Combinazioni o
catena di combinazioni sospette?
Dalla Cina all’Italia, un virus provvidenziale e
utilissimo…
Che la guerra commerciale in atto tra Cina e Stati Uniti
d’America dovesse passare prima o poi ad un altro livello, era prevedibile, e
pare che la Cina questa volta abbia incassato un colpo durissimo. Appare subito
chiaro che gli oltre due secoli di esperienza americana nell’ordire trucchi a
livello internazionale per ottenere o mantenere “diritti” e privilegi in giro
per il mondo hanno fatto la differenza. I Cinesi, colpiti da una strana forma
influenzale quest’anno, non cresceranno economicamente e dovranno sedere a
tutti i tavoli di trattativa, in condizione di inferiorità. La stessa
inferiorità che, ormai da qualche anno, era propria degli Stati Uniti
d’America, quando non potendo utilizzare il suo arsenale bellico era costretta
a trattare da pari ai tavoli internazionali.
Con un tempismo perfetto, quella che avrebbe dovuto e
potuto essere una normale forma influenzale, è divenuta quasi pandemia grazie
al furore mediatico mondiale, ma soprattutto occidentale. Credo che sia un dato
di fatto acclarato, che il risalto mediatico ottenuto, abbia messo addosso alla
Cina, una pressione tale sulle autorità cinesi, affinché agissero in modo irrazionale
ad una minaccia altrimenti riconducibile o quasi, a normali patologie di
stagione. Cadute nel tranello, le istituzioni cinesi, attuando misure speciali,
hanno così a loro volta confermato una eccezionalità del virus, chiudendo un
circolo vizioso di straordinarietà: notizia - provvedimento - notizia e così via, ogni volta al rialzo, fino
a provocare nell’opinione pubblica terrore, quindi caos. Lo stesso caos che
viene sempre in aiuto al potere, quando messo in difficoltà.
Ora la Cina è in ginocchio, e in ginocchio stanno per
finire tutta una serie di nazioni che troppo allegramente negli anni passati,
hanno delegato a questo colosso economico, la propria stessa sopravvivenza
materiale, attraverso l’importazione di ogni cosa, a basso costo, e ad alto
profitto!
Ma non finisce qui, perché come recita un antico
proverbio, “l’appetito vien mangiando” e cercherò di spiegare ciò, allineando
altri fatti, a questo principale che ci portano a considerare sospette, alcune
combinazioni.
Prendiamo ad esempio l’Iran: sappiamo che dopo la Cina, questa nazione, è
il secondo problema mondiale degli Stati Uniti d’America. La sua posizione
geografica al centro tra Medio oriente ed Asia lo fanno diventare di estrema
importanza geopolitica per fermare l’avanzata verso ovest dell’imponente
progetto infrastrutturale della “Nuova via della seta cinese”. Scartata
l’ipotesi militare per le ripercussioni internazionali e per la dura resistenza
che questo Paese sicuramente potrebbe opporre proprio sul piano militare
(l’Iran non è una potenza di terzo o quarto livello senza mezzi tecnologici, ma
una potenza regionale preparata) scatta l’opzione B. Guarda caso, l’Iran è
l’unico (ad oggi) Paese di quella zona con alto numero di contagiati Covid-19.
Anche in questo caso, l’informazione Mainstream, non parla d’altro.
Riflettiamo: ma se l’Iran è sottoposto ad embargo praticamente totale di merci
e persone da e per l’estero, come ha fatto questo virus a colpire solo il suo
territorio e non quello del Pakistan ad esempio o l’Afghanistan o l’Iraq. Curioso
vero? …ma andiamo avanti, perché le curiosità non sono finite!
Venerdì 14 febbraio, il primo caso di infezione accertato
in Italia, e subito la notizia rimbalza su ogni mezzo di informazione mondiale,
ma soprattutto occidentale. Il rumore mediatico appare da subito sproporzionato
all’entità del fatto. Codogno in provincia di Milano diventa la località più
conosciuta al mondo nel giro di qualche ora. Ma nei giorni seguenti, alla
scoperta di ogni nuovo infetto, l’informazione diventa insostenibile. Si tratta
di un vero e proprio cannoneggiamento, un bombardamento mediatico. Scriviamo
per inciso che in Italia si sono riscontrati per ora 650 persone affette da
questo virus, per il semplice fatto, che in pochissimo tempo sono stati
effettuati controlli su un numero importante di soggetti, cosa che alla stessa
data, non sono ancora stati effettuati in Francia e in Germania. Appare chiaro,
che, mettendo la testa sotto alla sabbia difficilmente si potrà individuare dei
malati. Ma anche qui occorrerebbe riportare la gravità della situazione ad un
livello normale di attenzione:
In Italia ad esempio, i virus influenzali causano
all’incirca 300-400 morti ogni anno, con circa 200 morti per polmonite virale
primaria. A spiegarlo è il Virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore
all’Università degli Studi di Milano. "A seconda delle stime dei diversi
studi, vanno poi aggiunti tra le 4 mila e le 10 mila morti “indirette”, dovute
a complicanze polmonari o cardiovascolari, legate all’influenza".
