Stanno soffocando le nostre libertà
Nel silenzio del Quirinale, i cittadini hanno cambiato la loro percezione
Quello che abbiamo passato nell’anno 2020, è qualche cosa che non si può descrivere in un breve articolo. Innanzi tutto tengo a precisare che di passato, vi è solo l’anno solare, perché i problemi che abbiamo vissuto restano tutti aperti. Sono problemi irrisolti, che l’attuale governo del Paese, non ha saputo o non ha voluto superare.
Intanto, i giornaloni nazionali continuano la loro vergognosa opera di disinformazione di massa, inondandoci di notizie tendenziose se non addirittura false. Una di queste recita che in tutto il mondo si vivono le stesse difficoltà e gli stessi pericoli, ma non è assolutamente vero.
Chiaramente non è agevole parlare contro il pensiero unico sull’argomento, ma non chiedo ai lettori di credermi, chiedo semplicemente di ragionare. Se spegniamo la tivvù delle trasmissioni spazzatura di “approfondimento” e dei tiggì edulcorati, e facciamo mente locale, non ci sarà difficile focalizzare la seguente contraddizione… Il Covid-19, pare essere un Virus che attacca solo l’occidente. Dando uno sguardo al resto del mondo, le notizie hanno altro peso e valore. Puntando la nostra attenzione al continente africano ad esempio, non possiamo nascondere la sorpresa di apprendere che l’intero continente, pur poggiando su sistemi sanitari che neppure lontanamente possono essere paragonati al peggiore dei sistemi sanitari occidentali, ha un numero complessivo dei morti legati al Virus, inferiore al numero dei morti avuti nel solo nostro Paese!
Io non ho titoli, per darvi una spiegazioni logica e neppure per tentare una supposizione, una teoria insomma. Resta il fatto che questa domanda dovremmo porcela in molti, e chiedere una risposta in merito. Detto questo, le mie attenzioni sono rivolte all’aspetto economico che attanagliano ormai l’intero tessuto sociale e produttivo nazionale e, l’aspetto riguardante la limitazione dei nostri diritti e delle nostre libertà di cittadini.
Tuttavia tra essi, sono particolarmente preoccupato per il secondo aspetto. Mai prima d’oggi, i cittadini italiani erano stati così tediati e perseguitati da provvedimenti che limitano le loro libertà. Chi ha vissuto il ventennio fascista, poteva ricordarci che certi lavori si potevano svolgere solo se, si aveva la tessera del partito in tasca; che certe cose in pubblico non si potevano fare e dire; che la propaganda fascista era ovunque; che i giornali, scrivevano solo ciò che piaceva al regime.
Molti di noi però, hanno ormai ampiamente compreso anche, che oggigiorno siamo andati oltre a questo…
Con l’ultimo de-cretino detto “di Natale” siamo arrivati a regolare la vita dei cittadini anche nelle loro intimità. Niente pranzo di Natale, niente cenone di Capodanno, difficoltà immani a riunire una famiglia, problemi per assistere ad una Santa Messa della vigilia, circolazioni limitate tra comuni e provincie, vietate tra regioni, come sono state vietate le attività di ristorazione negli stessi giorni.
Insomma una surreale situazione da regime poliziesco. Dover assistere a servizi televisivi che illustrano le modalità di controllo attuate nelle grandi città d’Italia per limitare, bloccare e sanzionare i normali cittadini, rei di voler solo fare le compere di Natale, fare una passeggiata, godersi il tempo libero in libertà, sono cose che non avrei mai immaginato di dover sopportare, e che segneranno la psiche di ognuno di noi, con effetti si vedranno negli anni a venire.
Si tratta di un vero cambio di paradigma: prima la gente onesta vedeva nelle forze dell’ordine in strada una protezione, oggi invece prova la sensazione d’essere stata tradita nell’intimo. Questo regime è riuscito a cambiare il modo di intendere le forze dell’ordine insomma; da un servizio offerto alla gente perbene, alla paure della gente onesta di poter subire le angherie di costoro.
Personalmente ho avuto conferma di ciò con una fatto che mi è capitato personalmente:
qualche settimana prima di Natale, in pieno periodo di “zona rossa” e coprifuoco serale, mi trovavo a spasso con il cane a qualche centinaio di metri dalla mia abitazione. Premetto che abitando in una piccola frazione di montagna ad oltre 12 km da centro città, non mi ero mai posto il problema dell’orario ne di dover giustificare il fatto di non portare l’obbligatoria museruola ed i documenti con me. Nel silenzio totale di quel momento e di quel luogo deserto, erano le 22,10 circa, e godevo della mia libertà. A un certo punto, in lontananza, ho avuto modo di sentire il rumore di un’auto che saliva la strada che attraversa la mia frazione per continuare fino a fondovalle. Essendo inverno e non essendoci foglie sugli alberi, la strada risultava scoperta, e fu subito chiaro che quella che si avvicinava a me, era un’auto delle forze dell’ordine, riconoscibile dalle luci blu dei segnalatori posti sul tetto della stessa.
È stato un attimo, ho sentito forte il desiderio di nascondermi! Mi è bastato accelerare quel tanto che bastava il passo, per uscire dal cono di luce dell’unico fioco lampione di illuminazione presente in loco, ed entrare nel cono d’ombra dello spigolo di un’abitazione… irrigidirmi con le spalle al muro, e veder passare ormai invisibile agli occupanti, l’auto dei carabinieri a tre metri da me. Ho provato immediatamente una sensazione di disagio profondo. Non certo per il “reato” che stavo commettendo (ero fuori casa in pieno coprifuoco senza motivo), ma per il fatto che, da persona onesta, avevo sentito la necessità di nascondermi. Quale Nazione è mai diventata la nostra Italia? Può un cittadino onesto che passeggia sentire la paura di doversi giustificare alle forze dell’ordine? Non aggiungo altro perché sarebbe superfluo è potrei solo peggiorare la mia delusione per quanto provo. Su queste ultime due domande però, vi lascio alle vostre riflessioni, nella speranza si apra, almeno tra noi un dibattito che serva a prendere coscienza dello stato comatoso in cui versano in ordine, le libertà dei cittadini, la democrazia in Italia e il futuro dei nostri figli!
Nessun commento:
Posta un commento