La democrazia secondo Bersani
18 gennaio 2013
Pover’uomo, più tenta di apparire attuale e più sprofonda
nel mastellone delle sue superate radici e tradizioni . Capita così, che
Bersani, dopo aver archiviato il “problema Renzi” riscrivendo le regole delle
consultazioni interne, definite “primarie” per stabilire il candidato alla
Presidenza del Consiglio, due ore prima di aprire le urne, e protetto con il
suo mantello un numero imprecisato di vecchi centurioni e cariatidi alle
successive elezioni popolari per la composizione delle liste dei candidati,
ieri 17 gennaio, durante una comizio (televisivamente registrato) si è lasciato
andare in un’affermazione che da sola, basta ed avanza a comprendere non solo
l’Uomo, ma il pensiero della forza politica che rappresenta e quindi, la strada
che l’Italia potrebbe intraprendere nella malaugurata ipotesi che costui e la
sua coorte, dovessero risultare vincitori; …i piccoli partiti e partitini
unipersonali, sono il cancro della Democrazia, ha affermato!
Inaudito! Affermazione di una gravità tale, che costui
secondo la mia opinione dovrebbe essere processato per alto tradimento, altro
che pagarlo profumatamente per scaldare uno scranno in Parlamento.
Nella sostanza, è come se costui si ponesse al di sopra
della Costituzione italiana, quella repubblicana da loro stessi concepita ed
osannata ad ogni alito di vento, che stabilisce, all’Articolo 49, che : “Tutti
i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere
con metodo democratico a determinare la politica nazionale”
Calandolo nei fatti, un vecchio proverbio Piemontese
contribuisce a focalizzare la situazione con precisione. Questo asserisce
infatti che, la ruggine per quanto coperta di vernice fresca, primo o poi salta
sempre fuori. Infatti, un buon Comunista, pur avendo cambiato negli ultimi
lustri non meno di quattro diverse denominazioni, resta un Comunista. E
Bersani, non è un’eccezione. L’operato squisitamente politico espresso dal
Presidente di questa repubblica negli ultimi 15 mesi, lo dimostra ampiamente!
Comunque sia, per i Comunisti la Democrazia è cosa seria,
anzi, serissima. Tanto seria che, volendo per ideologia loro propria, sollevare
il popolo delle sue quotidiane fatiche con ogni mezzo, hanno previsto che
questa (la Democrazia) venga delegata al Partito.
Così il popolo contento, sgravato di questa “incombenza”,
può finalmente concentrarsi attivamente sul pensiero unico. Tutti i comunisti
infatti, sono liberi di poter pensare e agire in conformità a quanto stabilisce
il Partito, cioè Bersani… questa quindi, la Democrazia secondo Bersani.
Secondo questo dogma quindi, il proliferare di partiti, partitini e
movimenti vari, non viene visto come il possibile arricchimento d’offerta
politica, ma un danno, un cancro alla Democrazia, …quella loro però, …quella
Sovietica in delega al partito unico.
Per fare un breve excursus storico, ricordiamo ai più
giovani, che fu la Democrazia di Bersani, a costruire il muro di Berlino, per
evitare che l’occidente si trasferisse in massa nel paradiso dei soviet. Così
come, la Democrazia di Bersani nel 1956 in Ungheria, fu costretta ad usare i
carri armati per difendere la pace da brutali contestatori senza scrupoli (con
il plauso dell’allora giovane Giorgio Napoletano) …e sempre la Democrazia di Bersani
nel 1968 in Cecoslovacchia e nel 1970 il Polonia, con il corretto e dosato
impiego di mezzi corazzati, operò ancora in difesa del paradiso socialista
dall’ideologia decadente dell’occidente.
Concludendo: personalmente non voto da tempo è quindi non corro
il pericolo di favorire in alcun modo il Sig. Bersani, e nessun altro politico
di questa repubblica, tutti responsabili di aver rovinato la moralità di un
popolo e la grandezza di una Nazione, ma se Voi, foste improvvisamente assaliti
dal raptus da “crocetta vagante” e Vi ritrovaste in una cabina elettorale tra i
giorni 23 e 24 del mese prossimo, date retta a me, rompete la matita piuttosto,
ma …non rischiate di dare il voto a
costui!
Alberto Conterio
Italia Reale - Stella e Corona