Interviste ad Alberto Conterio

venerdì 27 gennaio 2012

Se la libertà di stampa è una chimera

Se la libertà di stampa è una chimera

In Dicembre avevo già denunciato la scarsità di informazione circa l’evoluzione della situazione Libica. Pare infatti che in quelle terre, il popolo, disilluso dopo 40 anni repubblica popolare dittatoriale e dalle lusinghe di troppi “disinteressati” stranieri, desideri rimettere ordine nel proprio Paese ripensando alla Monarchia di Re Idris. Chiaramente in questa repubblica di pescicani, dove le ombre dei Savoia mettono ancora timore, tanto da tenerne in esilio addirittura le salme - caso unico sull’intero pianeta Terra - queste cose non è bene presentarle ai “liberi” cittadini italiani dalla memoria corta, cortissima e addomesticata. Ci sarebbe da fare un trattato sulla libertà di stampa sempre invocata, o semplicemente da insultare in piazza giornalai e pennivendoli conniventi con questo regime, perché questo si meritano, ma, ritenendo d’essere migliore di loro (sia ben chiaro è soltanto una mia personalissima opinione) desidero soltanto parlarvi della Romania.


Grazie ad alcuni “blog” di informazione “non allineata”, sono a conoscenza della forte tensione presente tra il popolo e le istituzioni/classe politica romena. Il popolo di questo Paese infatti, defraudato della sua Monarchia costituzionale al termine della seconda guerra mondiale “grazie” alle baionette dell’Armata Rossa Sovietica, e stanco del malcostume e malgoverno della successiva repubblica sorta in seguito allo scioglimento del Patto di Varsavia, non sa cosa farsene delle “libertà”, se queste sono gestite e delegate ad eletti corrotti ed incapaci. Il popolo romeno chiede democrazia, garantita finalmente dalla Monarchia del suo mai dimenticato Re Michele.

Ora in piazza, non passa giorno che il popolo non manifesti, anche violentemente per cacciare l’attuale Presidente e la classe politica che gli ruota intorno, ma in Italia, non troviamo un giornale disposto a pubblicare un trafiletto, o un canale televisivo a pubblicare un servizio neppure alle due di notte!
Ci troviamo quindi in uno stato di polizia, con presenza di evidente censura. Ciò che è grave, e che i giornali in questo Paese scrivono di tutto senza limitazione alcuna, ma il loro scopo, non è informare, giammai, …il loro scopo e “guidare” le menti. A questo serve la censura in Italia!
Ecco perché in questi giorni, mentre in Romania - al centro dell’Europa quindi - si manifesta in favore della Monarchia, in Italia, quella “democratica”, repubblicana, nata dalla resistenza e bla bla bla, si preferisce parlare di favole e gossip; veniamo a sapere che il Re di Spagna avrebbe avuto 1500 amanti - senza uno straccio di prova naturalmente - oppure che il Re di Svezia pratica il bunga bunga al pari di Berlusconi. Smentiti ufficialmente, questi lacchè senza vergogna, hanno attaccato anche il Duca di Edimburgo, 90 anni suonati, che sarebbe stato operato al cuore perché affaticato da una relazione con una giovane donna. Non hanno neppure la fantasia necessaria per cambiare “musica” di tanto in tanto!
Ci ripetiamo, ma è bene che il concetto sia chiaro, anzi, trasparente : questa è una repubblica dove poteva scrivere sui giornali anche Giorgio Bocca per intenderci!


Ma torniamo alla Romania quindi. Sua Maestà Re Michele, parlando il 25 ottobre 2011 in parlamento a Bucarest ha affermato : “ (…) La  Democrazia  garantisce il rispetto delle libertà se attuata seguendo le leggi e nel rispetto delle Istituzioni. Ma la politica può danneggiare i cittadini se attuata con un’etica malvagia e piegando al proprio interesse le logiche di potere con disprezzo delle istituzioni statali.” E poi ancora “ (…) Signore e signori parlamentari, le istituzioni democratiche non sono disciplinate esclusivamente dalla legge, ma anche dall’etica, dal senso del dovere. Amor di Patria e competenza sono i criteri principali della vita pubblica”
E allora posso intuire perché il popolo romeno brami ad una nuova Monarchia per il proprio Paese e perché in questa Italia le parole di Re Michele non sono mai giunte alle nostre orecchie. Perché sono parole chiare, valide e attuali anche per il nostro paese, perché, …come ha aggiunto ancora Re Michele al termine del suo discorso : “Demagogia, ipocrisia, egoismo, affezione estrema al potere non devono trovare posto nelle istituzioni (…)” 
Verrà il giorno in cui, le ristabilite libertà dei cittadini permetteranno anche nel nostro Paese di affrontare una pacata riflessione sulle opzioni istituzionali nazionali. Quel giorno ci accorgeremo di aver perso la corretta via e del tempo prezioso.

Alberto Conterio - 27.01.2012

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