Interviste ad Alberto Conterio

sabato 29 febbraio 2020

Un’idea rivoluzionaria di Monarchia…


Un’idea rivoluzionaria di Monarchia…
Non un inutile arbitro, ma un attivo giudice…

Essere e sentirsi italiani di questi tempi, può portare alla pazzia, e vorrei che tutti ci soffermassimo per un attimo a ripensare agli ultimi mesi di accadimenti politici nel nostro Paese.
Quando l’estate passata assistiamo alla crisi del governo Lega - M5S e alla caduta del governo, non uno di noi avrebbe mai potuto sospettare che non si sarebbe andati alle urne. Nello stupore generale invece, il presidente della repubblica accantona subito questa opzione e appoggia un accordo di palazzo tra M5S e il Pd, che ricordiamo, negli ultimi tre anni, ha perso ogni appuntamento elettorale nazionale ed europeo, riuscendo a stento a difendere la cittadella rossa dell’Emilia Romagna, nelle elezioni amministrative di questo gennaio 2020.
Per questo governo fantoccio, che piace solo a Bruxelles e all’alta finanza, e che non gode dell’appoggio popolare - “sardine” e Vaticano a parte - tutti o quasi tutti hanno gridato allo scandalo, alla truffa, al calpestio della costituzione. Tutti o quasi tutti abbiamo sbagliato. Purtroppo è tutto legale.
Sembra un controsenso vero? Eppure tutto si è svolto in ottemperanza al dettato costituzionale.

Su Italia Reale di Gennaio Febbraio, avevo già fatto accenno al grado di degenerazione che la democrazia ha raggiunto, e questa dinamica di eventi, conferma ciò, una vota di più. I tre poteri sulla quale si fonda la nostra costituzione, Legislativo, Esecutivo e Giudiziario, sono ormai insufficienti a garantire un livello minimo e accettabile di democrazia in questo Paese.

E allora guardiamoci allo specchio, se davvero aspirassimo ad instaurare in Italia una Monarchia “democratica” del tipo presente nei paesi nordici dell’Europa, credo che potremmo tranquillamente dedicarci ad un altro passatempo. Personalmente non credo più alle fiabe.
Proprio sulla base di quanto è successo negli ultimi 12 mesi, ritengo non sia più conveniente spendere il nostro tempo per questo tipo di “progetto”, che definisco minimalista e politicamente corretto.
Con l’attuale modello di società mondialista, che prende sempre maggior piede nel mondo, avere anche in Italia una monarchia “democratica”, cioè una specie di soprammobile decorativo, sarebbe per me qualche cosa di insultante, privo di ogni ragion d'essere.

Mi piacerebbe invece che, si esplorasse almeno la possibilità di concepire una visione più coraggiosa e “rivoluzionaria” della monarchia. Mi appello quindi ai giovani di Italia Reale, che rappresentano non solo il futuro del Partito, ma il futuro della nostra Patria: Voi che avete il tempo anagrafico di poter operare a lungo periodo, potreste e dovreste a mio avviso essere capaci di maggior originalità, concependo una nuova dottrina che sappia contrastare il nuovo mondo globalista che si sta affermando.

Giovannino Guareschi, l’aveva capito in tempi non sospetti diremmo oggi… fu lui a scrivere:
“penso che le Monarchie siano tutte destinate a scomparire non perché siano superate o perché i popoli non le vogliano, ma perché nessuno vuole più fare il re”  e aveva ragione…

Molti di Voi non sanno che in Belgio, solo qualche anno fa, il Sovrano, per non firmare la legge che voleva legalizzare l’aborto nel suo regno, si è dichiarato “ammalato” per farsi sostituire nelle sue prerogative il tempo necessario a lavarsi le mani e la coscienza.  Ecco, per me costui non è stato un Sovrano o un esempio. Costui, è stato un ipocrita, uno dei tanti di questo mondialismo arrembante!

