No
al taglio della democrazia
Tutti gli slogan del SI, sono ampiamente risolvibili senza
operare il taglio dei Parlamentari
Desideravo scrivere alcune parole in merito al referendum
del 20-21 settembre prossimo, non tanto per influenzare con la mia modesta
opinione il voto dei lettori di questo giornale quanto per lasciare un segno di
presenta ai miei figli, parenti ed amici, sull’argomento. Che questa, sia la
battaglia definitiva per le sorti della democrazia in Italia credo non ci siano
dubbi. Ecco perché sarà importante aver lasciato un segno comunque…
Sulle ragioni del SI, resta inutile perdere del tempo, tanto
sono vergognosi quanto poco credibili gli slogan lanciati in questi giorni: il
risparmio, l’alto numero dei parlamentari nel nostro paese, l’efficienza del
Parlamento o la rapidità di decisione dello stesso, sono infatti le scuse,
nemmeno originali, accampate già per la riforma costituzionale proposta da
Renzi sul finire del 2016, sonoramente bocciata dal popolo italiano.
Avrete quindi capito che mi schiero convintamente per il NO,
perché? Perché è ora che i cittadini si rendano conto che l’antipolitica,
cresciuta da “mani pulite” in poi dev’essere fermata. Una psicosi collettiva cominciata
con il lancio delle monetine contro Craxi, è finita per dilagare contro i
“politici” in generale anche quelli sani e capaci. Si è tradotta in questi anni
nella peggiore diserzione civile. Per anni, ciò è bastato al potere per poter
fare ciò che voleva nell’indifferenza dei più. Una indifferenza cresciuta a
sfiorare il 50%. Oggi però, le nuove tecnologie di comunicazione e la libertà
della rete, sono potenti catalizzatori di chi, in tutti questi anni, ha
continuato a ragionare con la propria testa. L’indifferenza, non è quindi più
un’arma totale e sicura su cui fare affidamento per usare il potere. Lo si è
visto per gestire questa “emergenza”, l’uso indiscriminato dei decreti
presidenziali e di decreti legge da convertire all'ultimo momento ricorrendo al
voto di fiducia, devono poter contare su un ampio numero di voti sicuri. Un
processo laborioso e sempre più problematico. Questo “sistema” per reggere nel
tempo e funzionare al meglio, abbisogna di pochi fidati e succubi “camerieri
della politica”.
Ecco perché occorre votare “No” al taglio dei parlamentari.
Non in omaggio a quelli in carica, che non meritano certo di essere protetti o
premiati. Nemmeno si voti No come estremo tentativo di dare una spallata a
questo governo di giullari e inconcludenti galoppini a soldo degli stranieri.
Non si deve neppure votare NO perché possono esserci simpatici coloro che si
stanno spendendo oggi, per proteggere le loro comode poltrone.
Occorre votare NO perché 150 anni di storia a qualche cosa
dovrebbero servire, evitandoci degli errori gravi, come infilarci per la
seconda volta in un nuovo possibile “ventennio”.
Spegnete la tivvù stasera e provate a pensare: Un corruttore
per fare i suoi sporchi comodi, preferisce avere a che fare con 10
interlocutori da corrompere uno ad uno, o con 5, magari nominati dai partiti
tra i più proni?
Tutti gli slogan del SI, sono ampiamente risolvibili senza
operare il taglio dei Parlamentari. Se vogliamo risparmiare, basterà ridurre
gli stipendi a questi signori con una Legge di iniziativa popolare, ma ricordo
che la democrazia ha un costo, mentre la schiavitù, guarda caso, viene elargita
gratuitamente… Se invece vogliamo un Parlamento più rapido ed efficiente,
evitiamo di mandare in Parlamento degli idioti come fatto negli ultimi
vent’anni. E se con uno di loro ci siamo sbagliati, basterà non ripetere
l’errore cinque anni dopo! George Orwell, scrisse: “un popolo che elegge
corruttori, impostori, ladri e traditori, non è vittima! E’ complice!”
Sono i cittadini che decidono… articolo uno della nostra
costituzione, e lo facciamo per mezzo di rappresentanti. Se limitiamo i nostri
rappresentanti, come facciamo a decidere?
Alberto Conterio - 09.09.2020
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