La guerra, da “fredda” diventa “sporca”
La lotta per la supremazia mondiale si fa sempre più cinica
di Alberto Conterio - 22.07.2014
La veemenza con cui il presidente Obama si è messo a
strillare come una vecchia zitella acida all’alba del disastro aereo del volo
MH.17 della Malesia in Ucraina è a mio avviso, quanto mai sospetto, soprattutto se consideriamo le
prove provate fino a questo momento raccolte.
Appare sospetto ancor più se, allargando lo sguardo, oltre
che allo spazio (geografico) anche al tempo (storico), arrivando a considerare
altri “strani” incidenti, quali quello del USS Maine nel 1889, l’affondamento
del Lusitania nel 1917, lo stesso attacco giapponese di “sorpresa” a Pearl
Harbor nel 1941, e non ultimo, l’attacco alle torri gemelle di New York del
2001, sul quale le ombre stese sulle responsabilità reali, sono tutt’altro che
dissolte.
In questo contesto, puntando il dito sull’area orientale,
appare chiaro e risaputo, che da tempo gli analisti delle forze Nato, davano
per certo un possibile intervento diretto delle forze russe in Ucraina per
mettere fine al conflitto aperto tra le forze separatiste filo russe o
russofone appunto, e il governo di Kiev. Concentramenti militari russi ai
confini, rilevati da sondaggi satellitari particolareggiati, non potevano
essere ignorati, e a una eventuale mossa russa in tal senso, quale poteva
essere la contromossa occidentale?
Si badi che ancora oggi a distanza di mesi ormai, le
sanzioni commerciali proposte, non hanno sortito effetti concreti a causa delle
resistenze interne ai paesi che, maggiormente, dovrebbero metterle in atto, per
tutta una serie di ragioni e interessi economici: parliamo di Francia, Germania
e Italia ad esempio, ma anche del Giappone ad est! Figuriamoci quindi a dove
fronteggiare un’azione militare diretta!
Per cui, dovendo scongiurare preventivamente questa
situazione, appare logico, nella logica della super potenza statunitense, agire
nell’ombra, nel campo della spettacolarizzazione mediatica, provocando un
incidente eclatante e di forte impatto emotivo che arrestasse l’azione russa
per una ri-considerazione generale del piano.
Non voglio dire che sia davvero successo ciò, ma desidero
far presente che ciò potrebbe essere plausibile considerando un quadro
geostrategico un poco più ampio e complesso di quello che ci viene “recitato”
sul “sistema informativo pubblico” rappresentato da radio, tivvù e giornali
stampati; un sistema appunto!
E allora, che vi sia la possibilità di caricare un aereo di
turisti e la stiva di valige con la giusta quantità di esplosivo, non deve
apparirci “fantascienza” e tanto meno scandaloso, ma la normale routine di come
“vanno le cose”!
Del resto, mi domando perché nessuno abbia chiesto
pubblicamente ragione alla compagnia Malese interessata, del perché, nonostante
il pericolo potenziale, impegnasse quelle rotte; la ragione del risparmio di
qualche migliaio di euro di combustibile non è sufficiente a fugare dubbi e
perplessità.
Se in una piazza due schieramenti contrapposti ingaggiano
uno scontro a fuoco, un buon padre di famiglia, attraversa sereno la piazza con
la sua autovettura per portare i figli a scuola, oppure prende un’altra strada?
Di fronte ad una tragedia simile, occorre porsi a mio
avviso, domande semplici!
Torniamo quindi a guardare con nuove lenti alla veemenza di
Obama: appare sospetta o no, quando a pochissime ore dal disastro si scaglia
contro il presidente russo Putin? Nessun dubbio sulle responsabilità perché ha
le prove, oppure perché le prove le organizzate con largo anticipo?
E se le prove – quelle reali – esistono, non è il caso di
consegnarle immediatamente alle autorità competenti prima di lanciarsi in
spettacolari accuse verbali?
La lotta per il mantenimento della supremazia mondiale
ingaggiata dagli Stati Uniti d’America molti decenni fa, non è terminata con la
caduta del muro di Berlino, occorre farsene una ragione, e alla luce di ciò,
qualche dubbio sui fatti di questi giorni dobbiamo porcelo, se pensiamo di
essere ancora liberi d’avere un’opinione nostra… credo.