e ne sentiamo la necessità.
Per concludere, ai “giocolieri” della politica, non
chiedo di lavorare gratis, non chiedo di essere onesti, non chiedo di
abbandonare i privilegi… chiedo invece con forza, di abbandonare i tatticismi,
i compromessi, le mezze ragioni, la riduzione del danno. Agli “uomini” della
politica insomma, chiedo la coerenza di portare avanti un’idea, un principio
sopra agli altri, se necessario, contro gli altri: l’Italia innanzitutto!!!
03.07.2017 – Alberto Conterio
lunedì 3 luglio 2017
Immigrazione e relativismo, portano alla guerra!
Immigrazione e relativismo, portano alla guerra!
Non che fosse necessario, ma gli ultimi attentati di Londra
e di Parigi, devono indurci ad una riflessione: la società occidentale è
lanciata come un treno a grande velocità contro un muro. L’impatto imminente
non sarà lieve e potrebbe stravolgere per sempre le nostre vite e la nostra
scala di valori.
Il prolungato momento economico di crisi potrebbe portarci a
credere che la priorità oggi l’abbiano altri argomenti, come il lavoro, il
sistema di tassazione, la sanità o l’istruzione, ma non è così.
Solo 6 anni fa, quando in Gran Bretagna e prima ancora in
Francia ci furono rivolte, roghi e guerriglia urbana da parte delle popolazioni
non autoctone residenti in quelle nazioni, alzammo le spalle credendo il pericolo
lontano.
L’Italia non presentava ancora quello stato avanzato di
degrado. I fatti di Rosarno in Calabria erano stati marginali, ma eravamo ad
una svolta senz’altro.
I sociologi hanno continuato ad mentire a noi e a se stessi,
facendo tutti i dovuti distinguo tra quanto era successo in Gran Bretagna e
Francia e quanto era successo in Italia. A distanza di pochi anni, avendo fatto
esperienza, pare ormai evidente anche alla maggioranza degli italiani, il
fallimento completo del progetto multi culturale. Rosarno per l’Italia ha
rappresentato l’aperitivo…
Già avevamo scritto in passato che non può esistere una
società multiculturale in quanto la società che mai dovesse raggiungere questo
malaugurato traguardo sarebbe una nuova società edificata sulle ceneri di tutte
le altre culture distrutte e sostituite. Ripeto, oggi ne abbiamo conferma.
Se è vero che i fenomeni migratori in passato sono stati inarrestabili
e naturali, è altrettanto vero che oggi questi flussi sono in gran parte
manovrati, e resi strumento per destabilizzare intere aree geografiche.
L’Italia negli ultimi quattro anni è diventata la vittima sacrificale di questa
manovra, grazie - nella migliore delle ipotesi - a politici marionetta, oppure
colpevoli per qualche danaro, di tradimento verso la Patria.
Recentissimamente da Montecitorio è stato poi lanciato da parte del Partito Democratico, come un
anatema, il grido di battaglia “Jus soli subito: una legge di civiltà”,
argomentando che per mettere le cose a posto occorre regolamentare questa gente
con la cittadinanza italiana permettendo così la corretta integrazione. C’è
addirittura chi ha sproloquiato che lo Jus soli ci garantirebbe un futuro
esente da attentati, rendendo palese - se non si fosse ancora compreso - che
siamo ormai sotto ricatto!
Ciò ha provocato tutto un fiorire di interventi,
trasmissioni e articoli mediatici, che tentano il lavaggio del cervello della
buona gente italiana. La stessa Cei, Conferenza Episcopale Italiana è
intervenuta, approvando questa follia. Secondo il Presidente, l’Arcivescovo
Gualtiero Bassetti, l’integrazione sarà reale solo quando tutti i cittadini godranno
degli stessi diritti.
Ma come può esserci integrazione su questa base, quando per cultura la maggioranza di queste
persone giungono in Italia con aspettative e consuetudini palesemente in
contrasto con le nostre?
Come vi può essere integrazione e società multiculturale in
senso lato, se tra i diversi gruppi etnici, religiosi e culturali hanno
aspettative di vita ed obiettivi sociali differenti?
