Interviste ad Alberto Conterio

lunedì 20 aprile 2020

Proteggiamo dal virus è la nostra democrazia


Proteggiamo dal virus è la nostra democrazia
Continuano a dirci che "tutto andrà bene", ma sarà davvero così?

Diciamo che dopo più di un mese di quarantena forzata e dopo aver ascoltato, letto e riflettuto centinaia di articoli e documenti, sugli eventi che stiamo vivendo, un'idea della situazione me la sono fatta. Premetto che è un'ipotesi, una opinione mia personale e posso anche sbagliarmi, ma, credo che l'articolo 21 della nostra costituzione, non solo mi permetta di esprimerla, ma mi obblighi a farlo per aprire una finestra di più sull'argomento in favore della pluralità dell'informazione. 


Desidero quindi avviare questa riflessione partendo proprio dallo spot pubblicitario che viene ripetuto più volte al giorno e parla per l'appunto, dell'informazione responsabile, degli editori seri e del pericolo delle "bufale", cioè delle notizie false... Io credo che, quando un governo sente la necessità di istituire un gruppo di lavoro per stabilire la serietà delle notizie che vengono divulgate e contemporaneamente ci bombarda con lo spot pubblicitario sopra citato, qualche domanda dobbiamo porsela! Un cittadino, normale, che abbia mantenuto la facoltà della ragione, nonostante le decine di trasmissioni spazzatura che vanno in onda ogni giorno, ...qualche domanda se la deve necessariamente fare!
E allora vediamo qualche numero: mentre scrivo, posso citare dati che fanno riferimento alla data del 15 aprile 2020; uno di questi, divulgato dall'Istituto Superiore di Sanità, che, non può essere - credo - in alcun modo contestato, stabilisce che mortalità dell'attuale virus Covid-19 è pari al 5.8%,  Sei volte superiore ad una normale influenza di stagione (1 % circa) che, ricordiamolo ogni anno in Italia miete non meno di 7000 vittime tra direttamente colpiti e colpiti in concomitanza con altre patologie preesistenti.
Questo ordine di grandezza, viene più o meno confermato da tutti gli istituti che eseguono statistiche nei vari paesi interessati dall'epidemia, ma in Italia... Istituto Superiore di Sanità viene snobbato. La Protezione civile infatti, che ogni giorno ci tedia con una sequenza di dati in conferenza stampa, relazionati da un individuo (non voglio farne il nome) che ha una capacità divulgativa di una ameba, mai ha citato ISS.
Un fatto questo, che dovrebbe farci venire dei dubbi, delle perplessità, delle domande? Niente invece, non un giornalista che abbia voluto capire o contestare ciò dalle pagine di un giornale a tiratura nazionale. Strano no? Ma andiamo oltre per vedere se posso incuriosirvi:  Senza prendere in considerazione dati proveniente dai paesi europei "nostri fratelli" per in fatto che mi fido di costoro meno della confessione di un criminale seriale (scusatemi la franchezza), desidero fare un confronto tra i dati divulgati in Italia, e gli stessi dati divulgati negli Stati Uniti d'America. Ora, in America, dichiarano un contagio esteso a 640 mila persone circa, con un numero di morti pari a circa 30.000 unità. Fa il 4,6% circa di mortalità, un dato che conferma quanto dichiarato dall'ISS. Lo stesso ordine di grandezza insomma. In Italia invece, citando la Protezione Civile, a fronte di 135 mila contagi, si contano oltre 20.000 morti. cioè il 14.8 % circa di mortalità. Ora, sapendo che i cinesi, hanno dichiarato a fine emergenza, una percentuale di mortalità del 3 - 3,5 % circa, una serie di domande e doveroso porsele: Perché la Protezione Civile non fa riferimento ai dati dell'ISS e divulga altre cifre? Come vengono conteggiati i contagi e i morti che concorrono alla statistica della Protezione Civile?    
Com'è possibile che in Italia si contano decessi tre volte superiori almeno, alla media degli altri Paesi?
La cosa curiosa, e che ciò, avviene a fronte di un numero di persone avviate in terapia intensiva in rapporto al numero di abitanti, uguale al resto del mondo!
Questo è importante sottolinearlo, anche se nessuno lo evidenzia!
Altra domanda senza risposta è la seguente: quando nella prima settimana di marzo si gridò allo scandalo per l'esodo in massa di migliaia di possibili infetti, da Milano o dal nord Italia in generale verso il sud, perché a distanza di settimane, non abbiamo assistito all'impennata prevista dei contagi nelle regioni meridionali?
E poi ancora, perché, se la media dei morti nei primi tre mesi dell'anno, per gli anni 2017, 2018 e 2019, è pari a circa 180.000 unità in tutta Italia, nei primi tre mesi di quest'anno i morti risultano essere soltanto 165.000?
Abbiamo visto tutti i camion dell'esercito in uscita da Bergamo carici di casse da morto. Dobbiamo pensare che fosse solo una finzione cinematografica? Queste stranezze devono imporci delle riflessioni, perché altrimenti viene da chiedersi chi siamo? oppure, cosa siamo diventati?
Al governo possono forse pensare che siamo degli ingenui, ma non possiamo permettere a queste persone di poter credere che siamo cerebrolesi !!!
Lascio a voi la risposte a queste domande, secondo la vostra sensibilità, la vostra opinione e la vostra curiosità personale. Personalmente sono molto critico sull'intera faccenda: mi sono fatto l'opinione che questa diffusione di panico per il Covid-19, sia programma artificiosamente dal regime, e passerà alla storia come una delle più grandi manipolazioni di massa per poter influire sull'economia, poter tagliare le gambe al dissenso popolare, neutralizzare le opposizioni politiche, creare le basi per rendere obbligatorie una serie di cure e vaccinazioni sull'intera popolazione e accorciare la strada verso il giorno in cui il controllo della popolazione stessa diventerà totale. l'Italia insomma pare essere stata scelta (grazie ad una serie di politici compiacenti, o anche solo inetti) per diventare il più grande esperimento sociale planetario. Nemmeno il Duce in persona era riuscito ad impedire per decreto la libertà di movimento degli italiani. Anche il fascismo appare più democratico, perché per arrivare al potere passò per le urne e per la fiducia parlamentare. Noi crediamo di vivere in una democrazia, ma l'attuale governo, ha escluso con un decreto (complice un presidente della repubblica che nella migliore delle ipotesi è assente) qualsiasi forma di dialogo parlamentare! Ci rendiamo conto di ciò che vuol dire?
Non è un esercizio facile, ma se colleghiamo tra loro i diversi argomenti (anche i più disparati) giungiamo ad un quadro d'insieme inquietante, che non lascia ben sperare nel nostro futuro. Continuano a dirci che "tutto andrà bene", ma sarà davvero così?  

Alberto Conterio - 19.04.2020

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