Interviste ad Alberto Conterio

venerdì 24 ottobre 2008

90° Anniversario della Vittoria nella Grande Guerra 1915-18

Non vi è popolo oggi che meglio degli Italiani riesce a farsi del male da solo o meglio ad auto denigrarsi. Ci si accorge di ciò in modo particolare se si ha avuto occasione di viaggiare all’estero, soprattutto in quei paesi dove gli italiani emigrati prima dell’ultima guerra o subito a ridosso della sua fine hanno mantenuto intatto l’orgoglio d’appartenenza. Un orgoglio pulito, un orgoglio che non si ferma alla nazionale di calcio, e che va oltre le scelte e le appartenenze politiche.
Il 4 novembre di quest’anno oltre ad essere una data importante in se per ciò che rappresenta nella storia del nostro Paese, acquista ulteriore valore per il compimento dei 90 anni dalla vittoria che vide l’Italia completare finalmente la sua unità.
Questa unità oggi sempre più messa in discussione, dovrebbe far assumere a questa data una particolare valenza sociale, che adeguatamente supportata da istituzioni attente a preservare questo patrimonio, potrebbe assumere il ruolo di nuova partenza per uno spirito patriottico mai del tutto sopito e quanto mai necessario alle sfide che il futuro ci riserverà.
Nulla invece.
Al contrario, tutto ciò che farebbe la felicità di popoli senza cultura e senza storia, che si aggrappano ad un tacchino nel giorno del ringraziamento quale punto di origine della loro società, da noi viene svalutato, denigrato, deriso, ammorbato da opinioni non contestuali al tempo, che in un crescendo inesorabile di questa repubblica, hanno portato l’italiano medio a credere d’essere …non un valore aggiunto di questo pianeta, ma un ingombro, un danno perpetuo, un pacchiano e provinciale errore nella storia.
Ecco così che l’orgoglio di un tempo, s’è trasformato nel breve volgere di 40 anni, in una vergogna dalla quale tutti indistintamente tentano di prendere le distanze.
Napoleone Bonaparte a St. Elena ebbe a dire “ L’Italia è una sola nazione. L’unità dei costumi, della lingua, della letteratura dovrà finalmente, in un avvenire più o meno prossimo, riunire i suoi abitanti sotto un sol governo “
Sbagliò anche Lui povero uomo ?
Si, Napoleone era un asino, ed il Risorgimento quale fenomeno preannunciato dalle sue parole, soltanto un aborto contro natura dovuto alla volontà di una Dinastia di conquistatori !
Che dire della Guerra di Libia del 1911 ? …bieco colonialismo. La grande Guerra oggetto di questo sfogo ? una inutile carneficina nella migliore delle ipotesi, oppure più vergognosamente una “vittoria mutilata” dovuta al salvataggio degli alleati dopo il disastro di Caporetto.
La guerra d’Etiopia ? una crudele conquista territoriale alle spese di un inerme popolo dell’Africa nera, e così via fino a giungere all’apoteosi sulla Seconda Guerra Mondiale, dove il bi-pensiero della correttezza politica repubblicana odierna attribuisce l’errore dell’entrata in guerra contemporaneo all’errore della nostra uscita anticipata da essa marchiandolo di tradimento. Un capolavoro di ipocrisia, un “volo pindarico” insomma !
Mi chiedo cosa potrà mai pensare un ragazzino che entrando nell’età della ragione scopre d’essere un Italiano ? Possibile mai che i nostri antenati emigranti, fossero solo dei mafiosi, che i coloni fossero tutti degli aguzzini e i nostri soldati sempre in fuga su ogni fronte ? Sono le “verità” di comodo di istituzioni che non hanno valori propri da proporci e che non potendo confrontarsi alla pari con quanto vi era di positivo prima di esse, promuovono da decenni lo smontaggio sistematico delle nostre glorie passate, …della nostra epopea. Queste falsità programmate portano alla frustrazione anche i caratteri più risoluti, abbattono le volontà più profonde, riducendo gli italiani in larve dalla mente malleabile !
Tante sciagurate menzogne, sono purtroppo diventate nel tempo “verità” come ho sopra scritto, ma vale sempre la pena differenziarsi dal grigiore di questa “correttezza politica” tanto in voga, definibile più propriamente “pulizia mentale”.
E allora da Italiano mi sento orgoglioso del processo di Unità condotto dagli Italiani e da Casa Savoia nell’interesse di tutte le generazioni venute in seguito che da quel processo hanno trovato finalmente la forza di alzare la testa di fronte allo Straniero. Uno straniero che dalla nostra divisione traeva vantaggi economici, politici e territoriali.
Perché sentirci proprio noi colpevoli di colonialismo, quando ultimi tra gli Europei a tuffarci in quell’era fummo i primi ad abolire la schiavitù e gli unici a organizzare autonomie nelle terre poste sotto il nostro controllo ? Non sono ancor oggi colonialisti i portatori di libertà, legalità e fraternità nostri vicini, sfruttando isole lontane per i loro test nucleari, dopo che hanno sfruttato per secoli popoli e risorse straniere ?
Non sono i nostri amici a stelle e strisce colpevoli di aver sterminato i popoli pellerossa e costretti gli ultimi “esemplari” nelle riserve ? Vogliamo ricordare che questi “esempi” di democrazia, sul finire degli anni ’60 del XX secolo, ancora discriminavano i neri sugli autobus e nelle scuole ?
Vogliamo infine parlare di Britannici, Belgi e Portoghesi, cacciati ovunque a fucilate sul finire degli anni cinquanta del 900 appena trascorso, dopo secoli di imperialismo brutale ?
Ma perché mai dovremmo prendere lezione di buon comportamento da costoro, additati come Paesi guida ? Perché mai, dobbiamo sentirci vergognosamente inferiori o succubi ?