Facciamo un esempio semplice, che non può essere smentito da
nessuno: se per noi “occidentali” è chiaro che le donne sono paragonabili in
tutto e per tutto agli uomini, e altrettanto vero che per la totale maggioranza
delle persone di religione islamica non è così! Provatemi il contrario…
Resta quindi uno sterile esercizio proferire belle parole in
merito nascondendo la verità: chi intende la condizione femminile in diverso
modo non potrà mai godere degli stessi diritti perché semplicemente non saprà
che farsene. Far finta di nulla è criminale, perché espone la nostra società al
pericolo di dover riconsiderare quanto avevamo dato per assodato ormai da
generazioni, e contemporaneamente usa violenza contro queste persone
allontanandoli di fatto dall’integrazione da noi auspichiamo.
Da questo esempio, possiamo comprendere quanta ipocrisia vi
sia nel nostro buonismo e nell’ideologia multiculturale.
Provo orrore e tristezza per come la politica italiana ha portato
avanti la questione, inoltre sono molto inquieto per l’obiettivo finale che sicuramente
viene perseguito. Si diceva che la nostra era una società obsoleta, perché monoculturale,
che perpetuava l’idea della civiltà occidentale come superiore, che era
patriarcale. Per distruggere tutto ciò negli ultimi vent’anni ci hanno
costretti a pensare negativo il nostro passato, a creare e vivere in un
ambiente amorfo. L’ideale città postmoderna aperta a tutte le culture. Così, le
città maggiormente popolate soprattutto, sono diventate laboratori a cielo
aperto, dove ogni cultura avrebbe dovuto crescere nel proprio spazio, per
godere dei frutti della cooperazione sociale. Abbiamo creato invece un sistema dove
la cultura maggioritaria è stata marginalizzata a favore delle minoranze anche
quando in contrasto con le nostre secolari tradizioni. Si pensi al Santo Natale
o alla Santa Pasqua, in alcuni casi sostituite o abolite per non offendere gli
altri credo religiosi.
In questo modo, quello che il multiculturalismo ha sancito,
non è l’integrazione ma la distruzione della cultura pubblica condivisa e il
diritto al rispetto, creando un grande vuoto. Il risultato è il relativismo
sociale, dove tutti si sentono di rappresentare la verità.
Torniamo quindi all’immigrazione. Si potrebbe arrestare il
flusso impiegando la metà dei soldi che oggi buttiamo alle ortiche (sono oltre
quattro miliardi di euro) per l’accoglienza stupida e buonista in favore dei
bilanci delle Cooperative adibite allo scopo, invece viene lanciato un ultimo e
più distruttivo slogan per incrementare ancora le partenze (e gli affari):
“cittadinanza per tutti!!!”
Questo crimine prima o poi si rivolterà contro di noi,
perché sul lungo periodo diventerà sconveniente anche per coloro che,
nonostante tutto, riusciranno ad ottenere l’agognata cittadinanza. Si ritroveranno
presto a vivere in un Paese desertificato e senza futuro, come già avviene oggi
per i nostri poveri giovani costretti a migrare all’estero.
Aspettiamoci quindi che il livello di insopportazione e di
scontri tra le diverse etnie cresca ancora portandoci alla sola opzione che si
renderà necessaria: ridurre i diritti e le libertà di tutti facendo violenza, ai
“nuovi cittadini”, ma soprattutto alle popolazioni ospitanti, che hanno tutto
il diritto di continuare a comportarsi come hanno sempre fatto, secondo le
proprie secolari tradizioni, parlando la propria lingua, osservare senza
imbarazzo le proprie leggi e religione, seguendo le proprie consuetudini,
sicuri nella società che avevano creato e in cui credevano da generazioni. Inutile
dire che a quel punto, sarà ciò che non avremmo mai più voluto vedere: la
guerra!
L’attuale decadente classe politica italiana è e sarà sempre
più responsabile di questo orrore, e ne risponderà senza dubbio alle future
generazioni.
23.06.2017 - Alberto Conterio
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