Per il bene
dell’Italia, votiamo NO al referendum del 29 marzo
Non facciamoci ingannare dai burocrati di Bruxelles, dall’alta
finanza internazionale e dal globalismo che tutto vuole controllare e comprare
Il 29 marzo prossimo, si dovrebbe svolgere il referendum
costituzionale sul taglio dei parlamentari. Uso il condizionale, perché
chiaramente ancora non sappiamo se il voto sarà in qualche modo rimandato, a
causa dell’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia influenzale Covid-19 che ci
ha colpiti. Ciò però, non avrebbe dovuto impedire un’adeguata informazione dei
cittadini, che, se portati al voto in queste condizioni, potrebbero
tranquillamente sembrare pecore condotte al macello!
Ora, visto che il taglio dei parlamentari è uno di quei
provvedimenti che servono ad accecare una volta di più la possibilità dei
cittadini di guardare dentro alla politica, questo modo di fare informazione,
diventa normale e funzionale al risultato che si vuole ottenere. Resta però un
fatto vergognoso.
Negli anni infatti, abbiamo creato le premesse della
disaffezione dei cittadini verso la politica e i politici, abbiamo indotto a
pensare che la politica costasse troppo per i servigi offerti, e abbiamo creato
nel contempo, la “giusta” soluzione al (falso) problema. Tiriamo le somme…
trent’anni di anti-politica e di politici mediocri quando non vergognosi,
cittadini indotti a pensare che la politica sia solo uno spreco di danaro
pubblico, e una soluzione al problema: la riduzione dei parlamentari con la
riduzione di spesa relativa!
Meglio essere chiari, anzi chiarissimi… lo scopo, il
movente… Era la riduzione dei parlamentari, e l’obiettivo deve essere
raggiunto, costi quel che costi, attraverso la favoletta della riduzione della
spesa!
Per ottenere questo ambito risultato, è quindi meglio che
la gente non sia troppo informata e che continui a credere negli slogan
costruiti in questi anni. Questo perché, se in tivvù, in una trasmissione qualsiasi,
ci fosse un parlamentare credibile (e ve ne sono ancora, tanto a destra che a
sinistra) che spiegasse bene alla gente in quale trappola sta per essere calata,
il risultato potrebbe non essere così scontato.
Quindi che in tivvù ci sia un silenzio tombale su questa
faccenda, è perfettamente funzionale al regime, che con questo referendum intende perpetrare se stesso nel futuro,
diminuendo il pericolo di essere scalzato da una nuova classe politica.
Il provvedimento infatti, mira a limitare la possibilità
che un normale cittadino possa essere eletto deputato o senatore, in quanto i
meno posti disponibili in Parlamento saranno meglio gestiti dai partiti, che,
con l’attuale sistema di liste bloccate, piazzerebbero con meno fatica d’oggi, la
solita la gente di fiducia. Il numero minore di parlamentari poi, comporterebbe
per i partiti ed i poteri oscuri che li controllano un vantaggio nel controllo
degli stessi.
Parliamoci chiaro, se avessimo davvero voluto risparmiare
sui costi della politica, sarebbe bastato tagliare gli stipendi ai signori
deputati e senatori, non era mica necessario tagliare la rappresentatività
parlamentare; perché è questa che verrà tagliata il 29 marzo, la
rappresentatività… cioè la garanzia democratica che tutti i cittadini, possano
avere un rappresentate fidato seduto in Parlamento.
E allora se vogliamo dare una mano agli oscuri burocrati di
Bruxelles, all’alta finanza internazionale, al globalismo arrembante che tutto
vuole controllare e comprare, il 29 marzo, rechiamoci alle urne e facciamoci
guidare la mano… se al contrario teniamo alla nostra Patria, alle nostre
libertà, alla possibilità d’essere noi, in futuro a guidare questa Nazione, non
facciamoci fregare ancora una volta e rigettiamo questo referendum vergognoso:
la riduzione dei Parlamentari NON DEVE PASSARE!
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