Torniamo quindi all’argomento. Vogliamo quest’anno festeggiare degnamente questo importante anniversario, …la Vittoria nella grande guerra 1915-18 ?
Pare proprio di no almeno nelle intenzioni.
Quelle repubblicane odierne infatti, sono le istituzioni che pur spendendo oltre 4 milioni di dollari per la stele di Axum, smontata e rimontata a nostre spese in Eritrea, in “riparazione danni” alla nostra occupazione (…che ridere), hanno stanziato …pare, 700.000 Euro per questa commemorazione ufficiale.

Leggiamo infatti : Roma, 23 ott. (Adnkronos) - Le celebrazioni per la ricorrenza del 4 novembre, festa delle forze armate, dell'unita' nazionale e 90° anniversario della fine della I Guerra Mondiale, ''non graveranno sul bilancio della Difesa'' e comunque ''certi valori non hanno prezzo''. Taglia corto, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, nel ribattere alle ''polemiche su un giornale'' riprese ''da qualcuno in maniera disinformata''. Nel presentare a Palazzo Chigi il calendario delle cerimonie in programma, sottolinea che l'intera manifestazione sara' finanziata con un apposito fondo e costera' poco piu' di 500mila euro per gli appuntamenti in programma tra il 4 e il 9 novembre in 20 citta' italiane (300mila solo la grande serata conclusiva presentata da Rita Dalla Chiesa e Fabrizio Frizzi a Roma con il concerto di Andrea Bocelli a Piazza del Popolo), cifra a cui bisogna aggiungere 200mila euro di spese per la comunicazione istituzionale.

Non solo quindi i soldi sono pochini, ma si è fatta pure fatica a trovarli, lavorando molto di “ingegno italico o di scaricabarile” per evitare pesi sui bilanci di questo o quel ministero.
Insomma il 4 novembre di quest’anno, non è una celebrazione, …è un peso. Una eredità del passato, che non si farà fatica nei prossimi anni a debellare, annoverandola tra le eredità scomode e vergognose lasciate da Casa Savoia.
C’è da scommetterci !
Noi provvederemo comunque anche quest’anno a ricordare i morti, e la loro gloria, innalzando come sempre la nostra bandiera stemmata.
La Bandiera d’Italia !!!

Alberto Conterio - 24.10.2008

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