Interviste ad Alberto Conterio

mercoledì 9 settembre 2020

No al taglio della democrazia


No al taglio della democrazia
Tutti gli slogan del SI, sono ampiamente risolvibili senza operare il taglio dei Parlamentari

Desideravo scrivere alcune parole in merito al referendum del 20-21 settembre prossimo, non tanto per influenzare con la mia modesta opinione il voto dei lettori di questo giornale quanto per lasciare un segno di presenta ai miei figli, parenti ed amici, sull’argomento. Che questa, sia la battaglia definitiva per le sorti della democrazia in Italia credo non ci siano dubbi. Ecco perché sarà importante aver lasciato un segno comunque…
Sulle ragioni del SI, resta inutile perdere del tempo, tanto sono vergognosi quanto poco credibili gli slogan lanciati in questi giorni: il risparmio, l’alto numero dei parlamentari nel nostro paese, l’efficienza del Parlamento o la rapidità di decisione dello stesso, sono infatti le scuse, nemmeno originali, accampate già per la riforma costituzionale proposta da Renzi sul finire del 2016, sonoramente bocciata dal popolo italiano.
Avrete quindi capito che mi schiero convintamente per il NO, perché? Perché è ora che i cittadini si rendano conto che l’antipolitica, cresciuta da “mani pulite” in poi dev’essere fermata. Una psicosi collettiva cominciata con il lancio delle monetine contro Craxi, è finita per dilagare contro i “politici” in generale anche quelli sani e capaci. Si è tradotta in questi anni nella peggiore diserzione civile. Per anni, ciò è bastato al potere per poter fare ciò che voleva nell’indifferenza dei più. Una indifferenza cresciuta a sfiorare il 50%. Oggi però, le nuove tecnologie di comunicazione e la libertà della rete, sono potenti catalizzatori di chi, in tutti questi anni, ha continuato a ragionare con la propria testa. L’indifferenza, non è quindi più un’arma totale e sicura su cui fare affidamento per usare il potere. Lo si è visto per gestire questa “emergenza”, l’uso indiscriminato dei decreti presidenziali e di decreti legge da convertire all'ultimo momento ricorrendo al voto di fiducia, devono poter contare su un ampio numero di voti sicuri. Un processo laborioso e sempre più problematico. Questo “sistema” per reggere nel tempo e funzionare al meglio, abbisogna di pochi fidati e succubi “camerieri della politica”.
Ecco perché occorre votare “No” al taglio dei parlamentari. Non in omaggio a quelli in carica, che non meritano certo di essere protetti o premiati. Nemmeno si voti No come estremo tentativo di dare una spallata a questo governo di giullari e inconcludenti galoppini a soldo degli stranieri. Non si deve neppure votare NO perché possono esserci simpatici coloro che si stanno spendendo oggi, per proteggere le loro comode poltrone.
Occorre votare NO perché 150 anni di storia a qualche cosa dovrebbero servire, evitandoci degli errori gravi, come infilarci per la seconda volta in un nuovo possibile “ventennio”.
Spegnete la tivvù stasera e provate a pensare: Un corruttore per fare i suoi sporchi comodi, preferisce avere a che fare con 10 interlocutori da corrompere uno ad uno, o con 5, magari nominati dai partiti tra i più proni?
Tutti gli slogan del SI, sono ampiamente risolvibili senza operare il taglio dei Parlamentari. Se vogliamo risparmiare, basterà ridurre gli stipendi a questi signori con una Legge di iniziativa popolare, ma ricordo che la democrazia ha un costo, mentre la schiavitù, guarda caso, viene elargita gratuitamente… Se invece vogliamo un Parlamento più rapido ed efficiente, evitiamo di mandare in Parlamento degli idioti come fatto negli ultimi vent’anni. E se con uno di loro ci siamo sbagliati, basterà non ripetere l’errore cinque anni dopo! George Orwell, scrisse: “un popolo che elegge corruttori, impostori, ladri e traditori, non è vittima! E’ complice!”
Sono i cittadini che decidono… articolo uno della nostra costituzione, e lo facciamo per mezzo di rappresentanti. Se limitiamo i nostri rappresentanti, come facciamo a decidere? 

Alberto Conterio - 09.09.2020

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