Interviste ad Alberto Conterio

mercoledì 2 maggio 2012

Costi della politica


Costi della politica

Nelle ultime settimane abbiamo appreso notizie che non avremmo mai voluto udire. Parliamo del fenomeno della gestione allegra dei rimborsi elettorali ai Partiti. Un vero fiume di denaro che viene elargito annualmente in proporzione al numero dei votanti tra i partiti presenti in Parlamento. Impossibile essere certi delle cifre, ma solo l’ultima trance da spartire – ed ora “sospesa” per non surriscaldare troppo gli animi dell’opinione pubblica – pare si aggiri sui 100 milioni di Euro. La cosa certa è che, la maggioranza dei Partiti, risulta tanto ricco da non dar peso appunto, alla gestione allegra dei propri tesorieri di questi denari. La Magistratura dovrà confermare, ed è quindi d’obbligo usare il condizionale, ma sono talmente tanti questi soldi inutilizzati che alcuni hanno pensato di “diversificare gli investimenti”, acquistando lingotti d’oro, appartamenti, diamanti!


Ma ciò non basta, perché questo rimborso, erogato per la legislatura (5 anni circa) è ampiamente superato dai costi di gestione annuale della Camera dei Deputati. In questo caso, con un bilancio assolutamente opaco, privo di qualsivoglia informazione utile a comprendere i capitoli di spesa ecc. ecc. si parla di un costo superiore ad un miliardo di Euro… ogni anno ripetiamo.

I politici più sfrontati o professionali – dipende dai punti di vista – si stracciano le vesti in questi giorni dichiarando che la democrazia ha un costo, tentando di giustificare, se non l’uso improprio del denaro, almeno le cifre elargite in assoluto. Ciò è vergognoso, ma guardiamo avanti…

Giustamente alle proteste della gente, il “palazzo” una risposta la deve dare, e allora ecco la ricetta :
dimezzare parlamentari e consiglieri comunali!
Di primo acchito, verrebbe da dire …finalmente! Invece c’è la fregatura, e bella grossa anche.
Dimezzando i parlamentari (e non è neppure vero che saranno dimezzati ma solo ridotti di un quarto circa) riduciamo sensibilmente la rappresentanza popolare in Parlamento, aumentando in proporzione il costo della politica stessa. Di fatto, la casta politica verrà ridotta ai soli Deputati e Senatori che storicamente hanno il maggior appoggio del Partito alla loro elezione, cioè i vecchi politicanti di mestiere, rendendo l’accesso in Parlamento ai “giovani” una missione impossibile. Stipendi, prebende, rimborsi, privilegi e bouvettes resteranno invece gli stessi d’oggi, con gran soddisfazione dei soliti volponi, che non vedevano l’ora di poter dare un contentino all’opinione pubblica, guadagnandoci in sicurezza, senza perdere un centesimo.

Anche in questo caso insomma, …cornuti e contenti!

Alberto Conterio - 02.05.2012

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