Se il mondo si muovesse ancora su binari “normali” dove tutte le forze in campo attingono da comuni valori con lealtà, il fatto che un Sovrano regni soltanto, facendo da simbolo dell’unità nazionale, potrebbe pure bastarci. Insomma, potrebbe bastarci che la monarchia svolgesse un ruolo esclusivamente cosmetico.
Ma sappiamo che non è così neppure in quei Paesi come il Regno Unito, dove la Monarchia è ancora radicatissima.
Guardiamo alla Storia: dalla rivoluzione francese in poi, il pensiero si divide… c’è chi pensa con lealtà a battere un avversario sul piano delle idee e degli argomenti (gli ingenui) e c’è chi invece pensa ad annientare il nemico tout court, insensibile a qualsiasi altro valore, e tra essi possiamo annoverare tutti coloro che considerano la monarchia un orpello da abbattere. E allora desideriamo scendere al loro livello, pensando di uscire vittoriosi nel corso di un processo democratico?
Abbiamo visto come funziona oggi la democrazia… gli ultimi sondaggi sull’umore della gente parla di un buon 61% di contrari all’attuale esecutivo a trazione Pd… ma il presidente della repubblica ha preferito voltarsi dall’altra parte! Così ha fatto l’informazione, che in questo contesto, a mio parere, ha la responsabilità maggiore.

Noi oggi, non abbiamo nessuna speranza di prevalere democraticamente sui nostri avversari, e non l’avemmo mai una speranza neppure se da oggi potessimo contare su 25 anni di pace mediatica e corretta divulgazione delle informazioni e della storia passata, perché non sarebbe sufficiente questo tempo a ricostruire un cultura basata sui valori necessari.
Quindi a mio giudizio è diventato davvero sterile continuare a parlare di politica all’interno di questo spazio “democratico”.
Dovremmo guardare avanti. Ed ecco perché mi appello ai giovani, perché sono naturalmente predisposti ad un maggior coraggio. Il coraggio necessario a proporre qualche cosa di nuovo, qualcosa che non passi inosservato, e che faccia colpo sulla buona gente comune. Quella gente che ancora oggi sopravvive basandosi sui valori del buon senso di un tempo e che si sente abbandonata a se stessa e senza un orizzonte.

Credo che nel disordine attuale, sia urgente promuovere una formula diversa di democrazia, perché è evidente che questa democrazia non è più utile, anzi diventa spesso dannosa per il popolo.
Noi che non abbiamo interessi nell’attuale sistema, dovremmo avere il coraggio di proporre un’idea “rivoluzionaria” di monarchia. Una monarchia che guardi alla democrazia in funzione di “quarto potere” dello Stato, dopo i noti poteri assegnati dalla costituzione: legislativo, giudiziario ed esecutivo.
Una Monarchia che abbia quindi il potere di mettere ordine tra le idee divergenti dei partiti, dando linee guida imprescindibili alla politica, ogni qual volta se ne senta la necessità per assicurare non solo la volontà popolare, ma soprattutto, al netto del condizionamento mediatico, l’interesse popolare. Ciò per me diventa fondamentale in una società come la nostra occidentale, dove tutta l’informazione viene continuamente edulcorata, e quindi viene ad essere edulcorato lo stesso comune sentire.

Non si tratta quindi di voler tornare ad una Monarchia assoluta, …che sappiamo superata dalla storia, ma di pensare ad una nuova monarchia che sappia mettere freno all’attuale degenerazione della democrazia nell’interesse della gente e delle loro libertà. Non più una monarchia a guardia delle regole (per quello basta e avanza un oscuro funzionario qualsiasi che faccia da presidente), ma una monarchia che utilizzando le regole che la nuova costituzione le assegnerà, sappia indicare e aprire la strada in difesa dell’interesse popolare. 
Non un passo indietro insomma, ma un deciso passo avanti in favore del popolo! Ancora una volta in favore del popolo, come è sempre accaduto in passato per Casa Savoia a partire da Umberto Biancamano.

Concludendo, quando pensiamo ad avere un Re al Quirinale, dobbiamo pensare di accompagnarlo rivedendo il concetto stesso di costituzionalismo.
La Corona che dovremmo proporre, dovrebbe avere il diritto e il dovere di intervenire, quando necessario e che rappresenti un attivo giudice delle politiche del governo. Non come succede oggi, l’inutile arbitro di regole che vengono spessissimo aggirate legalmente per interessi terzi!
E se così fosse, ancora una volta, la figura del Sovrano si ergerebbe al di sopra di qualsiasi altro interesse, e sarebbe incontestabile, perché la sua azione, super partes  legherebbe a doppio spago l’interesse della Corona all’interesse del popolo.
Maggiore sarà la soddisfazione popolare infatti, maggiore sarà la solidità della Corona.
Ci vogliamo pensare?

Alberto Conterio - 10.02.2020

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