I virus influenzali possono infatti creare delle
complicazioni, soprattutto in adulti e bambini con malattie gravi, persone con
più di 65 anni, donne in gravidanza e alcune categorie professionali, come gli
operatori sanitari, che lavorano in ambiente ad alto rischio.
In generale, spiega l’Iss (Istituto Superiore di sanità)
si stima comunque che il tasso di letalità dell’influenza stagionale (ossia il
rapporto tra morti e contagiati) sia inferiore all’uno per mille. E forse
questo è l’unico valore anomalo che possiamo riscontrare con il virus del
Covid-19, in quanto per ora il tasso di mortalità si tiene ben più alto, ma
occorre dire, che mentre scriviamo, le capacità di cura stanno evolvendo,
andando sicuramente ad abbassare questo valore, che andrà letto e valutato solo
alla fine.
Per ora resta il disagio di un isolamento internazionale,
economico e politico che difficilmente si risolverà in poco tempo, e che avrà
importanti ricadute. Ciò si fa curioso quando si ricorda che l’Italia, guarda
caso, era anch’essa interessata dal progetto epocale della “Nuova via della
seta cinese” come uno dei terminal finali in Europa.
Detto questo, uno più uno, fa sempre due. Ma non basta
ancora, perché la situazione venutasi a creare, non sembrava vera ai Tedeschi.
Questi in chiara in difficoltà recessiva
(mezza nascosa dai soliti mercenari dell’informazione) hanno voluto tentare la spalata
finale all’odiata Italia in campo economico. Così stamane 28 febbraio la
notizia che la Grecia, cioè il protettorato tedesco di Grecia, ha richiesto per importare con tranquillità le
forme di Grana Padano, un bollino “Virus free” che certifichi l’assenza di
infezione. E’ chiaro che le capacità di importazioni greche del nostro
formaggio non ci impensieriscano oltremodo, ma questo fatto è servito ancora
una volta, a sollevare l’attenzione dei media, che prontamente hanno dato fiato
alle trombe della propaganda. Siamo certi che questa richiesta sarà presto
replicata da partener commerciali ben più importanti dando l’avvio a problemi
gravi sul piano economico che difficilmente potranno essere risolti senza il
fallimento di migliaia di altre aziende italiane.
Il bollino “Virus free” sulle forme di formaggio, sembra
una barzelletta, eppure è accertata, nonostante sia risputo che i virus in
generale, e il Covid-19 sembra non fare eccezione, resistono attivi su una
superfice fuori da un corpo umano non più di 4 o 5 giorni, quindi un tempo ben
inferiore a quello dovuto al trasporto e alla consegna di questa merce, non
solo in Grecia! E allora quale può essere lo scopo di questa richiesta assurda
e totalmente fuori luogo, se non creare ad arte una difficoltà ulteriore alla
nostra economia?
E perché questo?
Perché è chiaro che l’attuale esecutivo ha le ore contate per i suoi problemi
interni dovuti alle diverse visioni politiche tra Pd e M5S. Ed è chiaro pure
che se dovesse questo governo cadere, Mattarella pur recalcitrante dovrebbe “concedere” nuove elezioni, con il
risultato di veder tornare al governo forze politiche non proprio favorevoli
all’Unione Europea e alle attuali politiche iper liberiste… e allora, se si
riesce a creare il giusto grado di crisi, si potrebbe ritentare come fatto nel
2011, un ben governo “tecnico” di “unità nazionale” composto dai soliti lacchè,
camerieri e schifosi criminali al soldo di Bruxelles. Ecco a cosa serve il
Covid-19 e il bollino “virus free”!
Vigiliamo con attenzione cari lettori, e spero di essermi
sbagliato.
Alberto Conterio - 28.02.2020