Interviste ad Alberto Conterio

sabato 6 luglio 2019

Viviane Lambert: “Stanno uccidendo mio figlio”


Viviane Lambert: “Stanno uccidendo mio figlio”
La nuova legislazione transalpina sul fine vita, è un mostro di nichilismo

Sul finire dello scorso giugno, nel silenzio mediatico “organizzato” dal politicamente corretto e dai seguaci dell’ideologia della morte, giunge la notizia che il medico di Vincent Lambert avrebbe deciso di interrompere il trattamento medico che tiene in vita il paziente.
Vincent Lambert, il tetraplegico francese in stato vegetativo da oltre dieci anni divenuto simbolo del dibattito sul fine vita nel suo Paese, rischia così di dover morire: è quanto riferiscono fonti citate dall'emittente televisiva francese Bfm-Tv.
Il 28 di giugno infatti, la Corte di Cassazione francese aveva riaperto alla possibilità che una simile decisione fosse legale e indipendente dal volere dei parenti.


La madre di Vincent, preoccupata, a Ginevra, presso l'Onu, ha parlato con un intervento toccante lunedì primo luglio: «Non sono né medico, né giurista, sono la mamma di Vincent». La donna, Viviane il suo nome, è da anni al centro della battaglia per il diritto alla vita del figlio 42enne, paziente tetraplegico in stato di minima coscienza, divenuto (non solo oltralpe) un simbolo di tutti quei portatori di handicap gravi i cui diritti fondamentali rischiano di essere ignorati o mal interpretati nelle corsie degli ospedali a causa delle varie leggi sul fine vita, che ovunque ormai prendono piede. Estremamente commossa, la donna ha denunciato il tentativo di «assassinare» legalmente il figlio: «Perché non mi ascoltate? Vincent è un essere umano, non è un oggetto. Ciò è drammatico».
Viviane Lambert si è espressa così, presso la principale sede Onu europea, smuovendo il Comitato internazionale sui diritti delle persone con disabilità, che ha deciso di studiare il caso del paziente, chiedendo contemporaneamente alla Francia d’impedire temporaneamente l’attuazione di qualsiasi decisione che porti ad effetti irreversibili.
Dopo la sentenza della Corte di cassazione infatti, il personale medico del Policlinico di Reims non ha di fatto, più ostacoli legali per attivare una procedura o un protocollo per mettere fine alla vita di Lambert.
«Vincent non è un vegetale. Non ho mai visto un vegetale che gira la testa quando viene chiamato. Ho tantissimi scatti fotografici e video che mostrano esattamente il contrario di quanto possano scrivere sulla stampa», ha dichiarato la donna, sostenuta in Francia da chi denuncia il reiterato tentativo di avallare «un’eutanasia mascherata» su Vincent.
Quanto succede in queste ore in Francia, deve farci riflettere: non sono che le prime avvisaglie di un’era nella quale gli ospedali, o le autorità competenti potranno mettere fine alla vita dei pazienti. Un’era di orrore e sopraffazione  verso i più deboli. È evidente che queste legislazioni, nate per dare a pochi individui un diritto di più, in realtà non sono che una mascheratura per togliere alla maggioranza degli individui il diritto di vivere.
Altro che il medioevo invocato dai bardi del modernismo, abbiamo imboccato la strada della preistoria, dove i bimbi nati imperfetti e i vecchi malati, venivano soppressi perché socialmente non sostenibili.
10.000 anni di storia e di progresso per tornare con cinismo, alla casella di partenza come nel gioco dell’oca.
Viene da chiedersi quanti di coloro che si sono stracciate le vesti per avere nero su bianco il diritto di togliersi la vita, abbiano capito di aver “combattuto” per rischiare la possibilità di essere soppressi legalmente da chicchessia in forza di una legge che può essere interpretata secondo interesse.
La nostra era una civiltà (quella cristiana ed europea) di luce, di progresso, di diritto, di umanità, dove gli Stati sono nati per proteggere i cittadini, mentre oggi, siamo entrati nel tunnel del buio, della prepotenza, dell’odio, del nichilismo, dove lo Stato spogliato delle sue prerogative, diventa un campo neutro pericolosamente gestito contro i cittadini. Con la nostra ignoranza, il nostro egoismo o semplicemente per il nostro disinteresse, abbiamo dato vita ad un mostro, un dittatura ideologica, peggiore di qualsiasi altra, vista su questo pianeta dalla notte dei tempi.
Quanto ancora possiamo far finta di non capire che sull’argomento, avanti di questo passo, un ipotetico malato potrebbe essere soppresso semplicemente per non sforare il bilancio di un ospedale (privato), o per asportargli degli organi necessari a chi può pagare di più?

Alberto Conterio - 06.07.2019

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